LE CITTA' DEL CALCIO

 

BELGRADO

 

La nascita di nuovi stati dalla disgregazione della ex-Jugoslavia (della quale non voglio parlare, essendo in parte coinvolto) ha permesso questo secondo appuntamento con "Le città del calcio", dedicato appunto a Belgrado.

Se oggi esistono 9 squadre della capitale in Iª divisione, 9 in IIª divisione ed innumerevoli nelle leghe minori, nel 1991, anno dell'ultimo campionato di calcio giocato nella Jugoslavia unita, si contavano nella massima divisione 4 clubs, Partizan, Crvena Zvezda, Rad e Zemun.

Tutti gli eventi che si sono succeduti da allora hanno portato all'allontanamento (più o meno volontario) delle squadre croate e slovene prima, bosniache poi, seguite dai clubs macedoni ed infine da quelli situati in Kosovo. La fuga di nomi storici, come Dinamo Zagreb, Hajduk Split, Olimpija Ljubljana, Velez Mostar, Sarajevo, Pristina, Vardar Skopje, Rijeka, Celik Zenica, Zeljeznicar Sarajevo, Borac Banja Luka, ha permesso a piccole squadre di venire alla nuova ribalta nazionale, che, ricordiamolo, riguarda ora solo Serbia e Montenegro. Basti pensare che delle 18 squadre che formano l'attuale Iª div. jugoslava (Crvena Zvezda, Partizan, Rad, OFK, Zeleznik, Obilic, Milicionar, Cukaricki, Zemun - tutte di Belgrado - Vojvodina Novi Sad, Buducnost Podgorica, Zeta Golubovci, Hajduk Kula, Napredak Krusevac, Radnicki Nis, Sutjeska Niksic, Sartid Smederevo e Radnicki Kragujevac), solo Crvena Zvezda, Partizan, Rad, Zemun, Vojvodina, Buducnost e Radnicki Nis parteciparono all'ultimo campionato nazionale del 1991 e che, in aggiunta a questa, solo OFK, Sutjeska, Napredak e Proleter disputarono in passato campionati di Iª divisione. Questo fa sì che il livello del nuovo campionato nazionale sia di molto ridimensionato, con l'interesse del pubblico e dei media prossimi allo zero, che si ravviva solo in occasione delle partite della nazionale o delle coppe europee. Prova inequivocabile, lo scorso campionato, vinto dalla Crvena Zvezda con 105 punti sui 120 disponibili, 1 sola sconfitta, 4 punti di vantaggio sul Partizan e 16 sull'Obilic (le tre realtà di maggior peso oggi esistenti), una media spettatori inferiore a 5.000 per partita. Se poi a tutto ciò aggiungiamo la consueta razzia dei migliori talenti jugoslavi da parte dei clubs europei (a tal riguardo, ben 9 degli 11 giocatori titolari hanno lasciato l'Obilic, con in testa il futuro crack del calcio jugoslavo, Lazetic!), abbiamo il quadro completo.

Se il calcio è moribondo, però, Belgrado è una città viva, splendida nei suoi colori e nelle sue luci, abbracciata dalle morbide rive della Sava e del Danubio, piena di verdi parchi dove i bambini giocano felici e gli anziani si impegnano in estenuanti ed inusuali (per noi) partite a scacchi, di caffè all'aperto dove si può sedere per ore con un espresso (di buona qualità), un bicchiere di acqua minerale (gasatissima) ed un pacchetto di Marlboro, dove, agli occhi di un turista distratto, l'embargo di 8 anni sembra non aver prodotto danni. Scusate la divagazione, siamo qui solo per un viaggio alla scoperta dei club di calcio e dei loro stadi.

Un viaggio che si può tranquillamente fare con i mezzi pubblici: da quelli del comune (filobus e tram sgangheratissimi, ma frequenti e generalmente puntuali) a quelli privatizzati (no, caro sindaco Rutelli, non sei stato tu il primo in Europa a cedere linee urbane in concessione a privati, come ho sentito più volte vantarti nelle tue telepromozioni personali!), tutti diversi e coloratissimi, sempre al prezzo politico di 3 dinari (agosto 2000, 450 lire al cambio ufficiale, 120 lire nei cambi privati). In alternativa ci sono i taxi, numerosissimi e disponibili in ogni parte della città, abbastanza economici (raramente si superano i 100 dinari, circa 4.000 lire, per un tragitto di medio-lunga distanza), i cui conducenti saranno felicissimi di scambiare con voi le loro opinioni sull'unico calcio che veramente conta da queste parti: il nostro.

A margine, ho voluto aggiungere delle note su cosa c'è da vedere nei pressi degli stadi: non stupitevi se si parla poco di monumenti o cose storiche, ma Belgrado (che è stata fondata, vi ricordo, dai Celti, e poi trasformata in castrum dai Romani con il nome di Singidunum) ha subito devastazioni fin dall'antichità ed è forse l'unica città al mondo ad aver subito pesantissimi bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale, prima dai tedeschi per essere conquistata e poi dagli alleati per essere liberata (vedere il film Underground del grande Emir Kusturica).

Scusate per tutti i superlativi assoluti che ho usato, ma questa è una città davvero esagerata.

Il tour non può che iniziare dalla Crvena Zvezda.

 

CRVENA ZVEZDA STADION

 FK CRVENA ZVEZDA (STELLA ROSSA)

  Il 24 aprile 1927 è una data storica per il calcio a Beograd: viene infatti inaugurato il primo vero stadio destinato allo sport, il FK Jugoslavija Stadion. Impianto moderno, in grado di ospitare sulle sue tribune di legno circa 30.000 spettatori comodamente seduti e coperti, lo stadio è inaugurato dai campioni di Francia del Racing Paris (sconfitti per 0-3) ed è il primo nel paese ad essere dotato di illuminazione e di terreno per il riscaldamento. Il primo club belgradese, il FK Jugoslavija appunto, viene rapidamente superato a livelli di popolarità e successi dal BSK, ma lo stadio-gioiello rimane il simbolo del club fino al termine dei campionati, nel 1940, a causa della guerra. Nel 1946, a seguito degli sconvolgimenti socio-politici post bellici, rinasce il calcio in Jugoslavia con centinaia di nuove squadre che prendono il posto delle vecchie: sparisce così il FK Jugoslavija, lasciando in eredità al neonato FK Crvena Zvezda un pallone (conservato per tutta la guerra!) e l'ex stadio gioiello. Narrano i cronisti dell'epoca che, nella prima partita ufficiale della Crvena Zvezda, giocata contro una squadra militare (precisamente il I° Battaglione della IIª Beogradske Brigade KNOJ-a, vinta per 3-2), la copertura della tribuna centrale viene quasi demolita dalle salve sparate in aria per festeggiare la rinascita del calcio a Belgrado. L'impianto ospita i sempre più frequenti successi del club, rimanendo il migliore della città fino al 1951, anno in cui viene inaugurato il nuovo stadio del Partizan. Con il tempo le strutture di legno cedono il posto al cemento e lo stadio perde la sua identità, diventando un normalissimo ovale.

Verso la fine degli anni '60 la UEFA assegna alla Jugoslavia l'organizzazione della fase finale dei campionati d'Europa per nazioni del 1972: per il vecchio stadio è giunta l'ora della demolizione. La collina di Banjica è sbancata quasi completamente per fare posto al colossale nuovo stadio, che prende il nome dal club ma che viene comunemente chiamato "Marakana" (in onore al più famoso e capiente stadio del mondo), in grado di ospitare ben 97.200 spettatori. L'impianto è anche il primo dell'Est Europa ad ospitare una finale di Coppa dei Campioni (nel 1973 Ajax - Juventus 1-0) e resta inalterato protagonista dei grandi successi nazionali ed internazionali della Crvena Zvezda fino al 1998, anno in cui una profonda ristrutturazione interna porta ad una riduzione della capienza agli attuali 54.000posti, tutti seduti 

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FK Jugoslavija stadion 

All'interno dello stadio ci sono la sala dei trofei del club (una visita davvero notevole, da non perdere assolutamente), bar, ristoranti, duty free shop, supermercati ed il negozio ufficiale della Stella Rossa, dove troverete ogni ben di Dio. Il museo del club è stato il primo ad essere inaugurato in Europa, precedendo quelli di Barcellona ed Ajax. A poche centinaia di metri dallo stadio è da visitare la basilica di San Sava, chiesa culla dell'ortodossia, incompiuta ma davvero grandiosa.

Indirizzo: FK Crvena Zvezda, Ljutice Bogdana 1a, 11000 Beograd

 

PARTIZAN STADION

 

FK PARTIZAN

  Il Partizan nasce nel 1945 come squadra dell'esercito ed il suo stadio non può che chiamarsi Jugoslovenska Narodna Armija (Esercito Popolare Jugoslavo). Lo JNA viene ufficialmente inaugurato il 23 dicembre 1951 con una capienza di 32.700 spettatori e mantiene il suo nome anche quando il Partizan diventa un club privato, nel 1953. Nel corso degli anni, lavori di ampliamento portano la capienza prima a 45.000 spettatori, poi a 55.000, dei quali circa un terzo in piedi e tutti scoperti. Pur essendo un grande club, il Partizan vive nell'ombra della Crvena Zvezda, sfiorando solo quel successo internazionale in seguito arriso ai rivali: la Coppa dei Campioni, persa in finale nel 1966 per 1-2 con il Real Madrid, dopo essere passato in vantaggio (ricordiamo la formazione: Soskic, Jusufi, Rasovic,Vasovic, Mihajlovic, Kovacevic, Becejac, Bajic, Hasanagic,Galic e Pirmajer). Resta al club solo il vanto di avere lo stadio più grande della città, ma quando viene costruito il Marakana, le distanze vengono ristabilite. Nel 1998 nuovi lavori portano al rifacimento delle gradinate, nuovi sedili e tutti posti a sedere nelle due curve, con una conseguente riduzione della capienza agli attuali 33.000 spettatori. Il vero progetto è però quello di un moderno stadio polifunzionale, con 44.000 posti a sedere ed una copertura retrattile sul modello dell'Amsterdam Arena, che dovrebbe essere intitolato a Dragan Mance, promettente attaccante del Partizan, morto giovanissimo nel 1985.

Da vedere soprattutto i tifosi del Partizan, gli incredibili "Grobari" (becchini, letteralmente!), all'opera nelle partite casalinghe di una certa importanza.  

Lo  stadio si trova a poche centinaia di metri dal Marakana e ospita, oltre a minishop e uffici di nessun interesse, un fornitissimo negozio per i fans, gestito con invidiabile entusiasmo dai ragazzi dei Grobari. Il Partizan è gemellato con l'AEK Atene. Nei pressi, il mausoleo di Tito, retaggio dei tempi che furono: un'interessante visita ad un imponente monumento che vi riporta indietro di venti anni almeno.

Indirizzo: FK Partizan, Humska 1, 11000 Beograd

 

OBILIC STADION

 

FK OBILIC

 

Squadra che deve il suo nome a Milos Obilic, uno dei più grandi condottieri della storia serba, l'Obilic nasce nel 1924 e prende parte alla Federazione di calcio di Belgrado, lega minore del campionato nazionale. La squadra gioca un buon calcio e, anche se non raggiunge mai i vertici nazionali, è molto apprezzata a livello locale. Nel periodo di occupazione tedesca, durante la seconda guerra mondiale, il club ha l'occasione di misurarsi con le migliori squadre della capitale nella lega cittadina, surrogato del campionato nazionale, finendo regolarmente dietro le due realtà di maggior spessore di allora: il BSK e lo SK 1913. Nel 1946, quando i comunisti prendono il potere, l'Obilic, a causa del suo nome, bandito, viene radiato ed è costretto a rinascere come FK Cuburac, partendo dalle leghe minori. In seguito alla fusione con il FK Sumadija, avvenuta nel 1952, ed ai sopravvenuti cambiamenti, il club può riappropriarsi dell'antico nome e tentare una nuova scalata ai vertici nazionali. Dal 1953 al 1983 il club avanza lentamente fino a raggiungere la Iª Lega Serba, preambolo al campionato nazionale di IIIª divisione, raggiunto finalmente nel 1988, dopo essere passati per le significative vittorie del 1963 e del 1976 nella Beograd Kup . L'abbandono di tutte le squadre slovene e croate, al termine della stagione 1990/91, spalanca le porte a molti club e tra questi l'Obilic, che approda per la prima volta in IIª divisione nel 1991/92, dopo aver vinto ancora la Beograd Kup. La squadra viene acquistata dal controverso Zeljko Raznatovic, meglio conosciuto come "Comandante Arkan", il quale investe moltissimo per rendere la più antica squadra di Belgrado ancora in vita competitiva ai massimi livelli e nel 1993/94 raggiunge la massima divisione. Il club è impostato su una disciplina ferrea, non certo prassi comune nei Balcani, ed i risultati non tardano ad arrivare: la finale della coppa nazionale persa contro la Crvena Zvezda nel 1995 precede di soli 2 anni il primo, storico trionfo dell'Obilic, il massimo campionato jugoslavo. Un trionfo per pochi intimi, visto che il vecchio stadio non può ospitare più di 3.000 spettatori. Un'onorevole eliminazione da parte dell'Atletico Madrid nel preliminare di Champions League (0-2 e 1-1), l'ennesima squalifica politica ai danni di un club jugoslavo, l'investimento di circa 12 miliardi nel rifacimento dello stadio sono l'eredità lasciata da Arkan, assassinato quest'anno a Belgrado. Lo stadio assume una fisionomia davvero particolare, una bomboniera da circa 6.000 posti, con i colori sociali in bella evidenza, ma la morte di Arkan lascia probabilmente incompiuto il progetto di aumentarne la capienza a 15.000 spettatori. Va comunque visitato, previa telefonata al club (412 085, 412 945), per non rischiare un secco rifiuto da parte degli inflessibili addetti al servizio d'ordine

                           

N.B.: questa foto è stata scattata nel 1997, prima dei lavori di rifacimento.

Al di fuori dello stadio c'è un fornitissimo negozio di souvenir del club. Attraversando la strada, una visita allo stadio del Sindelic, squadra di lega minore, ma comunque interessante.                          

Igraliste FK Sindelic

Indirizzo: FK Obilic, Gospodara Vucica 189, 11000 Beograd

 

MILICIONAR STADION

 

FK MILICIONAR

 

Ultima delle realtà belgradesi ad arrivare alla ribalta nazionale, il club della Polizia è stato fondato nel 1946 ed è sempre stato molto attivo in tutti gli sport, lanciando molti atleti in tutte le discipline. La crescita impetuosa della sezione calcio inizia nel 1994, con la promozione nella "Medjuopstina Liga", lega cittadina, anticamera della IIIª lega nazionale, campionato raggiunto e vinto nel 1996. Infine, nel 1997/98, la tanto attesa promozione in Iª Divisione.

Forte probabilmente del miglior settore giovanile in Jugoslavia, per il Milicionar il futuro è roseo. Lo stadio è molto carino, capiente per circa 4.000 spettatori seduti e con una piccola tribuna centrale coperta. Ovviamente le intemperanze non sono di casa in questo impianto, essendo il pubblico casalingo quasi interamente composto di poliziotti, "milicionari" appunto.

L'impianto è situato in uno splendido complesso sportivo a sud-ovest della città, poco distante dal grande bacino artificiale di Ada Ciganljia, sfruttato dai belgradesi nei mesi estivi almeno quanto le numerosissime piscine. Il FK Milicionar organizza il più importante torneo giovanile jugoslavo (a livello allievi), al quale ha partecipato quest'anno, in rappresentanza dell'Italia, la Lazio.

Indirizzo: FK Milicionar, Stari obrenovacki put 1a, 11000 Beograd

 

 

OMLADINSKI na KARABURMI STADION

 

OFK BEOGRAD

 

I "Romantici di Karaburma", come vengono comunemente chiamati i giocatori dell'OFK (Omladinski Fudbal Klub, Football Club Gioventù, letteralmente), giocano le loro partite interne nello stadio omonimo, adagiato sulle rive del Danubio. Costruito sfruttando le pendici della collina di Zvezdara, l'Omladinski Stadion è nato negli anni '50 per ospitare i match del Metalac, club fondato nel 1946, poi BSK (Beogradski Sport Klub) dal 1950. La squadra è protagonista delle vittorie nella coppa jugoslava del 1953 e del 1956 e ospita le sue prime competizioni internazionali.

Quando il club cambia nome, alla fine della stagione 1956/57, assumendo l'attuale denominazione, è già il terzo in ordine di importanza cittadina, dietro naturalmente a Crvena Zvezda e Partizan. Il palmares del club si arricchisce di altre due vittorie nella coppa nazionale, (1962 e 1966) e di numerose partecipazioni nelle coppe europee (il culmine è raggiunto con i quarti di finale nella Coppa UEFA del 1972/73), prima di un lento ma costante declino. L'OFK galleggia tra Iª e IIª divisione per tutti gli anni '70 e '80 e per i motivi già spiegati ritorna all'antico rango, anche se ormai ampiamente superato dall'Obilic.

L'Omladinski Stadion è costruito, come detto, sulle pendici di una collina, per questo si presenta notevolmente diseguale: ad una enorme tribuna centrale è contrapposta una piccola tribuna coperta, con due raccordi di posti in piedi, per una capienza complessiva di 26.000 posti. L'impianto è dotato di pista d'atletica, ma è sprovvisto di illuminazione. All'interno anche il famoso ristorante "Romanticarni na Karaburme".

                                      

 

Solo il Danubio separa Beograd da Pancevo e Karaburma è l'ultimo quartiere cittadino. Poche centinaia di metri ed ecco il Pancevski Most. Pancevo è una graziosa cittadina con una squadra in IIª divisione, la Dinamo, che gioca nel Gradski Stadion (circa 10.000 posti). Nelle vicinanze dell'Omladinski Stadion si trovano gli stadi del Beogradski Sport Klub (BSK), del FK Palilulac e del FK Zvezdara, quest'ultimo poco più di un nostro campetto parrocchiale.

                           

Igraliste FK Zvezdara

Indirizzo: OFK Beograd, Mije Kovacevica 10, 11000 Beograd

 

 

RAD STADION

 

FK RAD

 

Squadra di proprietà dell'omonima ditta di costruzioni, una delle maggiori della Jugoslavia, il FK Rad è nato nel 1958. Club mai vincente (massima posizione mai raggiunta, il 4° posto nel 1988/89), il Rad, dopo 30 anni spesi tra IIª e IIIª div., viene promosso per la prima volta nel 1987. Lo stadio è decisamente insufficiente per la nuova realtà, una sola tribuna centrale e neanche troppo capiente, motivo per il quale si decide l'allestimento di due tribune laterali, fatte di tubi Innocenti, per aumentare gli spettatori a 13.000. Il tempo, si sa, consolida le cose e quello che probabilmente deve essere provvisorio, diventa definitivo: l'impianto più brutto di Belgrado ospita ancora oggi le partite della Iª divisione. Ironia della sorte, lo stadio si trova nel quartiere forse più bello, sicuramente più prestigioso, di Belgrado, Dedinje, sede di ambasciate e di meravigliose ville.

              

Lo stadio è situato ai bordi dell'immenso parco militare di Banjica, pieno di impianti sportivi di ogni genere. Sotto la tribuna centrale, il ristorante "Rad", teatro dell'omicidio del ministro della difesa avvenuto quest'anno.Nelle vicinanze anche l'ospedale militare bombardato dalla NATO nel 1999.

Indirizzo: FK Rad, Crnotravska bb, 11000 Beograd

 

CUKARICKI STADION

 

FK CUKARICKI STANKOM

 

Il club di Banovo Brdo, fondato nel 1946, nonostante una buona tradizione (anche campionati di IIª div. nazionale) è quello che soffre di più per affermarsi nella ridotta realtà nazionale

post-secessione. Solo dopo l'avvento della nuova proprietà, la grande compagnia di assicurazioni Stankom, il Cukaricki prende il volo verso la Iª divisione, raggiunta per la prima volta nel 1995. Il club ospita i suoi avversari nel modesto impianto di Banovo Brdo, in grado di ospitare 5.000 spettatori, costruito solo per metà e, come d'abitudine, sfruttando le pendici di un colle.

Banovo Brdo è un bel quartiere vicino ad Ada Ciganljia, situato nella parte sud della città. Nelle vicinanze, da vedere il museo di Milos Obilic, personaggio del quale abbiamo già parlato, oltre all'ippodromo cittadino, tappa fissa per chi ama scommettere sui cavalli. 

Indirizzo: FK Cukaricki Stankom, Majdanpecka bb, 11000 Beograd

 

ZELEZNIK STADIOM

 

FK ZELEZNIK

 

La storia del calcio a Zeleznik comincia nel lontano 1930, quando il club omonimo viene fondato ed inizia a competere nella Lega di Belgrado. Il primo significativo passo verso la trasformazione del club avviene nel 1960, quando il FK Zeleznik assorbe nella sua struttura il FK Napred, altra squadra cittadina. L'unione, si sa, fa la forza ed il nuovo club vince per la prima volta la Beograd Kup, primo passo verso la promozione in IIIª divisione, campionato vinto pochi anni dopo: solo lo spareggio con lo Sloboda Uzice divide il club con la IIª div. nazionale. La storia ci tramanda la sconfitta del FK Zeleznik nel doppio confronto (2-1 e 1-3)   e nei successivi 25 anni non c'è più gloria per i "Leoni di Zeleznik".

Nel 1992 la squadra viene acquistata da Jasa Bulic e, sotto la sua guida, inizia un'inarrestabile ascesa verso i vertici, raggiunti in soli 5 anni passando attraverso 5 promozioni consecutive.

Lo Zeleznik Stadion contiene circa 10.000 spettatori sulle sue tribune scoperte.                  

Zeleznik è un comune della municipalità di Belgrado, caratterizzato da una forte industrializzazione ed è molto al di fuori dell'area cittadina. Questo fa sì che sia lo stadio più scomodo da raggiungere, ma per il turista che voglia visitare il monte Avala, dove c'è l'imponente monumento ai caduti di tutte le guerre (scandalosamente colpito dai missili NATO), un passaggio è d'obbligo.

Indirizzo: FK Zeleznik, Avalska bb, 11250 Zeleznik

 

 

GRADSKI STADION

 

FK ZEMUN

  Nel 1904 un gruppo di facoltosi studenti torna per le vacanze estive, dall'Austria, con uno strano oggetto: a Zemun arriva il primo pallone da calcio. Il primo ad innamorarsene è un professore di matematica e ginnastica del locale ginnasio, tale Djordje Gavrilovic, che nel 1912 forma la prima squadra, poco più che una combriccola di studenti e amici, lo SK Tango. Dopo la Prima Guerra Mondiale, il calcio a Zemun è in pieno fermento e decine di clubs prendono vita: ZASK, Sparta, Vitez, Gradjanski, Eintracht, Trgovacka Omladina e molti altri. Fra questi, il più prestigioso è sicuramente lo Sparta, che raggiunge la massima serie nel 1938/39, prima del nuovo stop per la guerra. Zemun viene annessa al nuovo stato croato indipendente, diretta emanazione del regime nazista tedesco, ed il calcio passa in secondo piano.Dopo la Seconda Guerra Mondiale, come nel resto della Jugoslavia, c'è la rinascita del “fudbal” ed a Zemun vengono fondate nuove società, quali il FK Nasa Krila (squadra dell'Aviazione Militare), il FK Jedinstvo (della grande industria chimica-farmacologica Galenika, squadra che prenderà prima il nome FK Galenika e poi quello attuale di FK Zemun), il FK Teleoptik ed il FK Zmaj. La supremazia cittadina è senza dubbio del FK Nasa Krila che raggiunge la Iª div. nel 1948, prima di dissolversi nel 1950, dopo aver giocato e perso due finali della coppa nazionale, nel 1947 e nel 1949. Bisogna attendere più di 30 anni per rivedere Zemun, ormai annessa a Belgrado, in Iª divisione: è infatti il 1981 quando il Galenika viene promosso per la prima volta. Il resto è storia moderna.

Il FK Zemun ed il FK Teleoptik (club di IIª div.) giocano al Gradski Stadion, lo stadio comunale, circa 15.000 posti, impianto al centro della città, sfruttato anche da numerosi atleti per la pista in terra battuta.

Una visita a Zemun non può prescindere dal Danubio: Zemun vive per il suo fiume. Qui infatti ci sono i migliori ristoranti di pesce di Belgrado, da qui parte la suggestiva gita in barca (assolutamente da non perdere, soprattutto la notte) e qui la riva è costellata di bar galleggianti. Attenzione però alle zanzare, davvero fastidiose.

Zemun è anche una graziosa cittadina in stile austro-ungarico (qui l'impero ottomano non è mai riuscito a oltrepassare il Danubio!), con chiese e monumenti del secolo scorso. Da vedere il dedalo di viuzze e vicoli che forma il centro storico.

Indirizzo: FK Zemun, Ugrinovacka 80, 11080 Zemun

 

 

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