...GAVOI NEL CUORE DELLA BARBAGIA... ...PROVINCIA DI NUORO... SARDEGNA... ITALIA
 

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"SU HARRASEHARE GAVOESU"
 
SCUOLA MEDIA G.M. PELLEU - ANNO SCOLASTICO 1999/2000 

 
 

Il carnevale di Gavoi

 

Il giovedì grasso e' il giorno che apre il carnevale gavoese. Durante la mattina gli alunni delle scuole materne ed elementari sfilano per le vie del paese con costumi colorati come principesse, indiani, principi, arlecchini ecc... Nel pomeriggio invece c'e' la sfilata più importante esattamente quella de "sos tumbarinos ". Bambini, giovani e adulti indossano il costume di velluto, un paio di scarpe chiamate sos husinzos , sos cambales (anche se sono stati importati da altri paesi), e in fine su tumbarinu, uno strumento tipicamente Gavoese fatto di pelle di capra. Verso le tre e mezzo del pomeriggio queste persone si incontrano in alcune piazze e solitamente sono due gruppi che si riuniscono in due piazze diverse. Cosi, per tutto il pomeriggio girano per le strade del paese sino alla notte bevendo e ballando.
Questo è più o meno quello che succede oggi. In altri tempi il giovedì grasso veniva festeggiato in modo totalmente diverso. Al mattino non c'era nessuna sfilata da parte dei bambini, ma i pastori rientravano in paese con formaggio fresco, agnellini e maialetti; le donne per fare festa preparavano i dolci tipici di Gavoi: sas zippulas , sos pilicchittos, ma anche sos hulurzones e sas sevadas .
Durante il pomeriggio gruppi di uomini passeggiavano per la via suonando sos tumbarinos, su pipiholu e su triangulu. Ballavano e cantavano il ballo sardo e portavano con loro un uomo povero e un po' sprovveduto che veniva chiamato" su Dominicheddu".
Questo uomo veniva trascinato di casa in casa e veniva ridicolizzato con degli scherzi spesso pesanti da parte de "sas cambaradas", composte da gruppi di giovani e adulti, che si salutavano recitando una filastrocca "a harrasehare, pilicchittos a dare". Le donne che avevano preparato i dolci , ospitavano sas cambaradas offrendo loro salsicce e dell' ottimo vino come spuntino. Nelle strade si sentiva il rumore dei tumbarini da cui deriva l'usanza di oggi, esattamente quella " de sa "sortilla e tumbarinos". Questi gruppi di persone visitavano le case sino a tarda notte. Di venerdì invece, sia oggi che un tempo, non viene eseguito nessun festeggiamento e così il sabato. La domenica si riapre il carnevale e rincominciano i festeggiamenti con le sfilate dei bambini che si divertono camminando per le vie del paese e sfoggiano i loro vestiti sgargianti. Queste sfilate avvengono il pomeriggio con tanti carri. Alla fine si riuniscono nella piazza di san Gavino e nel salone parrocchiale ballano e cantano. Sempre nel passato, sia la domenica che il lunedì di carnevale, avvenivano le sfilate con sos tumbarinos; più tardi e i suonatori si riunivano nelle case per ricevere come al solito salsicce e vino per la loro merenda. Oggi durante il lunedì avvengono le sfilate degli adulti con carri fantasiosi e musica. Anche questi si prolungano sino alla notte bevendo e cantando. Il giorno successivo, cioè il martedì , durante la mattina e il pomeriggio non avviene niente di importante se non qualche mascherina che va di casa in casa. La sera o anche la notte però viene fatto bruciare un pupazzo fatte di stracci, chiamato Zizzarrone; ogni tanto viene bruciato anche Mariarosa e suo figlio Marieddu. Secondo altri pareri però non esisteva nessun fuoco, Zizzarrone non veniva bruciato, ma conservato, e non esistevano né Mariarosa né Marieddu; bensì Zizzarrone e Maria Frigonza. Zizzarrone veniva messo su un carretto ed era fatto di paglia. All' interno aveva un piccolo barile che serviva per contenere il vino che ,veniva offerto dal paese. Secondo coloro che pensano che Zizzarone venisse bruciato, le ceneri rimanenti, venivano utilizzate dai giovani (sos intinghidores), per fare le croci alle persone che passavano nella piazza di "sa Serra", dove i ragazzi si riunivano. Oggi però insieme al fantoccio, vengono bruciate per di più plastica e palme dell'anno precedente; quindi per fare i segni vengono utilizzati dei tappi di sughero che, bruciati, possono sostituire la cenere. In altri tempi invece il lunedì, gli uomini portavano il pupazzo sopra ad un asino finto nelle case, dove , come sempre, mangiavano e bevevano. 
La sera cosi si portava a san Gavino e, condannato a morte, veniva bruciato con sua moglie. L' indomani cosi veniva presa la cenere e gli uomini facevano delle croci nella fronte dei malcapitati che passavano in piazza, soprattutto te ragazze, che preferivano non essere sporcate. Quel giorno infatti non usciva proprio nessuno di casa per paura de sos intinghidores. Era quindi una vera battaglia fra uomini e donne.

 

 

HARRASEHARE, HARRASEHARE

Harrasehare, Harrasehare
sa esta prù bella po mascherare
bardaos omente unu paccu
este su tempus prù maccu.
* * *
Pahu triballu e troppu divertimentu
e cambaradas enza lamentu.
Nottes in sonnes e tanta ispessia
un Mariarosa e Zizzarrone a merhuli de lessia.
* * *
Sa zovia lardajola
nois andamus a ishola,
hintos in cropette, hamisa e bardetta
e de belludu sa zanchetta.
* * *
Ballande ballu tundu
mannu hantu su mundu,
unu ballu senza truccos 
ishudende un sos mazzuccos;
* * *
pipiolu un ventosa
arrazza e musica armoniosa.
Cohuzzaos un su sahu nigheddu
sonande su triangoleddu.
* * *
E su harrasehare po lu serrare
in su 2001 ada torrare.
* * *

scritta da Luca Lai nel Marzo 2000

 

 

SU HARRASEHARE GABOESU. 

Ando intras in harrasehare
a mandihare andas a dommo e Marieddu
e tottus suni malos a ghirare
e abbarrana ishidos a manzaneddu
* * *
Triangulu pipiolu e tumbarinu 
benini sonaos da sos pizzinnedos
i sonana a dommo e Luizinu
e sas massaias de dommo preparana sos malloreddos 
* * *
Sos pastores po ghirare si hinghene su sahu nigheddu
e tancana sa zenna e su hubile po non fahere intrare sos soricchittos
po biere brusiare a Marieddu
e mandihare pilicchittos
* * *
Si handas a Gaboi 
su hostumene er goi
si handas a Ollolai l' attar gai
si handas da s' Orunesu es tottu de guresu 
ma..... si handas a Orane t' ilistrazzada unu hane
* * *
E Marieddu da bonu manzaneddu 
piha e murghe s' anzoneddu
e un sa hune prende su mulu
e a su gattu l'isbatta sa honca a su muru
* * *
E Corzette un su trattoreddu 
piha e messa marieddu
e su mehulis de lessia Zizzarrone, Maria Rosa e Marieddu
benini brusiaos e attos a harboneddu
e sa familia un su fodde istuta su hohu

scritta da Sanna Andrea & Lavra Matteo

 

 

SU HARRASEHARE

Po harrasehare ahimmus sos pilichittos
e gai un sos pizzinos abbarramus chittos
po irmendare tottus sos pessamento
li raccontan de sos ammentos.
* * *
Sos pastores un su sahu nigheddu
torrana da su huvile un s'anzoneddu
po sa esta de Zizzarrone, Maria Rosa e Marieddu
i de issos `e su izziheddu.
* * *
Su mastru erreri ahe su triangolu
i parede attu dae un anzetu
i sono un su pippiolu e un su tumbarinu
su dillaru su ballu tundu e huddu mamuzzadinu.
* * *
Sa zente si ponede a ballare
e sos pizzinnos a zohare
sa esta incomminzada a merie
e finidi a pustis de himbe dies
* * *
E huddos de Ollolai
zelos prus hi mai
venini a Gavoi
po ampaniare a nois

 

 

HARRASEHARE SARDU

Po bortuna nos divertimus a harrasehare,
In ube tottus nos podimmus mascherare
Po nos podere divertire
In modu de non podere istrizzire .

Sa die de zobia lardajola
Nos henammus un su fae e lardu
Lassamus pasare su tumbarinus
E nos sonammus unu ballu sardu

Un su triangulu, pipiolu e tumbarinu
Ahimmus su ballu tundu e hussu mammuzadinu

Po usansia haimmus sos pilichittos
E gai un Mariarosa e Zizzarone semmus chittos
Su martis notte accabbada su harrasehare
Si haede su hou e a manzanu be sunis sos intinghidores

Scritta da: Ghisu Manuela, Canu Francesca, 
                              Cottu Anna Maria, Donnaruma Maria.

 

 

BIBLIOGRAFIA

 

Hello! Tando!: Gavino Maoddi - Grazia Mereu
Ammentos: Giovanni Maoddi
Memorie di Barbagia:Pier Gavino Sedda
Sonos: Pier Gavino Sedda
Noi e l'ambiente: prof.sse Maria Bussu e Caterina Murdeu 1°A 1996/97
Interviste: adulti e anziani

 
 

HANNO PARTECIPATO ALLA REALIZZAZIONE DI QUESTA
RICERCA LE RAGAZZE E I RAGAZZI DELLA 3°A: 

 
BUSIA DANIEL 
BUTTU MICHELA 
CANU FRANCESCA 
COTTU ANNA MARIA
COTTU SIMONE 
DONNARUMA MARIA 
GHISU MANUELA
LAI LUCA 
LAVRA MATTEO 
LODDO PIERPAOLO 
MACCIONI DARIO 
MULAS MANUEL 
MURDEU STEFANIA 
SANNA ANDREA 
SEDDA ALESSANDRO

CON LA COLLABORAZIONE DI:  RINA BUSSU & NATALINO PIRAS

DURANTE LA RICERCA SUL CARNEVALE,  NOI RAGAZZI DELLA 3°A ABBIAMO CANTATO E BALLATO.

HANNO SUONATO SU PIPPIOLU: LAVRA MATTEO & SANNA ANDREA

UN RINGRAZIAMENTO AL BIBLIOTECARIO DI GAVOI PIER GAVINO SEDDA.

 

 

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