In base a una direttiva approvata ieri, 14 marzo 2000, dal Parlamento europeo dietro pressione delle multinazionali del settore, la cioccolata potrà contenre il 5% di grassi diversi dal burro di cacao, anche provenienti da organismi geneticamente modificati.

Segue un articolo del "manidesto" del 18.3.2000

Veltroni l'africano
La cattiva coscienza dell'eurodeputato made in Italy che ha voltato le spalle ai paesi che producono il cacao
- STEFANO SQUARCINA - STRASBURGO


Tutti sprecano grandi parole per difendere le economie dei paesi poveri del pianeta o di affermare la supremazia dei consumatori, ma alla prova dei fatti i risultati sono diversi. Lo prova il voto di Strasburgo sulla direttiva europea sul cioccolato, che permettendo l'introduzione di "grassi vegetali" diversi dal burro di cacao nella produzione provoca gravi danni alle esportazioni dei paesi africani e mette nella bocca dei consumatori un prodotto di minore qualità. La sorpresa nei voti nominali. Ad esempio, un emendamento chiedeva "alla Commissione di Bruxelles di elaborare uno studio che permetta di valutare l'impatto della nuova legislazione sulle esportazioni di cacao dei Paesi in Via di Sviluppo e, qualora si evincesse che tali ripercussioni sono nefaste, di proporre delle modifiche alla direttiva" per aiutare i paesi poveri. Emendamento bocciato persino dagli eurosocialisti Trentin, Ruffolo, Volcic, Sacconi, Martelli, Napoletano, dagli euroliberali Di Pietro, Rutelli, Costa Paolo, Formentini o dagli europopolari Buttiglione, Gargani, Raffaele Costa, Gawronski, Mauro o Fiori. Nessun interesse sull'impatto economico-sociale della direttiva sui popoli africani, insomma, neanche da parte di illustri deputati europei italiani. Stessa sorte questi europarlamentari l'hanno riservata - ancor più numerosi - ai diritti dei consumatori: un emendamento, infatti, cercava di imporre una etichettatura tale da dare al consumatore un'informazione più chiara sulla natura del cioccolato, specificando se c'è o meno aggiunta di "grassi vegetali" con una "menzione che deve figurare sul lato principale della confezione del prodotto, proprio accanto alla denominazione di vendita". L'idea è quella di far sapere ai consumatori di che cosa è fatto il cioccolato che mangiano. Ed invece, niente. Hanno votato contro tutti i suddetti euroitaliani, più: Mennea, Procacci, Cesaro, Cocilovo, Ebner, Ferri, Gargani, Lisi, Fava, Ghilardotti, Lavarra. Da notare che i leaders sono apparsi quando si è trattato di votare o meno la bocciatura globale della direttiva, cosa peraltro chiesta a gran voce da numerose organizzazioni non governative, da molti governi africani, dalle associazioni vicine alla società civile dei paesi più poveri che con questa direttiva vedono lesi i diritti economici fondamentali dell'Africa: nonostante il suo viaggio in Africa, Walter Veltroni sta ufficialmente nella lista di chi vuole il "cioccolato di cattiva qualità" accompagnato nella votazione da Marini, De Mita, Di Pietro, Paciotti, Vattimo, Imbeni, Giorgio Napolitano e Pasqualina Napoletano, Martelli. Senza dimenticare tutti quelli già citati, che hanno perseverato nel rifilarci un "cioccolato cattivo" dal grave impatto sulle economie dei paesi poveri.