Salve cari visitatori di Esoanche,

Se anche voi siete appassionati di musica progressive abbiate la bontà di voler perdere un po’ del vostro tempo con il sottoscritto; tranquilli non vi tratterrò troppo a lungo, così potrete ascoltarvi la vostra buona dose quotidiana di musica!! E’ ormai un anno e più che ho aspettato di poter andare a vedere un concerto che possa veramente definirsi tale, visto che la buona sorte non mi ha aiutato nei 20 anni precedenti facendomi nascere in Sardegna (dove assistere ad un concerto di band famose in tutto il mondo è un evento più unico che raro. Vedi i ‘recenti’ concerti dei Deep Purple o di Bob Dylan ) ,quindi precludendomi la partecipazione a tutti quei bei concerti che si svolgevano in quello da noi chiamato “il continente” per ovvie ragioni logistico-economiche. Le cose parevano essere migliorate dopo il trasferimento a Torino per motivi di studio, ma ahimè non avevo ancora fatto i conti con gli esami universitari che sono sempre in agguato!. Comunque non mi sono lasciato scoraggiare dal fato avverso;  sperando sempre di poter andare a vedere un concerto di una delle mie band progressive metal preferite : i Dream Theater. Essendo poi uno pseudo-batterista , ( per poter diventare un batterista vero ci vogliono anni e anni di studio!!) l’ idea di vedere il mitico Mike Portnoy in azione dietro i tamburi era particolarmente allettante per me! Anche stavolta le cose lasciavano intendere che mi sarei perso il concerto di Portnoy e soci che si svolgeva a Milano il 14/02/2002 , visto che ero in piena sessione esami e per di più un appello era stato fissato per il 15 . Così era arrivato il 12 Febbraio e io ormai avevo perso le speranze di poter andare al concerto. Ma ecco che per una straordinaria interdizione di una misteriosa entità superiore l’ appello del  15 viene spostato, wow, ecco riaccendessi la speranza di andare al concerto! Ma la situazione non era delle migliori, infatti tornato in me dopo la gioia mi accorgo che lo spettacolo è solo due giorni dopo e io non ho il biglietto! E  purtroppo erano ormai le sei e mezza del pomeriggio quindi non facevo in tempo a correre alla prevendita e sperare di trovare ancora qualcosa!  Per giunta  mi sorse in mente un nuovo  problema : <<con chi vado al concerto?>>  Faccio un giro di telefonate  e trovo due amici disponibili a venire con me, ma anche loro non hanno biglietto! Messe in comune le risorse disponibili, il 13 Febbraio abbiamo battuto tutte le prevendite della città alla ricerca disperata di tre biglietti, ma la risposte dei gestori erano sempre le stesse : <<Li abbiamo finiti….. ci dispiace>> oppure << No,…. noi non trattiamo prevendite per Milano!>>. Morale della favola le cose si mettevano male, e il concerto al massimo potevamo sperare di sentirlo da fuori il Palavobis.  Erano ormai quasi le sette di sera, quando trovandoci in centro ci mancavano solo tre prevendite da girare. Dopo aver sentito per l’ ennesima volta le stesse risposte nelle prime due, sconsolati ci affettiamo a raggiungere l’ultima.  Visto che mancava poco alle sette e mezza, (orario di chiusura dei negozi) facciamo di corsa le vie del centro storico torinese, ignorando completamente tram, macchine e semafori, rischiamo di farci male e finire in ospedale, ma ci precipitiamo a rotta di collo verso l’ agognata prevendita. Arriviamo che stanno abbassando le saracinesche e con quel poco di fiato che avevo in corpo cerco di gridare : << aspetti per favore!!>> fortunatamente il commesso sente e ha il buon cuore di aspettare. Entriamo dentro e chiediamo se hanno ancora biglietti , la risposta è : << Non so aspettate io non mi occupo di queste cose..>> . In un misto di ansia e apprensione riprendiamo fiato, ma….. una voce ci fa destare,quando sentiamo le tanto sospirate parole :<<Si…….ne abbiamo ancora quanti ve ne servono? >> . Noi increduli ci guardiamo in faccia, e rispondiamo in coro :<<“Tre!!>>  poi esultando di gioia ci lasciamo andare a balletti strani sotto gli occhi increduli e stupiti dei negozianti.  Dopo aver pagato, con grande sorpresa scopriamo che i posti non erano numerati quindi probabilmente riusciamo a vedere qualcosa e non solo sentire da dietro un muro di gente.(Dopo questa seconda botta di culo, comincio a pensare che non mi dovrò più aspettare nulla dalla buona sorte in vita mia!). Ormai euforici per l’ accaduto pensiamo che nessuno possa più fermarci…… andiamo al concerto!! Tutti i preparativi per la trasferta stavano per essere ultimati il 14 mattina, quando all’ improvviso squilla il telefono… : <<chi sarà mai??? >> Rispondo e riconosco la voce del mio amico Ferruccio che non mi lascia manco il tempo di dire: <<Come va?>> perché attacca subito con un tono da funerale: << Daniel. Devo dirti una cosa….. ho la febbre!>>. All’ inizio non capisco poi realizzo che non verrà al concerto e penso : <<Noooooooo…!!>>. Passano tremendi attimi di disperazione  e decidiamo di cercare di rivendere il suo biglietto (allo stesso prezzo pagato da noi) all’ ingresso del Palavobis. Intanto comunico a Francesco il fataccio,ci mettiamo d’ accordo per vederci alla stazione di Porta Susa e prendere il treno diretto a Milano. Il viaggio in treno trascorre con in sottofondo una rassegna di brani dei Dream Theater che va da “The Killing Hand” fino a “The Glass Prison”, “Blind Faith” e  “The Great Debate” dell’ ultimo album (Six Degrees Of Inner Turbolence), passando per brani come “Learning To Live”, “Hell’s Kitchen” “The Silent Man” “Erotomania” e immancabilmente “Metropolis part 1”. Arriviamo al Palavobis sotto una pioggia incessante che ci martella per tutta la durata della fila. Che bello!). Trascorriamo il tempo a cercare di bagnarci il meno possibile e a tentare di rivendere il biglietto di Ferruccio che è a casa con la febbre a 38. Fortunatamente riusciamo a vendere il biglietto (ahimè solo per la metà del prezzo pagato) e poco dopo anche ad entrare dentro il Palavobis. Il gruppo spalla i “Pain Of Salvation” avevano gia cominciato a suonare e c’era ancora posto abbastanza vicino al palco, ma le prime sette file erano piene di fan arrivati prima di noi . Cerchiamo velocemente di avvicinarci il più possibile al palco e troviamo dei posti decenti quasi di lato allo stesso . La vista è stupenda: gente dappertutto!! Intanto i  “Pain Of  Salvation” finiscono il loro show e come per magia senza aver tempo di renderci conto di quello che stava per succedere il Palvobis  già  abbastanza pieno diventa stracolmo! Non si può più neppure passare nelle gradinate o nei sentieri….. tutto pieno! Dopo alcuni minuti si abbassano le luci e tutti cominciamo a urlare e far casino coi piedi si sente un solo coro : <<Dream Theater!! ……. Dream Theater!!>>. Poi all’ improvviso diventa tutto buio……… boato generale di gioia  e intanto si comincia a sentire qualcosa …… :è un fruscio indistinto …ma si lo riconosco è quello della parte finale di “Scenes From a Memory” poi si sente un rumore …… come se qualcuno togliesse la puntina dal giradischi …Booom! Cominciano a risuonare le note di  “ The Glass Prison “  e le luci si accendono..... il Palavobis  è in delirio ……trema tutto!! E loro sono la davanti a me che suonano! Non posso credere a quello cui sto assistendo… canto a squarciagola assieme a tutti gli altri per quasi tutta la canzone poi torno un po’ in  me stesso, e realizzo che stanno suonando dannatamente bene! Cavolo viene il dubbio che siamo in playback! Invece no! Ecco che nel bel mezzo delle parti più tecniche del brano lanciano provocazioni al pubblico improvvisando stacchi e cambiando le parole dei testi… ma noi Fan sfegatati urliamo le parole giuste e applaudiamo ai virtuosi  che dal palco improvvisano passaggi bellissimi e complicatissimi! Ma come si fa ad essere così bravi?? Se sapete la risposta ditemelo!!!!. Ripresomi (per modo di dire) dall’emozione iniziale mi lascio trascinare dallo spettacolo che i nostri eroi ci offrono dal palco. Portnoy si diletta a  fare il giocoliere suonando con tre bacchette, una delle quali perennemente roteava in aria sopra la sua testa. Myung il componente più “statico” del gruppo si contorce ritmicamente  sopra il suo basso sei corde. Labrie in una forma splendida ci ha estasiato con una performance vocale come poche (ho ascoltato durante il viaggio di ritorno Once in a livetime  e la differenza si sente moltissimo!!!). Rudess , è stato fantastico, la sua presenza scenica molto discreta  contrastava con lo sfoggio delle straordinarie qualità tecnico-compositive del tastierista (Che ha dimostrato anche di essere in gran forma fisica, visto che girando attorno alla sua tastiera -che poteva ruotare sul suo supporto- avrà fatto una decina di chilometri!). Petrucci il mitico chitarrista dalla tecnica sopraffina ci ha letteralmente lasciato stravolti con un assolo in ginocchio da far venire i brividi!.  Questa volta l’assolo di Petrucci è stato l’unico vero e proprio assolo del concerto, gli altri si sono per così dire “limitati” a rivisitare in chiavi nuove alcuni passaggi  dei brani storici della band. Il concerto è stato un miscuglio di brani vecchi e nuovi, che sapientemente intercalati hanno sempre tenuto alta la tensione emotiva dello show. I nostri hanno offerto uno spettacolo di grande livello, e l’ atmosfera era  quasi quella che si ritrova quando si va a vedere i concerti di qualche amico che suona, quindi molto intima nonostante le non ridottissime dimensioni del Palavobis. Il merito di ciò è da attribuirsi al feeling che i  Dream Theater  hanno stabilito con  i loro fan, per cui capitava spesso che nel bel mezzo dell’esecuzione salutavano il pubblico e incitavano anche i più lontani a farsi sentire, dando prova di tenere veramente in considerazione il pubblico e non di vederlo solo come una potenziale risorsa economica.  Da apprezzare anche la qualità sonora dell’ evento, molto curata (sembrava di sentire un cd e si sentivano bene tutti gli strumenti!!) cosa non tanto frequente di questi ultimi tempi. (sentite un po’ i live precedenti e vi renderete conto). Momenti più salienti del concerto sono stati l’ esecuzione di “Take The Time”, cui hanno partecipato anche i muri,  “Pull me Under” eseguita con un finale a sorpresa, molto velocizzato rispetto all’ originale. La scelta è risultata di notevole impatto scenico visto che sembrava di aver mandato avanti veloce un nastro registrato (il nostro Labrie non riusciva più a cantare tutte le parole!!!), mentre invece era tutto rigorosamente Live!.  La stessa canzone era stata aperta da  da una gag tra Portnoy e Labrie . Questo si presenta dietro il set del batterista con una bacchetta in mano cercando di suonare  “a sbaffo”; Portnoy ferma tutto e guarda malissimo Labrie,( che fa la faccia da cane bastonato). Poi si sente: <<ok let’s go!>> e i due si lanciano in un passaggio pesantissimo e martellante!).  A sorpresa è stato eseguito un tributo ai Metallica, particolarmente apprezzato dal pubblico  che è esploso in applausi alle prime note dell’ intro  di “One”, ma la sorpresa non finisce qua, i nostri cambiano idea …….. e magicamente ci ritroviamo a sentire “Master Of  Puppets” che eseguita quasi per intero e con un tiro prettamente  die-hard, ha trasmesso adrenalina a tutta la platea! Sono seguite altre canzoni come “Trial of Tears”, “The Great Debate”, “Surrounded”, “Hell’s Kitchen”,  e vari spezzoni presi dal precedente album “Scenes From a Memory”.  Mi sarebbe piaciuto assistere all’ esecuzione di brani cui sono particolarmente affezionato come per esempio “The Silent Man”o “Metropolis part 1”, che avrebbero sicuramente arrichito il concerto, ma probabilmente questa mancanza è solo soggettiva. Che altro dire.. tre ore e mezza di grande spettacolo, band in forma, e  anche cantante in forma! Inutile cercare di descrivere il livello tecnico dei cinque, che per quanto riguarda il sottoscritto sono ormai oltre il fondo scala. Unico neo forse il prezzo del biglietto un pò troppo alto ( 30 Euro), e la scelta logistica dell’ evento, vista la folla il Palavobis mi è sembrato piccolo! Comunque i Dream Theater si riconfermano sempre più come gli indiscussi portavoce di quello che veniva chiamato “Rock sinfonico” ai tempi di altre mitiche band come Emerson Lake & Palmer o gli italiani P.F.M. ora definito “Progressive”. La loro musica contiene molte contaminazioni, dal jazz, al black melodico, al folk, alla psichedelia stile Pink Floyd (da cui il gruppo attinge ispirazione a piene mani). L’ influenza del gruppo londinese è molto riconoscibile nei nuovi brani come “The Great Debate”o “Disappear” che richiamano a concept storici dei Pink Floyd come “The Wall”o “The Dark Side Of The Moon”. In conclusione i Dream Theater sono una band che dal vivo rende sicuramente tanto, nonostante l’ approccio stilistico sia più prettamente da studio. ( Ricordano parecchio gli Emerson Lake & Palmer, che negli anni settanta facevano scintille in tour mondiali con appresso tanto di orchestra sinfonica ?). Per quanto riguarda l’ originalità dei brani (o meglio gli album, visto che ci stanno abituando ai concept!) i Dream Theater non smettono mai di sperimentare strade nuove, offrendoci sempre nuove sfaccettature della loro poliedrica  verve creativa…….. continuate così! A noi piace la vostra imprevedibilità!! Mi raccomando ci si vede tutti al prossimo concerto…… dovunque sia!! ( E la prossima volta ci sarà anche Ferruccio….salvo febbre improvvisa!!)                

 < Druid81 >

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