Abu Simbel – il Tempio di Ramsete II

 

Il grande tempio di Abu Simbel, costruito nel 34° anno del regno del faraone sul sito di un piccolo tempio dedicato a Horo, è interamente dedicato al "dio" Ramsete II e ad altri due dei di stato: Amon e Ra.
L’ imponente facciata è dominata completamente da quattro figure , altre circa 20 metri, che raffigurano il faraone seduto sotto i cui piedi si trovano dei rilievi che raffigurano la sottomissione dei popoli.

Scavato completamente nella viva roccia, l'orientamento del tempio ha veramente qualcosa di eccezionale. Infatti fu studiato così accuratamente affinché due volte all'anno, il 22 febbraio e il 22 ottobre, il primo raggio del sole nascente si insinuasse all'interno del tempio a colpire le figure sedute delle quattro divinità poste in fondo al santuario.
Il grande tempio è come un enorme libro di storia: i geroglifici e i rilievi che lo decorano sia all'esterno che all'interno narrano la vita del grande sovrano: dalla battaglia di Qadesh al matrimonio con Nefertari.

A nord del grande tempio ne troviamo un altro, molto più piccolo ma ugualmente grandioso: è quello dedicato da Ramsete II alla consorte principale, Nefertari, e alla dea Hathor.
Anch'esso scavato nella roccia ha una facciata larga circa 28 metri ed un'altezza di 12. Anche in questo caso la prima cosa che colpisce sono le tre statue colossali che, sistemate nei recessi ai lati dell'ingresso rappresentano Ramsete II e Nefertari nelle vesti di Hathor. Ai piedi dei colossi, le figure minori che rappresentano i figli della coppia.
Subito all'interno troviamo la grande sala con sei colonne quadrate, completamente decorate e iscritte, con capitelli hatorici. Attraverso questa sala si passa quindi in un vestibolo trasversale e al santuario dove si trova la statua della dea hathor che protegge Ramsete II.

 

INFORMAZIONI STORICHE

Abu Simbel è oggi una città ormai in parte occidentalizzata a causa del continuo e forte afflusso turistico. Ci si arriva dalla lunga e monotona strada che costeggia il lago Nasser attraverso il piatto deserto della Nubia.
Il sito di Abu Simbel ha subito lo stesso trattamento destinato a File ed ad altri molti templi. Per evitare che venisse completamente sommerso a causa della costruzione della grande diga, fra il gennaio 1966 ed il settembre 1968, i famosi e magnifici templi di Abu Simbel furono sezionati in tanti blocchi numerati e trasferiti su di un altopiano sopra le rocce da cui erano stati ricavati.
Il nuovo sito in cui i templi sono ricostruiti è stato studiato attentamente per orientare il corridoio in modo tale che i raggi del sole continuino ad illuminare il santuario. I colossi furono pronti per i visitatori del 1972.

 

I reperti


Dall’alto la foto del tempio di Abu Simbel dedicato a Ramsete II. Questo fu scoperto dallo svizzero J.L. Burckhardt all’inizio del XIX secolo e, poco dopo, liberato dalla sabbia del deserto dall’italiano Giovanni Belzoni.  Più in basso c’è la piantina della sua struttura, interamente ricavato dalla roccia del posto, è un grande esempio di ingegneria, la stessa che ne ha consentito il trasferimento per salvarne le vestigia dalle acque.

 

 

 

 

 

Tempio

Copyright © 1999-2000 Valerio Ciriminna