L’ Egittologia
Molto tempo prima della spedizione di Napoleone del 1790, l'Egitto è oggetto della curiosità del mondo. I primi a esserne colpiti sono i Greci delle colonie dell'Asia minore chiamati a combattere come mercenari al servizio del faraone Psammetico I. Alla memoria dei loro racconti s'ispirano i primi relatori di cose egizie, ECATEO di MILETO ed ERODOTO di ALICARNASSO, rispettivamente vissuti nel VI e V secolo a.C. Li seguono PLATONE, DIODORO SICULO, STRABONE, PLINIO IL VECCHIO, PLUTARCO che nel suo Iside e Osiride narra la vicenda del sovrano ucciso da Seth e riscattato dal figlio.
L’affermazione del Cristianesimo si accompagna al venir meno dell'interesse dell'Occidente per l'Egitto: molti dei suoi dei sono stati oggetto del culto pagano nell'età tardoimperiale romana.
Con il Rinascimento c'è un risveglio d'interesse e nel Seicento la circolazione in Europa di manoscritti in lingua copta è il punto di partenza per gli studiosi che si cimentano, senza grande successo per la verità, nel tentativo di decifrare gli antichi geroglifici.
I reperti
Dall’alto: Foto della Sfinge nella piana di Giza; il sito fu teatro di grandi lavori per liberarla dalla sabbia che la sommergeva,interrotti più volte, furono terminati nel 1886.
Howard Carter , litografia dello scopritore della tomba di Tutankhamon.
È il caso del gesuita ATHANASIUS KIRCHER.
Con il Settecento i viaggi si fanno più numerosi e i reportages più ricchi di notizie e illustrazioni.
Ma la nuova era dell'egittologia ha inizio con la scoperta della stele di Rosetta e la “Descrizione dell'Egitto “ seguite all'impresa napoleonica.
CHAMPOLLION non solo riesce nella decifrazione degli antichi caratteri egizi, ma con l'orientalista pisano IPPOLITO ROSSELLINI organizza in Egitto una grandiosa spedizione al fine di inventariarne con precisione i tesori archeologici.
Purtroppo però non tutto si è conservato nella sua integrità; la regione della Nubia, in particolare. è stata abbondantemente saccheggiata da visitatori privi di scrupoli che hanno preceduto l'arrivo degli studiosi e hanno in larga misura contribuito ad arricchire le collezioni private dei salotti più ricchi d'Europa.
Il padovano GIOVANNI BATTISTA BELZONI, ex uomo di forza di importanti circhi europei, esegue per conto del sultano d'Egitto il trasporto al Cairo della colossale statua di Ramses II caduta presso il Ramesseum di Tebe; ne ottiene in cambio la fama usurpata di egittologo e libertà di... saccheggio. In molti ne seguono l'esempio per tutta la durata dell'Ottocento, ma parallelamente l'applicazione del metodo scientifico alle opere di scavo e conservazione dei reperti esistenti fa grandi progressi. A nomi oggi noti come quelli di JOHN GARDNER WILKINSON, OWEN BROWNE CARTER, RICHARD LEPSIUS dobbiamo il merito di aver disegnato, ricopiato, pubblicato. studiato il tesoro archeologico egizio.
Due personaggi si distinguono in particolare: il francese AUGUSTE MARIETTE cui si deve la fondazione del MUSEO EGIZIO del CAIRO e l'inglese SIR WILLIAM MATTHEW FLINDERS PETRIE che, scandalizzato dall'imprecisione dei colleghi che l’hanno preceduto, introduce il metodo dello scavo stratigrafico e lo impiega nello studio delle grandi piramidi del complesso di Giza.
Con Petrie arriviamo al nostro secolo. Numerose spedizioni, concluse o in corso, caratterizzano l'egittologia contemporanea, ma la più famosa è quella firmata da HOWARD CARTER.
Nel febbraio del 1922, l'archeologo inglese procede all’'apertura della cella funeraria di Tutankhamon ritrovata miracolosamente intatta. Più di cinquemila oggetti vengono ritrovati e classificati con precisione, tra questi la bellissima maschera d'oro del faraone in oro massiccio e incastonata di pietre preziose conservata nel Museo Egizio del Cairo.
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