"I Buddenbrook" di Thomas Mann

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  • Alla morte delle prime due generazioni il palcoscenico passa ai figli del console, Thomas, Christian, Tony, Clara e la cugina povera Thilde. Tra questi sono messe in secondo piano le vicende di Clara, che muore giovanissima dopo pochi anni di matrimonio e della cugina Thilde, caratterizzata in tutto il romanzo per la sua fame vorace e per l'essere al centro degli scherzi dei parenti ricchi.

    Thomas è l'erede destinato. Amante della filosofia, è costretto a rinunciare agli studi per dedicarsi al lavoro. Instancabile commerciante sembra passare però una vita infelice, quasi con una maschera sul volto. Dopo il matrimonio, l'elezione prima a console e poi a senatore, il riconoscimento economico e sociale, la costruzione di una nuova casa è il primo ad accusare, seppur giovane i segni del declino della famiglia, col declino della propria salute e dell'inettitudine di Hanno, suo figlio e erede, purtroppo troppo assorto nella musica e nei suoi pensieri per prendere atto della realtà e del pragmatismo dei commercianti.

    Tony è la prima a sentire il bisogno di fare qualcosa per il prestigio della famiglia e della Ditta. Costretta a sposarsi prematuramente, ancora troppo giovane e sciocca, ella andrà incontro ad una prima delusione col fallimento del mai amato Benedix Grunlich. da questo avrà una figlia, Erika, destinata anch'ella a tristi vicende familiari con l'arresto del marito Weinschenk. Tony sente ancora più forte il senso della fine della famiglia con il fallimento del secondo matrimonio con Permaneder.

    Forse unico nella famiglia a non avvertire la crisi è Christan, troppo preso dal guardare se stesso, i propri acciacchi, i propri stati d'animo per guardare cosa accadeva nel mondo, fatta eccezione per il teatro e le belle donne.

    Intorno a loro ruotano una moltitudine di personaggi, parenti più lontani, colleghi di lavoro, mogli e relativi parenti, avversari politici e commerciali, insegnanti vecchi e nuovi e amori fuggevoli di un'estate al mare.

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  • L'autore si nasconde dietro diverse maschere narrative. Molti dei personaggi soffrono autobiograficamente le stesse inquietudini che affliggevano l'autore e attraverso riflessioni e monologhi interiori esprimono il conflitto profondo, al centro della riflessione di Mann, tra la crisi del mondo borghese e la complicata realtà moderna, dominata da un decadentismo e da una diversità che non portano più all'orgoglio ma all'infelicità.
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    IL CONTESTO STORICO

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