da "Liberazione" del 24 giugno 2000
Ls storia che scotta
di Fausto Bertinotti
Hanno avuto coraggio i membri della Commissione Stragi del Parlamento.
Intendiamoci, di per sé non hanno fatto niente di straordinario, ma di questi tempi
questo comportamento già costituisce un atto notevole. Essi hanno denunciato in modo
documentato e preciso ciò che nel senso popolare era cosa già nota, ma non per questo
universalmente acquisita: e cioè che le stragi, da quella di piazza Fontana a Milano, a
quella di piazza della Loggia a Brescia, da quella sul treno Italicus a quella alla
stazione di Bologna, furono opera dei servizi segreti dello Stato italiano e di quelli
direttamente al servizio delle forze atlantiche. Quelle stragi furono progettate come
parte di un più ampio e articolato disegno in reazione al grande movimento emancipativo,
radicale e rivoluzionario che prese le mosse, nel mondo intero, nel 1968, che in Italia,
durò e fece sentire i suoi concreti effetti almeno per un intero quinquennio. Quelle
stragi erano la traduzione militare e terroristica dei progetti a-democratici della
famigerata Trilateral, che progettava regimi autoritari in tutto il mondo e che nel nostro
paese trovava applicazione nei disegni eversivi e golpisti della P2 e di Gladio. Quelle
stragi, cioè, erano state orchestrate e effettuate direttamente contro lavanzata
democratica del movimento operaio e popolare. Di questo parla il rapporto dei commissari
Ds. Contro questa lettura della storia, già consolidata nellanimo popolare e di chi
ha vissuto quei tempi con il costante impegno di controinformare e di rivelare la verità,
oggi si scaglia la destra. E il suo miserabile mestiere, ma non è una novità che
il mandante copra la mano dellassassino. Quello che sconcerta, invece, è che i
dirigenti Ds retrocedano di fronte alle verità denunciate dai loro stessi esponenti nella
Commissione parlamentare. Il loro comportamento indica che si vuole impedire che il
giudizio storico si traduca in un giudizio politico. Ma, così facendo, ancora una volta
si riduce la politica a una variante indipendente dalla verità. Esattamente il contrario
di quello che bisogna fare per riconquistare la credibilità perduta. Per quanto ci
riguarda troviamo ampia conferma di quello che abbiamo sempre pensato e detto, proprio
nella relazione dei membri Ds della Commissione parlamentari: le stragi sono di Stato e la
responsabilità dellalleato americano è stata determinante e decisiva. Poiché non
vogliamo che tutto si ripeta, in qualche forma, vogliamo che siano chiare le
responsabilità degli assassini, quelle politiche e quelle materiali.