Posta n° 3
di Emanuele Chiodi

Abbiamo ricevuto per e-mail la seguente lettera:

Sono un appassionato di aeronautica (in particolare di quella militare) ed ho scoperto con molto piacere il Vostro sito, soprattutto ho particolarmente apprezzato la sezione Racconti, visto che le impressioni dirette dei piloti mi hanno sempre interessato moltissimo. Vi scrivo a proposito della questione dell'utilizzo del '104 come caccia-bombardiere. Non dubito che lo "Spillone" fosse adatto allo strike nucleare, in quanto credo che, comunque, venisse mantenuta una quota media durante buona parte della missione. Sono piu' dubbioso, invece, nel caso di una missione di bombardamento convenzionale, con penetrazione a bassa quota ed alta velocita', in particolare in aree dall'orografia tormentata. Credo, infatti, che l'ampio raggio di virata determinato dall'elevato carico alare non sia proprio l'ideale per "zigzagare" in mezzo alle montagne e che occorra, da parte del pilota, un bel "manico" (e, comunque, credo che i nostri piloti non abbiano mai difettato ne' di questo ne' di professionalita'). In conclusione, credo che il '104 fosse eccezionale come intercettore puro e che abbia ancora una certa validita', che fosse abbastanza valido anche nello strike nucleare, ma che nel bombardamento convenzionale avesse dei pesanti limiti. Naturalmente queste sono solo mie opinioni e vorrei sapere da Voi, che lo Starfighter lo avete "cavalcato" davvero, quanto sono sbagliate. Vi ringrazio moltissimo. Federico Rivetti

Risponde Emanuele Chiodi:

Gentile Sig. Rivetti, ricevo con piacere la e-mail ed i complimenti che ha fatto pervenire al nostro sito dedicato all’F 104. La domanda che Lei pone è perché il 104, nato come intercettore puro, sia stato anche impiegato come bombardiere. Premesso che chiarirò a breve questo punto, posso dirLe che non è facile a distanza di 40 anni conoscere quali valutazioni furono fatte dai vertici politici e militari di allora. Sicuramente il Governo americano esercitò forti pressioni perché tutte le forze aeree della NATO si dotassero di questo jet dato che per la propria industria si prospettava l’affare del secolo in termini economici! Quando giunse il momento della scelta già due paesi della NATO, Germania e Canada, si erano orientati verso lo Starfighter. Tra i requisiti imposti da questi paesi vi era anche l’impiego del velivolo quale bombardiere; la Lockeed quindi si adoperò per le modifiche necessarie a soddisfarli. Si arrivò così ad un mezzo in grado di svolgere missioni di attacco soprattutto con armamento nucleare. Nacque così l’F104G o Germany o anche SuperStarfighter. L’aggiunta di attacchi alari ed in fusoliera per la collocazione di bombe e razzi aumentarono inevitabilmente il carico alare già di per se molto elevato. Di conseguenza ciò impose dei limiti nel suo impiego operativo. A mio avviso questo non era il vero handicap rappresentato invece dalla sua autonomia: in breve il 104 o portava bombe o carburante. Per farvi fronte i progettisti pensarono subito di dotarlo di "probe" per il rifornimento in volo ma negli anni ’60 in Europa mancavano rifornitori aviotrasportati. Quando in Italia si acquistarono i mezzi rifornitori, la trasformazione richiesta per la versione bombardiere e l’addestramento dei piloti non fu ritenuto pagante e quindi subito accantonata. Per quanto concerne le qualità dello Starfighter ritengo sicuramente più che apprezzabile la velocità che, paragonata ad altri bombardieri, risulta ancora al top alle soglie degli anni ’90 così come la sua accelerazione. Ovviamente le dimensioni limitano anche la capacità di carico che già alla fine degli anni ’60 era limitata se paragonata al Phantom. Ma bisogna sempre tenere a mente che il 104 in questa versione era nato per portare armamento "tattico" nucleare e non grappoli di bombe convenzionali. La silouette lo rende scarsamente visibile ai radar: la traccia che lascia sugli schermi è 10 volte inferiore a quella di un Tornado o di un Phantom. Decisamente inadeguata la versione bombardiere in dotazione ai nostri reparti per l’avionica e le dotazioni di guerra elettronica: qui non pecco di presunzione se affermo che i nostri piloti riescono a sopperire in maniera sorprendente alle croniche deficienze della macchina ottenendo al poligono di tiro risultati mai inferiori a velivoli di ben altra generazione. Gli aggiornamenti di cui Lei spesso avrà sentito parlare sono stati realizzati più per un adeguamento da "aviazione generale" che per un ammodernamento necessario per il suo impiego nei mutevoli scenari di battaglia; non ultimo per un sostegno finanziario alla nostra principale industria aeronautica: la FIAT. La totale mancanza di "updating" rispetto al modello originario ha reso operativamente inadeguato il 104 bombardiere già agli inizi del 1980. Ma rimane pur vero che l’uomo spesso e volentieri riesce a colmare i divari che si vengono a creare e questo è un dato di fatto incontestabile ai nostri reparti bombardieri impegnati in esercitazioni all’estero. E’ stata più volte riconosciuta la nostra capacità professionale pur nella scarsità dei mezzi dimostrando che il 104 nelle mani di chi lo ama è comunque un’arma micidiale. La decisione quindi di impiegare lo Starfighter come bombardiere non sarà stata delle più felici e lungimiranti ma per un pilota la prospettiva di volare sullo "Spillone" è sicuramente gratificante. Emanuele Chiodi