From: "Chierico Navigante"

da "La Repubblica"
Pronto l'annuale rapporto dell'istituto Usa
sulla situazione ambientale del pianeta

Ecologia e globalizzazione
l'allarme di Worldwatch
L'appello ai governi a fermare il degrado
"Altrimenti sarà crisi economica devastante"

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WASHINGTON - Il declinio economico è dietro l'angolo e a minacciare un
deterioramento delle condizioni di vita dell'intera popolazione mondiale non
sarà un flop di Wall Street o una nuova crisi economica delle Tigri
asiatiche, ma l'inquinamento, l'esplosione demografica e la malnutrizione.
L'analisi è del Worldwatch Institute ed esce dalle pagine del consueto
rapporto annuale, con il quale l'istituto ambientalista americano fotografa
lo "Stato del mondo". Un'analisi che mette in evidenza quanto la
globalizzazione dell'economia mondiale sia in contraddizione con
l'ecostistema del Pianeta.

"Senza un'azione dei governi, affronteremo un futuro dove il continuo
degrado ambientale porterà, quasi certamente, al declino economico", spiega
il presidente del Worldwatch Institute Lester Brown, che il Washington Post
ha definito "uno dei più influenti pensatori mondiali". Le due sfide
principali che i governi si troveranno ad affrontare all'inizio del nuovo
secolo "sono la stabilizzazione del clima e della popolazione".

Lester Brown lancia l'allarme, ma soprattutto chiama in causa i governi.
Senza nessun intervento, scrive il presidente del prestigioso istituto "non
c'è un solo ecosistema sulla Terra che potremo salvare". Gran parte del
danno è già fatto, si tratta di non peggiorare la situazione.
"L'impoverimento biologico" ha già causato un drammatico incremento delle
specie a rischio: l'11 per cento degli uccelli, il 25 per cento dei
mammiferi e il 34 per cento dei pesci", si legge nel rappprto. In uno
scenario che vede aumentare la temperatura del pianeta, con i ghiacciai che
si sciolgono, gli uragani che si fanno sempre più distruttivi e un boom
della popolazione che non ha precedenti nella storia.

"Dagli attuali 6 miliardi la popolazione arriverà a circa 9 miliardi nel
2050 e porterà all'estremo i problemi ambientali". La maggior parte di
questa crescita "avverrà nei paesi in via di sviluppo, paesi che stanno già
lottando per governare gli effetti di questa rapida crescita della
popolazione".

Dal Worldwatch Institute arriva anche una ricetta per i mali che affliggono
il pianeta: introdurre la "carbon tax" su carbone e petrolio, per
incentivare l'uso di fonti d'energia pulite, l'idrogeno, il vento e il sole.
Come esempio da seguire il rapporto cita la riforma del sistema fiscale cui
sta lavorando la Germania, una riforma che tenta di ridurre le tasse sui
salari per aumentare quelle sull'uso di energia.

Tra i nuovi problemi che affliggono l'umanità, il Worldwatch segnala anche
l'eccesso di calorie consumate nei paesi ricchi. Per la prima volta "il
numero delle persone super-nutrite gareggia con quello dei malnutriti, circa
1,2 miliardi". Nel mondo si continua a morire di fame, ma sempre più spesso,
nei paesi industrializzati, è la supernutrizione o la cattiva alimentazione
ad allungare la lista di decessi.

(15 gennaio 2000)