PASSION OF MIND (La passione della mente)

(Demi Moore)

I sentimenti, le emozioni, l'attrazione e la repulsione hanno nel cuore la loro causa, ogni manifestazione che potremmo definire 'irrazionale' è frutto della nostra anima. Nella mente invece risiedono tutte le attività che riguardano il 'materiale', il concreto, le azioni che coinvolgono norme e leggi. Ma non sempre è così, a volte anche la mente si ribella ed esprime i suoi desideri; ciò accade nel sonno in cui hanno libero sfogo tutte quelle forze che di giorno non presentiamo.

Demi Moore, la protagonista di questo film, veste il doppio ruolo di Marie e di Marthy. L'una risiede in un paese sperduto della Francia, con due figlie e senza marito, la sua vita sono i libri, di cui scrive recensioni. Il suo tempo è preso dall'educazione delle figlie e dalla libertà della lettura, non esistono per lei pressioni o stress da lavoro. L'altra invece vive in America, è padrona di una casa editrice ed il lavoro le ricopre quasi per intero l'agenda, non ha amori seri perché non ne ha il tempo e le pause le conta in secondi. Apparentemente nessun legame potrebbe mai inserirsi tra le due donne, tranne quello onirico. Il fuso orario fa si che il periodo in cui Marie lavori corrisponda col sonno di Marthy e viceversa; le due donne vengono una a conoscenza dell'altra senza sapere che entrambe esistono. Un sogno mai e poi mai può venir collegato alla realtà e per questo tutt'e due assistono alla vita sognata e vi vedono dentro un alter ego, il secondo Io che rivendica la sua autonomia. Il prolungarsi di questo fenomeno porta le due donne a consultare degli specialisti, in entrambi i casi la soluzione consigliata è quella di rinunciare alla vita onirica, ma il desiderio di vivere una vita alternativa, in cui si trova tutto ciò che nella vita vera manca, è troppo forte e così continuano i sogni. Le due vite sono parallele ma come riflesse in uno specchio, sono due perfetti opposti che non si odiano ma si desiderano perché rappresentano desideri inconsci e per questo non riescono a separarsi.

Il film è volutamente ondivago, come una scacchiera presenta un quadro bianco affiancato ad uno nero, l'ago non propende mai per l'una o per l'altra situazione, tanto da lasciare fino alla fine il dubbio su chi vive realmente e chi sogna. Il finale lascia un po’ di delusione anche se riesce ad essere romantico, resta l'amarezza per veder svanire una delle due Demi Moore ma consente di uscire dall'ambito di un contesto che altrimenti risulterebbe troppo fantasioso e surreale. Ci accontentiamo del verisimile.

Davide Dionesalvi

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