Cleopatra

 

 

Cleopatra potrebbe essere stata invidiosa di Nefer­titi, sua antenata sul trono d'Egitto.

Non era infatti bella come lei, sebbene la sua sensualità suscitasse negli uomini lo stesso fascino, avendo un naso troppo lungo e la bocca troppo grande. Come Nefertiti, visse intensamen­te e conobbe la gloria e la caduta.

Alcuni scrittori romani impor­tanti come Virgilio, Orazio, Properzio e Seneca la descris­sero nei modi più spregevoli come una donna perfida, cru­dele, avara e immorale. Altri ne hanno invece lodato l'auda­cia prodigiosa, il genio politi­co, la viva intelligenza, la vasta cultura, l'indomabile aspira­zione a non sottomettersi al volere di un uomo e a difen­dere il proprio Paese. In tempi recenti addirittura di Cleopatra si è fatto quasi un'eroina del femminismo.

Se andiamo con la memoria all'anno 50 a.C. troviamo che a quel tempo l'Egitto era an­cora una nazione ricca e po­tente per via dell'abbondanza dei suoi raccolti e della flotta considerevole su cui poteva contare. La sua capitale non era più Menfi o Tebe, ma ALESSANDRIA, divenuta im­portante centro di scambio e di produzione culturale oltre che commerciale dai tempi della conquista di Alessandro il Grande e della dinastia dei Tolomei.

 

A minacciarne la grandezza di ROMA, che non sembra desiderosa di altro che di espandersi e dominare. Due modi di intendere la civiltà erano di fronte, l'Oriente e l'Occidente, e Cleopatra si schiererà risolutamente a fian­co del primo.

 

 I reperti


Dall’alto: torso di Iside  realizzato in diorite, risalente al periodo tolemaico.

Busti di Cesare e Cleopatra.

Molte dive del  Cinema hanno interpretato il ruolo di Cleopatra. Tra le più celebri Plaudette Colbert (nella locandina qui riprodotta del film diretto da Cecil  B. Mille) e Liz Taylor.

Figlia di TOLOMEO XII, uno dei successori della dinastia dei Lagidi che dopo la morte di Alessandro Magno aveva ereditato la corona d'Egitto, Cleopatra crebbe in una fase storica in cui l'ascesa di Roma aveva costretto i signori della Valle del Nilo a una politica di compromesso con la potente vicina.

 

Nel corso di decenni l'Egitto era diventato a tal punto dipendente da Roma che il padre di Cleopatra era stato costretto al pagamento di un tributo per scongiurare l'occupazione militare del pro­prio Paese. Insomma la so­pravvivenza stessa dell'Egitto era ormai legata alle lotte poli­tiche interne che si combatte­vano a Roma.

 

A quattordici anni Cleopatra assiste alla guerra civile tra Cesare e Pompeo e, alla morte di suo padre, a diciassette anni, sale sul trono con il fratello TOLOMEO XIII, che era di­ventato suo sposo secondo la tradizione della successione reale. Una sorda lotta per il potere mise temporaneamente fuori gioco la regina, favoren­do per contro il fratello.

 

 

Dopo la disfatta patita a FARSALO, Pompeo si rifugiò in Egitto dove l'amico Tolomeo, credendo di fare cosa gra­dita a Cesare, lo fece assassinare. Eludendo tuttavia la sor­veglianza del fratello Cleopatra si avvicinò a Cesare in visita ad Alessandria. La scena è conosciuta: Cesare rice­vette in dono il famoso tappeto orientale in cui era avvol­to lo splendido corpo di Cleopatra allora ventiduenne. I due si innamorarono perdutamente e insieme tramarono contro Tolomeo, di li a poco sconfitto dalle truppe roma­ne e ucciso. Cleopatra si sposò allora con un altro fratello, TOLOMEO XIV, e tornò a essere regina d'Egitto.

 

I due amanti intanto viaggiano per due mesi lungo il Nilo, visitano luoghi sacri e, a DENDERA, Cleopatra e' acclama­ta dea, il più alto degli onori. Poi segue Cesare a Roma, gli da un figlio, CESARIONE. Sembra che Cesare l'avrebbe fatta sua sposa se non fosse caduto vittima delle pugnalate delle Idi di marzo del 44 a.C. Cleopatra ritornò allora ad Alessandria, dove Tolomeo XIV cadde in disgrazia e fu so­stituito da Cesarione come coreggente della madre.

 

Intanto a Roma OTTAVIANO e ANTONIO, dopo la bre­ve parentesi del Secondo triumvirato, si contendevano l'eredità di Cesare. Antonio, acquisito il controllo della parte orientale dello Stato, incarnava ormai agli occhi del rivale il campione dell'Ellenismo, il sostenitore della mo­narchia assoluta in spregio delle istituzioni repubblicane. Anche Ottaviano ambiva per la verità a un potere perso­nale e senza limiti, ma da Roma ebbe buon gioco nel pre­sentarsi come il difensore dei costumi e delle tradizioni patrie contro il misticismo e il fasto della corte egizia che in Cleopatra, ora amante di Antonio, trovava la sua ulti­ma rappresentante.

La nuova relazione produsse scandalo a Roma. Cleopatra fu accusata in Senato di tutti i peccati possibili e il fango che la propaganda di Ottaviano le getto addossò ne rovinò per lungo tempo la memoria; la “ dannatio “in atto si com­pletò quando Antonio decise di fare dono a lei e ai figli avuti da lei di territori romani. I giochi ormai erano deci­si: Ottaviano rivendicò a se l'Egitto come provincia roma­na e ad AZIO batté Antonio, che morì tra le braccia della regina. Cleopatra, dopo aver dichiarato ai suoi fedeli che nessuno avrebbe potuto esibirla in trionfo, si fece morde­re da un aspide e morì, a trentanove anni.

 

La letteratura, il cinema, la pittura, persino il fumetto e la pubblicità s'impossesseranno del mito di Cleopatra, ul­tima regina d'Egitto, per renderne il ricordo immortale.

 

 

La carta

Copyright © 1999-2000 Valerio Ciriminna