MISSION: IMPOSSIBLE II

(Tom Cruise, Dougray Scott, Thandie Newton, regia:John Woo)

Siamo veramente in buone mani! Ogni volta infatti che l’umanità è in pericolo le majors del cinema sono sempre pronte a sfornare il nuovo eroe di turno. Lo spettatore infatti ha sempre bisogno di andare a sedersi e trovare sul grande schermo un superman o un altro omone le cui gesta epicamente rispecchiano quelle di Orlando che con la tuba salva la retroguardia di Carlo Magno oppure quelle dei prodi re greci che assediavano Troia. Ora però non si tratta più di dare sfogo al proprio onore con spade e cavalli, ora le armi parlano linguaggi meccanici ed elettronici, le guerre corrono per strade asfaltate ed autostrade telematiche. Il salvatore dell’umanità questa volta è ricoperto da Tom Cruise, volto dell’agente Ethan Hunt, personaggio molto famoso negli anni ’60 ’70 perchè protagonista della serie televisiva omonima del titolo di questo film. Nell’episodio precedente, quello di qualche anno fa, ha fatto il giro del mondo la scena dell’agente Hunt su un treno ad alta velocità in una galleria ed inseguito da un elicottero. Questo dato è importante per farvi capire la spettacolarità del nuovo film visto che le scene sono ancora più spettacolari e l’azione è curata nei minimi particolari.

Ma qual è la nuova missione impossibile? Trattasi di un virus letale creato artificialmente per sperimentare un rivoluzionario vaccino che avrebbe curato ogni tipo di malattia, in poche parole (quelle del film) "per avere un eroe c’è bisogno di un antagonista", per questo motivo allo scopo di provare le forze di Bellerofonte è stata creata Chimera (nomi presi dalla mitologia greca ed indicanti l’eroe Corinzio Bellerofonte che uccise appunto il mostro Chimera). I due sieri sono caduti in mano del cattivo di turno, Sean Ambrose, un ex spia (Dougray Scott attore già visto in Deep Impact), intenzionato a vendere tutto al migliore offerente, in un’asta che vede come partecipanti le case farmaceutiche. A complicare la missione c’è la storia d’amore insorta tra il bel Tom e l’attrice Thandie Newton (nel film Nyah Hall), che interpreta una sensualissima ladra ex ragazza di Ambrose a cui viene affidato il compito infiltrarsi nel covo nemico e scoprire dove si trova la merce rubata.

Fin qui la trama, chiara e poco intricata per un film che è costato tanto e che tanto ha reso in America; in effetti sull’esito del film ci sono poche speranze che finisca diversamente da come si immagina. Il magnetismo che tiene incollati alla poltrona deriva infatti da tutt’altro. Sono gli effetti speciali e le scene d’azione che lo rendono così piacevole da non sbadigliare neanche un attimo, tutto esagerato ma ben costruito, creato con mezzi all’avanguardia e trovate suggestive; una su tutte è la scena d’apertura, quella famosa in cui Tom Cruise è appeso a centinaia di metri dal suolo impegnato a scalare una ripidissima parete del Gran Canyon. Film ideale per gli appassionati di James Bond et similia, pieno zeppo di strumenti avveniristici, comunicazioni satellitari ed auto mozzafiato.

Una nota a sé la merita il regista John Woo, ormai considerato un vero professionista del genere d’azione. Americano d’adozione ma come si capisce asiatico d’origine. Infatti della sua duplice semenza è riuscito a miscelare le caratteristiche emergenti in modo tale che gli inseguimenti al cardiopalma (genetici del cinema americano) vengono attutiti dalla cura dei particolari ben esercitata nel mondo dagli occhi a mandorla, scene mozzafiato alternate da parti al rallentatore per meglio unire la velocità con la destrezza. Magari se avesse scelto generi più impegnati la trama gli avrebbe dato anche del sublime.

 

 

 

 

 

 

 

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