I Templi

Ormai i più famosi templi sono stati tutti più o meno scoperti e restaurati e oggi rappresentano solo una parte della storia dell'Egitto: basta pensare che non ci rimane nulla della struttura dei templi della prima metà della civiltà egizia. Ad ogni modo, i templi, che con le loro sale ipostile dalle meravigliose colonne, gli ingressi dai piloni massicci ed i stupendi rilievi, offrono un tale impatto da lasciare sopraffatti. E grazie a questi meravigliosi monumenti che si è riusciti a comporre una parte della storia egiziana.
Il turista sprovveduto e poco informato può pensare che essi siano tutti uguale e quindi la loro somiglianza fa si che sia difficile distinguerli gli uni dagli altri. Ma in realtà sono tutti diversi e per vari motivi: alcuni sono templi mortuari eretti per perpetuare in vita il culto dei faraoni sepolti nelle necropoli, altri sono templi eretti nelle città e nei villaggi per venerare la divinità nazionale o locale.

Al primo gruppo appartengono :

Dapprima adiacente alla piramide o alla tomba, durante il Nuovo Regno il tempio mortuario diventa a sè stante e modellato sullo schema del tempio di stato.

mentre al secondo gruppo appartengono :

Il tempio, soprattutto quello di stato, si trova sempre nel cuore di un gruppo di altri edifici e comunque al centro di ogni comunità. All'interno del tempio lavorava un gran numero di persone: il responsabile era il Gran Sacerdote chiamato "primo servitore del dio": veniva nominato direttamente dal faraone per rappresentarlo di fronte alle divinità. Come si è già visto questa carica elettiva, con il passare del tempo finì per essere ereditaria e portò spesso alla incontrollabile potenza di tutta la casta sacerdotale. Sotto la sua direzione lavoravano molti altri sacerdoti, ognuno con delle mansioni specifiche: chi controllava le botteghe, chi studiava gli antichi scritti, chi insegnava e chi organizzava la routine quotidiana della vita nel tempio. Tutti i sacerdoti sottostavano ad un rigido rituale: si radevano il capo ed il corpo, si lavavano due volte il giorno e due volte la notte, si vestivano esclusivamente di puro lino bianco.
I possedimenti del tempio, per decreto reale, erano esenti da tasse, producevano grano, frutta e verdura e fornivano il sostentamento del bestiame destinato al dio e al personale del tempio.La maggior parte della gente che lavorava in questi possedimenti era composta da semplici lavoratori, non dai sacerdoti che occupavano soltanto le cariche più alte e, come abbiamo detto, gestivano esclusivamente l'amministrazione del tempio. Come testimonianza è possibile citare un passo del Papiro Harris che riferisce che durante il regno di Ramsete II, nel tempio di Karnak, lavoravano circa 82.000 uomini che si occupavano di 400.000 capi di bestiame.

I templi di stato più importanti sono stati quelli di :

dedicati al dio Amon durante il Nuovo Regno.

Oltre a controllare l'efficienza del tempio, il gran sacerdote doveva soddisfare anche le necessità del dio per cui tre volte al giorno portavano all'interno del santuario cibo e bevande. Inoltre il dio veniva quotidianamente lavato, purificato, truccato e vestito. La statua del dio, sua figura terrena, era generalmente scolpita in oro o argento. Una volta che la cerimonia del pasto era terminata, il santuario veniva richiuso e sigillato fino alla cerimonia successiva; il gran sacerdote si ritirava tenendo il volto verso il santuario e spazzando il pavimento per cancellare le tracce della presenta umana al cospetto del dio.
La statua veniva portata all'aperto in occasione di feste o avvenimenti particolari ed era questa l'unica occasione per la gente comune di poter vedere il dio: nel tempio poteva entrare occasionalmente solo nei cortili anteriori in quanto il santuario era zona vietata e inaccessibile al quale soltanto il faraone ed il gran sacerdote potevano accedervi.

La struttura del tempio :

  • Davanti ad ogni tempio c'era sempre un massiccio pilone d'ingresso ( la parola greca "pylon" significa appunto porta o cancello ). Davanti ai piloni c'erano spesso delle statue colossali che raffiguravano il re, o i re, che avevano fatto costruire il tempio.
  • Dopo l'enorme ingresso si procedeva verso il cortile o i cortili anteriori che erano a cielo aperto e circondati da colonne con capitelli di varie forme.
  • Superato il cortile esterno si arrivava alla sala ipostila ( coperta e composta esclusivamente da colonne ) e che poteva raggiungere notevoli dimensioni. Infatti queste colonne, poste prima del santuario, sembrano raggruppate come per proteggere il luogo sacro. Quante più colonne c'erano, tanto più segreta e misteriosa doveva apparire la sala.
  • Si arriva così nel cuore del tempio, dove c'era il santuario che sorgeva sempre nel luogo più alto e buio. Qui si trovava il sacrario, o naos, il luogo più oscuro del tempio, in cui veniva celata la statua del dio
  • Le camere laterali venivano invece utilizzate per immagazzinare le merci del tempio.
  • Intorno a tutto questo enorme complesso veniva eretto un muro per isolarlo da tutto il resto.

La parte centrale non poteva essere modificata in alcun modo mentre tutto il resto del tempio poteva prevedere successivi ampliamenti : nuove cappelle, statue, obelischi o altre nuove sale. Praticamente l'ingrandimento, per questioni di prestigio, poteva proseguire all'infinito fino a raggiungere dimensioni colossali; comunque tutti gli ampliamenti rimanevano generalmente a se stanti e il vero fulcro del tempio rimaneva esclusivamente il sancta sactorum.
Ricapitolando, il tempio per il culto dominava politicamente e fisicamente una città o un villaggio. Ospitava la statua del dio a cui venivano portate offerte ogni giorno. Amministrava enormi possedimenti terrieri e dava lavoro a molti abitanti del luogo. Nessun tempio appartenente all'Antico Regno si è conservato fino a noi: i più noti erano quelli di Ptah a Menfi e quello di Ra ad Eliopoli. I templi solari della V Dinastia sono stati costruiti vicino al sepolcro del loro costruttore ed è difficile dire se questi fossero dei tipici templi per il culto o meno. Tutti i templi che oggi si possono visitare risalgono al periodo greco-romano.


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