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COMPACT  DISC 
CD "Istrepitos"
"Balli e Tenores di Gavoi"

Gruppo Folk "S'Isprone"
"Huncordu Santu Juvanne"
Tenore "Sos Zillonarjos"

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BALLI DI GAVOI
I. PIPIOLU (ballu P. Lai)
2. CUNZERTU ANTICU (P. Soru, P Lai, M. Lavra P.G. Sedda, S. Piras) 
3. BALLU (G. Mura, P.G. Sedda, P. Lai, M. Lavra, A Marchi)
4. DILLARU (S. Piras P.G. Sedda, M. Lavra, A.Marchi)
5. CURRE-CURRE (S. Piras, P.G. Sedda, M. Lavra,    A. Marchi) 
6. BALLU (P. Soru, M. Lavra, S. Piras)
7. BALLU (organetto, G. Mura) 
8. DILLARU (organetto F. Soru) 
9 BALLU (organetto, G. Marchi)
10. PASSU TORRAU (organetto, G. Marchi)
CUNCORDU SANTU JUVANNE
Peppe Lai (boche) Franco Marino Sedda (bassu), Bobore Lai (contra), Gianfranco Currehi (mesu boche)
11. SAS CAMPANAS SONADE 
12. MUTTOS
13. IN MESU 'E UNU CAMPU 
14. BALLU

TENORE SOS ZILLONARJOS
Tonino Lai (boche), Mariolino Costeri (bassu) Pinuccio Lai (bassu), Salvatore Piras (contra), Gigi Lavra (mesu boche), Pier Gavino Sedda (boche) 
15. GAVOI SES FAMADU
I6. SU TESTAMENTU
11. A DOMO 'E TZIU DAGA (passu torrau) 
18. TOTU SOS PIS(ADORES
19. FRADES S'AIZIS BIDU 
20. SU BALLITTU

I MUSICISTI DE "S'ISPRONE"
Gino Marchi e Salvatore Piras (orgonittos), Michele Lavra (tumbarinu), Pier Gavino Sedda (pipiolu), Antonio Marchi (triangulu)


ISTREPITOS

Questa produzione dei balli e dei canti di Gavoi (Sardegna) prende il titolo di "ISTREPITOS" che significa: strumenti rudimentali, ma anche scalpitìo
di cavalli, suoni, saltelli del ballo (istrippidzos).
Gli strumenti di Gavoi, oggetto di una ancor fiorente tradizione costruttiva, grazie ad abili artigiani, e di uso comunissimo nei più importanti eventi collettivi (il carnevale, la festa, il matrimonio), sono usati per eseguire il ballo. Rappresentano quelli più arcaici presenti in Sardegna: "su pipiolu", lo zufolo pastorale; "su tumbarinu", il tamburo di pelli di cane, di capra, di gatto o di pecora; "su triangulu", il triangolo di ferro battuto, 1'antico sistro; "su tumborro" una sorta di antico violino, altrove chiamato "serraggia", che oltre ad accompagnare il ballo veniva usato dai pastori per allontanare martore e volpi dal loro bestiame, grazie agli ultrasuoni che emette. A questi strumenti si è aggiunto in tempi più recenti 1'uso dell'organetto diatonico a otto bassi. La voce canta la poesia popolare di tradizione orale, ritma i saltelli del ballo e crea momenti in cui "la musica e la poesia popolare entrano a far parte dell'anima collettiva, diventa anonima e anonimamente si diffonde, diventando rito collettivo". I balli sono diversi per esecuzione, ritmo, movenze e disposizione dei ballerini. Si tratta di una musica e di danza ampiamente diffusa, eseguita, fruita dai vari strati sociali della popolazione di Gavoi.

IL TENORE
"Su cuncordu" della Barbagia rappresenta la polivocalità sarda per eccellenza e costituisce la normale pratica di comunicazione musicale. Il veicolo principale di trasmissione della poesia, sopratutto orale, è il. canto,
non il libro o la carta. Il tenore resta un segno distintivo e di precisa identificazione culturale: è prevalentemente la musica dei pastori. La giovanissima formazione de "Su Cuncordu Santu Juvanne" è composta da pastori o da figli di pastori. Dal mondo pastorale proviene anche la voce solista del Tenore "Sos Zillonarjos" (antichi venditori ambulanti di speroni, briglie, coperte d'orbace, che spesso con tal commercio integravano il lavoro pastorale ed agricolo). Entrambe le formazioni, comunque, fedeli ai propri modelli musicali locali, conservatisi con la normale pratica musicale, ma anche grazie a registrazioni su nastro degli anni '50. La società pastorale ha meglio conservato le proprie tradizioni, evitando le pressioni culturali esterne, ed è questa cultura, legata all'oralità, che ha permesso di mantenere il canto ed il ballo, strumenti primari di identificazione collettiva, ove si deposita e sedimenta la storia di un popolo. Gavoi dunque, come "punto di partenza e di ritorno della memoria, con le su trame di storia e di mito, un paese `simbolo' come tanti altri in Sardegna, per operare un lavoro di ricerca, una trama per ricucire ed ascoltare voci e suoni spesso dimenticati". Ancora una volta si "recupera il paese" attraverso parole e voci stratificate nella memoria di uno e di molti: la tradizione orale che consente ai popoli di rintracciare le proprie radici culturali e sociali, e di acquisire la consapevolezza del processo storico lungo il quale a maturato il loro presente. La musica, il canto, possono apparire tra gli aspetti più deperibili della cultura popolare, perché affidati all'oralità. Eppure questi ritmi e queste melodie, a dispetto della loro "incorporeità" ed inconsistenza fisica presentano caratteri duraturi e consistenti, almeno in buona parte dell'interno della Sardegna. Così anche nel ballo si ritrova 1'origine della musica, il linguaggio del corpo, il gesto e 1'espressione legate ai ritmi che gli strumenti producono. Nei balli di Gavoi ritroviamo la storia di un pulsare millenario, partendo dal simbolismo magico e religioso che la musica e la danza esprimono, fino al rituale conservativo che racchiude il temperamento e 1'inquietudine di un popolo, 1'orgoglio della stirpe, il suo sentimento.

IL GRUPPO FOLK "S'ISPRONE"
Negli ultimi anni, il Gruppo Folk "S'Isprone" nato dall'omonima Associazione Culturale, oltre a mantenere vive le tradizioni legate ai più importanti aspetti del vivere comunitario (come ad esempio il carnevale con "sa sortilla 'e tumbarinos" il raduno di centinaia di tamburi costruiti dai ragazzi), ha allacciato legami e si è confrontato con realtà diverse e con quanto di nuovo si muove nell'ambito della musica etnica internazionale. Di recente ha partecipato ad una tournée, assieme ai tenores di Bitti "Remunnu 'e Locu" ed ai Tazenda, in Kazakhstan. Nell'ambito della Rassegna Cala Gonone "Jazz Itinerari" si è confrontato con il gruppo di percussionisti americani "Winks and Barckin' Feet". Ha partecipato a numerosi scambi e festivals internazionali (Ossezia del Nord, Russia, Spagna, Francia, Romania) arrivando a definire sempre nuovi confronti e necessità d'espressione, partendo da solide basi culturali locali.


 

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