Da Peacelink.

Fonte: GreenNet
Per diffusione immediata: Lunedì 17 maggio 1999
Per informazioni contattare: Rae Street, Campaign Against Depleted Uranium,
CADU, tel: 0161 834 8301

NUOVA CAMPAGNA INTERNAZIONALE CONTRO L'USO DI ARMI ALL'URANIO IMPOVERITO.

La scorsa settimana, all'Appello per una Conferenza di Pace, tenutosi
all'Aia, si è costituita una campagna mondiale contro le armi emananti
radiazioni all'uranio impoverito (DU). Al seminario hanno partecipato
persone da ogni parte del mondo, ed è stata lanciata una campagna per far
cessare la produzione, la manifattura, i test e l'uso stesso dei micidiali
armamenti all'uranio "impoverito".

Alla proclamazione della campagna erano presenti i portavoce delle
popolazioni indigene delle zone di estrazione dell'uranio in Australia e
Canada, nonché i rappresentanti di Giappone, Paesi Bassi,  Gran Bretagna,
Stati Uniti, Asia meridionale, Francia, Germania e Balcani.

Le munizioni all'uranio impoverito, usate ora dalle forze NATO nei Balcani,
ma già utilizzate in precedenza nella Guerra del Golfo, al momento
dell'impatto rilasciano micidiali particelle radioattive. L'uranio
impoverito è radioattivo e tossico e rimane nell'ambiente per 4,5 miliardi
di anni. Se ingerite o inalate, queste particelle causano tumori,
malformazioni neonatali ed altri danni alla salute dei militari come dei
civili.

La dottoressa Rosalie Bertell, una famosa scienziata esperta in interazioni
tra radiazioni e salute, afferma "Queste armi non dovrebbero essere usate:
contamineranno la terra e le acque, e condizioneranno la vita e la salute
dei nostri figli per innumerevoli generazioni."

La campagna internazionale per proibire le armi all'uranio impoverito sarà
condotta tramite organizzazioni internazionali, governative e non, per
proclamare e far rispettare una legislazione internazionale sull'uso di
armi radioattive. La sottocommisione per i Diritti Umani delle Nazioni
Unite per la Prevenzione e la Tutela delle Minoranze ha approvato una
risoluzione che annovera le armi all'uranio impoverito tra le "armi volte
alla distruzione di massa e con effetti indiscriminati".

Ray Bristow, il primo veterano della Guerra del Golfo ad essere risultato
positivo al test dell'avvelenamento da uranio, ha dichiarato: "Accolgo con
favore la richiesta internazionale di bandire quest'arma grottesca ed
infernale. Questa voce all'unisono di buon senso ed onestà vale come
commemorazione del mio amico canadese, Terry Riordon, il primo canadese
sottoposto al test dell'uranio impoverito: POSITIVO il 27 aprile 1999, è
MORTO il 29 aprile, all'età di 45 anni. Certificato di morte: causa del
decesso, sindrome del Golfo."

Traduzione di Sabrina Fusari