Le ragioni di un dramma

        Quando, dopo Cernobyl, ci siamo testardamente battuti contro il nucleare italiano, da destra ci rispondevano che "beh, in un paese arretrato come l'URSS, si capiva, ma in un paese tecnolocamente avanzato..." Nei bar i compagni del PCI., allora favorevole al nucleare, bevevano ostentatamente latte per dimostrare che non c'era alcun pericolo e ci domandavano se volevamo a tutti i costi cenare al lume di candela. Ai nostri argomenti vennero contrapposti quelli degli esperti del settore. Facemmo  notare che quegli esperti avevano precisi motivi professionali per sostenere il nucleare, che altri esperti erano di diverso parere, che l'errore umano è sempre possibile e che forse non si sarebbe trattato di un disastro ma di una catastrofe. Come dio volle, il nucleare fu bocciato. Dicemmo subito che era solo un primo passo, che era fondamentale dare il buon esempio, ma che sarebbe servito a poco se il governo italiano non avesse lanciato una campagna antinucleare di dimensione europea. Ovviamente nessuno ci dette ascolto."Volete impedire alla Francia e alla Germania di organizzare le loro risorse energetiche come meglio credono? Sarebbe un'intollerabile ingerenza e cadremmo nel ridicolo". Rispondemmo che, considerato il pericolo a cui esponevano i paesi vicini, non si trattava di un "affare interno" e che non eravamo del tutto privi di mezzi per richiamare i nostri   vicini alle loro responsabilità. Lo ripetemmo quando stava per essere varata l'Unione Monetaria, sottolineando che tra i famosi parametri avrebbe dovuto essere incluso anche un serio programma di denuclearizzazione. Facemmo ridere i grandi banchieri, di ben altro preoccupati. Forse qualcuno sapeva che il rischio c'era, ma Parigi val bene una messa. Che cos'è la vita umana di fronte alle "esigenze" dell'economia e del profitto? Certo, col tempo, si sarebbe trovato qualcosa di meglio meglio delle attuali centrali, ma l'essenziale era non avere fretta. E fretta non hanno i Verdi che a tutto pensano tranne che a porre davvero il problema ai governi di cui sono parte. Il Giappone è lontano. Piangeremo le vittime, ma non faremo nulla per evitare che ce ne siano delle altre, magari non altrettanto lontano. L'importante è rassicurare. Immediatamente è scattato il riflesso Cernobyl. In fin dei conti non è successo niiente di grave. Diociotto pompieri-kamikase hanno messo a posto le cose. E se anche così non fosse, è bene crederci.

                                                                                                                                                g. c.

Ecco una cronologia dei maggiori incidenti nucleari degli ultimi 40 anni.

7 ottobre 1957 - Un incendio distrugge il nucleo del reattore inglese di
Windscale, poi rinominato Sellafield. I dati ufficiali parlano di decine di
casi di cancro causati dalle radiazioni.

1957/58 - Un grave incidente si verifica durante l'inverno nei pressi della
città di Kyshtym, negli Urali. Le radiazioni causano centinaia di morti.

3 gennaio 1961 - Tre tecnici perdono la vita nella centrale Usa di Idaho
Falls in un incidente a un reattore sperimentale.

4 luglio 1961 - Il capitano e sette membri dell'equipaggio muoiono per un
guasto a uno dei due reattori del primo sottomarino a reattore nucleare
dell'Unione sovietica.

1965 - La Commissione per l'energia atomica Usa sperimenta da un reattore
nucleare una emissione di radiazioni a bassa intensità su Los Angeles.

7 agosto 1979 - Fuga di uranio in una centrale segreta in Tennessee. Mille
persone contaminate da radiazioni cinque volte superiori alla quantità
assorbibile in un anno.

25 aprile 1981 - 45 operai esposti alle radiazioni durante lavori di
riparazione alla centrale di Tsuruga, in Giappone.

10 agosto 1985 - Un'esplosione devasta la nave sovietica Shkotovo-22. 10
persone muoiono sul colpo, molte altre qualche tempo dopo per gli effetti
delle radiazioni.

6 gennaio 1986 - Un operaio muore e altri 100 rimangono feriti nello scoppio
di un fusto contenente materiale nucleare in un centrale in Oklahoma.

26 aprile 1986 - Gravissimo incidente alla centrale di Chernobyl, in
Ucraina. Trentuno persone muoiono subito dopo l'esplosione. Centinaia di
migliaia vengono evacuate dalla zona, moltissimi soffriranno per gli effetti
delle radiazioni.

Marzo 1995 - 35 operai rimangono contaminati nella centrale giapponese di
Tokaimura.

                                                                                                g. c.