Il testo sotto riportato costituisce un estratto della sentenza del secondo processo che la Congregazione del Sant'Offizio (supremo Tribunale dell'Inquisizione) intentò contro Galileo Galilei nel 1633 conseguentemente alla pubblicazione del "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo" e che costrinse Galileo all' abiura.
Galileo aveva già subito una prima condanna nel 1616 per le vedute disinvolte ed anticonservatrici che aveva espresso nel "
Nuncius Sidereus" nel quale sosteneva e difendeva la teoria Copernicana. Va ricordato che inizalmente le tesi galileiane furono accolte con un certo interesse dalla chiesa (Galilei fu anche ricevuto a Roma nel 1611 dal pontefice Paolo V) ed egli stesso si adoperò per dimostrare che non esisteva discordanza tra le tesi bibliche e la sua concezione del mondo fisico: ma poco dopo presero corpo i primi sospetti ad opera dei Gesuiti e soprattutto del cardinale Bellarmino, fino a suscitare diffidenze sempre più diffuse nei confronti dello scienziato pisano.

 

 

Immagine : Sentenza del processo


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Uno studio approfondito su Galileo Galilei (in Inglese) è disponibile collegandosi con The Rice University's Galileo Project