La leggenda narra che un sabato, doveva essere intorno al 9 settembre, quattro giovani ragazzi intrapresero un viaggio alla ricerca di feste paesane. Tutto nacque da un'idea di Filippo, accolta con entusiasmo e clamore dalla restante parte del gruppo. Si partì da Nuoro nel primo pomeriggio, ignari delle insidie e del pericolo a cui si andava incontro inoltrandoci nell'entroterra sardo. Pieni di coraggio e curiosità e spinti da un profondo legame verso le feste patronali dei paesi della Regione Sardegna, Nicola, Filippo e Checco si diressero in loco Bitti, dove ad attenderli in prossimità di un "zilleri" c'era Oreste, colui che era destinato ad accompagnarli in questo coinvolgente viaggio. Scampata fortunosamente l'insidia di un pericolosissimo incastro nei bar di Bitti, i 4 stronzi (perché in altro modo non ci riesce di chiamarli) salirono in macchina e senza peraltro conoscere la strada, si avventurarono, consultando saltuariamente una misera cartina stradale, in posti che tra l'altro non vi erano neanche citati in questo pezzo di carta raffigurante la Sardegna. Le rare indicazioni chilometriche che incontravano durante il tragitto erano tutt'altro che rassicuranti, così ad un certo punto, una sensazione di panico invase l'abitacolo della Fiat Panda, che continuava a macinare chilometri su chilometri, rispondendo prontamente alle scalate e alle frenate che Nicola si accingeva ad attuare, per non fuoriuscire dal manto stradale impervio che posava sotto di loro. Dopo ore e ore di strazianti curve, tornanti, salite e discese (fatte naturalmente a folle, per risparmiare anche le 5 £. di carburante, visto che non si intravedevano segni di civiltà all’orizzonte, figuriamoci di un distributore di benzina!) e incontrando paesi con strani nomi come Buddusò, Pattada, Bantine, caratterizzati dalla massiccia concentrazione di bar e uomini pecora (*vedi L’Uomo Pecora) un cartello stradale avvertì improvvisamente i forestieri, ormai allo stremo delle forze, che si era in prossimità della località dove si doveva svolgere la festa patronale: Oschiri. Ad accoglierli nel centro abitato vi era la banda musicale del paese, composta da individui strani, misteriosamente silenziosi e sospettosi nei loro confronti. I quattro malcapitati, si resero subito conto di avere a che fare con una cultura radicalmente diversa da quella barbaricina e ne furono totalmente convinti quando avvistarono una giostra in funzione quando ancora il sole non era tramontato! Lo sconforto era ormai generale e qualcuno mormorava già di accingersi al ritorno, ma infondo ai loro cuori sapevano che la serata doveva avere presto una svolta: poco dopo apparve ai loro occhi, come per miracolo, un giovane nativo del posto, chiamato anch’esso Nicola, che li condusse con familiarità verso un bar, da dove sapevano che sarebbero usciti molto molto tardi. Non soddisfatti da 3 ore e mezza passate a  bere dentro quel bar e con ancora lo spirito che caratterizza i veri “malos a ghirare”, con la scusa di accompagnare l’amico Nicola, si parcheggiarono nei pressi di una discoteca, e a quel punto gli parve brutto non entrarci. Da quel momento in poi non si hanno notizie certe, qualcuno mormora che dopo le 3 del mattino, la loro Fiat Panda sia stata vista lasciare il paese e dirigersi verso il famoso “scorrimento veloce” per Olbia, con l’intento di arrivare a San Teodoro. Dopo un viaggio di cui nessuno si ricorda nulla, tranne che si cantava allegramente, mentre Filippo dormiva in simbiosi con la portina, costeggiando località come Berchidda e Telti, i nostri eroi giunsero finalmente a destinazione, ma non ancora soddisfatti della loro impresa, bastò nominare per caso la festa del Rimedio, che la sera si svolgeva in Baronia, per decidere di non mancare ad un appuntamento così importante. Durante il viaggio dovettero a malincuore fare tappa a Bitti per lasciare il loro compagno Oreste, e nuovamente rischiarono l’incastro al bar, ma furono molto abili e scapparono senza lasciare tracce. Giunsero ben presto in Baronia e festeggiarono a dovere il Rimedio. Sul finir della serata pare che abbiano imboccato la strada del ritorno verso Nuoro, ma chi li conosce bene non crede assolutamente a questa notizia. Lasciamo a voi ogni valutazione, ma non stupitevi se in ogni parte della Sardegna, ad ogni momento, vedete parcheggiare una Panda bianca e scendere 4 stronzi che si dirigono al bar…

 Enneti 


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