Come si leggono i Geroglifici 

 

 

È naturale chiedersi come si legga l'antica scrittura egizia e quale suono avesse. Invece dei 26 caratteri usati da noi, quelli più impiegati dagli Egizi erano circa 800 e avevano significati diversi. C'erano quelli monoconsonantici (che indicano una sola consonante, come le nostre lettere alfa­betiche), quelli bi e triconsonantici, altri che fornivano il suono di parole intere (fonogrammi) o indicavano idee (ideogrammi) e infine segni impiegati come determinativi (determinano la parola di cui si parla) e rafforzativi.

 

E' ovvio che la complessità della lingua non permette di spiegarla in poche righe; cercheremo però di dirvi come tradurre segni e frasi più comuni in modo da poter leggere, alla fine dell'opera, alcune delle iscrizioni che s'incontrano sui monumenti o nei musei.

Diamo uno sguardo al nome della regina Nefertary (qui a sinistra) i cui segni sono compresi entro il cosiddetto "cartiglio", che circonda i nomi di re e regine. Il primo passo è sapere in che dire­zione vanno letti i segni. Per capirlo dobbiamo osservare il senso in cui guardano quelli raffiguranti esseri viventi (anche animali).

Qui c'è l'avvoltoio della dea Mut che guarda verso destra, perciò questa scritta va letta da destra a

sinistra.

                      Ora decifriamo i singoli segni letti nel giusto ordine.

L'avvoltoio (che si pro­nuncia "Mut" e ha vicino un simbolo a semisfera che nor­malmente si pronuncia "t" ma che qui è solo un rafforzativo) è messo in alto solo perchè simbolo divino. in realtà lo leggeremo in fondo alla frase. Iniziamo quindi col segno che somiglia a uno strumento musicale (ma simboleggia la trachea) e che si pronuncia "nefer".

 

C'è poi la semisfera (la "t") che abbiamo già visto e dopo torniamo a destra dove troviamo l'elegan­te simbolo della canna in fiore (che si pronuncia "a").

Viene quindi un gruppo formato dal simbolo di una  bocca (si legge "r") e da due barre sottostanti che si leggono "y". Sotto c'è un altro gruppo di segni formato da un rettangolo  (che si legge "meri") sormontato da una lunga serpentina (che si pronuncia "en").

 

L'ultima "t" è la desinenza femminile e serve a far capire che stiamo parlando di una donna.

Il tutto si legge NEFER-T-A-R-Y MERI (T) EN MUT. Letteralmente "La Bellissima (Nefertary) amata (meri-t) da (en) Mut (dea, in questo caso, simbolizzata dall'avvoltoio).

 

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