Gli Hyksos e il secondo Periodo Intermedio

 

L’ Egitto prosperò fino a quando sul trono si succedet­tero forti personalità di sovrani capaci di buona am­ministrazione e di saggia gestione finanziaria delle risorse del Paese.
Quando però, dopo la morte Amenemhat IV arrivò al governo una donna. la regina SOBEKNEFERU ('bellezza di Sobek'), s'inaugurò un nuovo periodo buio.

La lotta divise nuovamente il Paese; due di­nastie contrapposte aspirano in fatti ora a governare e della situazione approfittarono gli HYKSOS.

I cosiddetti ' capi dei Paesi stranieri ' che con la forza riuscirono a inse­diarsi nella zona del DELTA per circa due secoli; questa fase è passata alla storia come Secondo Periodo Intermedio.

 

I reperti


Che il cavallo non sia un animale originario dell’Egitto è indirettamente provato dal fatto che era considerato un animale sacro.Esso fu introdotto dagli Hyksos,  subito utilizzato come macchina da guerra, mentre nei lavori agricoli continuò ad essergli preferito l’asino.

In basso una scena di battaglia tratta dai Monumenti dell’Egitto e della Nubia di Ippolito Rossellini, uno dei padri dell’egittologia italiana. L’uso del carro da guerra, che consentiva  a chi lo montava rapidità di spostamenti e precisione nella mira con l’arco, costituì nell’antichità un motivo di superiorità militare per le popolazioni che per prime se ne servirono. 

L' Egitto fu costretto al tributo nei confronti delle tribù di stirpe semitica che ne avevano invaso il territorio. Oggi si riconosce peraltro che la dominazione degli Hyksos non fu particolarmente odiosa: i nuovi arrivati s'integrarono in fretta nella zona occupata e con gli Egizi condivisero ben presto usanze e tradizioni; i vinti d'altra parte impa­rarono da loro l'arte della lavorazione del bronzo, l'uso dell'arco a lunga gittata e soprattutto quello del carro da guerra che avrebbero perfezionato al punto da utilizzar­lo poi con grande successo.

 

Il cavallo, che gli Hyksos im­piegavano nel lavoro nei campi e usavano in battaglia per il trasporto dei soldati e il traino dei carri fece la sua comparsa nella Valle del Nilo dove da quel momento di­venterà uno dei soggetti preferiti della raffigurazione arti­stica. Quanto alla religione, i dominatori tributarono grandi onori a Seth il dio guerriero uccisore di Osiride e, come attesta un documento di età ramesside, gli innalza­rono un tempio nella località di AVARIS. Introdussero poi il culto di due divinità di origine assira, Anat e Astarte, che seppero mettere in relazione con gli dei del pantheon presieduto da Atum- Ra.

 

Preoccupazioni di tipo propagandistico indussero i suc­cessivi dominatori dell' Egitto a descrivere il Secondo Pe­riodo Intermedio come una fase nefasta per la Valle del Nilo.
Già si e detto dei vantaggi che gli Egizi trassero dal­la convivenza con gli stranieri; si aggiunga che le strutture amministrative preesistenti non ne risultarono minimamente scalfite e che, a tutti gli effetti, i sovrani Hvksos si comportarono alla maniera tradizionale dei faraoni.

Tra gli altri si distinse APOPHIS I, privilegiatamente rievoca­to in virtù del fatto che seppe lasciare tracce di sé e della sua attività un po' dovunque in Asia Minore e nelle altre terre affacciate sul Mediterraneo orientale; come dire che i traffici commerciali egizi si erano ormai diffusi entro un'area geografica piuttosto ampia.


Poi l'orizzonte politico tornò a rabbuiarsi e, dopo una lunga guerra tra Nord e Sud cui le scarse testimonianze documentarie ci permettono solo di accennare, per inizia­tiva di KAMOSE, principe tebano, gli Hyksos furono cac­ciati e l'Egitto tornò a godere dell'autonomia di un tempo.

 

 

 

  

 

 



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