Jean-Francois Champollion
Egittologo francese (Figeac 1790 - Parigi 1832), padre della moderna egittologia scientifica.
Allievo della scuola di lingue orientali e del Collège de France nel 1807, si dedicò in particolare allo studio delle lingue egizia e copta. Professore di storia all'università di Grenoble dal 1812, cominciò a decifrare (1822) il testo della stele di Rosetta (scritta in geroglifico, demotico e greco), compilando un elenco di corrispondenze tra i geroglifici e le lettere greche.
Nel 1822 indirizzò una Lettera a M. Dacier, in cui spiegava l'alfabeto fonetico che usavano gli egiziani per scrivere i nomi greci e romani. Divenuto curatore della collezione egizia al Louvre (1826), due anni dopo guidò, insieme con l'italiano Ippolito Rosellini, una spedizione in Egitto; al suo ritorno, nel 1831, gli fu assegnata la prima cattedra di egittologia al Collège de France e divenne membro dell'Académie Française.
I reperti
Dall’alto: Busto di Jean-Francois Champollion.
Stele di Rosetta rinvenuta a Rosetta, in Egitto, nel 1799, la stele ha fornito la chiave per la decifrazione della scrittura geroglifica.
Il suo maggiore successo, la decifrazione della stele di Rosetta, gli permise di redigere una grammatica e un dizionario dell'antica lingua egizia.
Tra i suoi scritti si ricordano Sommario del sistema geroglifico degli antichi egizi (1824) e, postumi, la Grammatica egizia (1836-41) e il Dizionario egizio (1842-43).
La Stele di Rosetta è fatta in basalto nero, incisa con tre diversi tipi di scrittura, fornì la chiave per decifrare i geroglifici egizi e fondare quindi la moderna egittologia. Trovata dalle truppe napoleoniche nel 1799 presso la città di Rosetta nel Basso Egitto, è ora custodita al British Museum di Londra. La stele fu incisa nel 196 a.C. per commemorare l'ascesa al trono di Tolomeo V Epifane.
Dal momento che l'iscrizione è ripetuta in tre scritture diverse - geroglifica, demotica e greca - gli studiosi poterono decifrare le versioni geroglifica e demotica (l'egizio letterario) confrontandole con la terza.
Il lavoro di decifrazione fu condotto dal fisico britannico Thomas Young e soprattutto dall'egittologo francese Jean-François Champollion.
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