Il problema 'petrolio'. Trattato semiserio.

Secondo i miei dati, la benzina senza piombo (non chiamiamola verde...) il 7 marzo 1999 costava 1675 lire. l'8 marzo 2000 costava 2015 lire. Con i dovuti sconti, ovviamente.
L'aumento e' di 340 lire. Piu' o meno una lira al giorno. Verrebbe quasi voglia di acquistarne come investimento per rivenderla in futuro...   :-)

Idee alternative (la parte poco seria: se non vi interessa saltate ai paragrafi successivi)

Il metano e' un po' meglio, come costi, inquinamento e ecologicita' di produzione.
Ma perche' non si inventa un qualche satellite spettacolare che spara luce laser ultravioletta o X sulle macchine abbonate e le fa andare all'infinito? non si dovrebbe mai fare il pieno... ma forse i costi...
Oppure si potrebbe inventare una macchina che va a rifiuti vari: ne produciamo un chilo e mezzo a testa al giorno e dobbiamo anche preoccuparci di disfarcene...

Oppure potremmo sfruttare l'energia dei neutrini che continuano a passarci attaverso ogni secondo della giornata...
Oppure studiare meglio i buchi neri e l'antimateria e sfruttare l'annichilimento della materia e dell'antimateria per produrre quantita' enormi di energia con pochi grammi di materia (ma sara' poi pericoloso???)
Il teletrasporto presenta qualche difficolta' tecnica, e perdipiu' mi da' poca fiducia.

Oppure potrei mettere una dinamo sotto la tastiera e caricare una batteria ogni volta che premo un tasto, visto che con le tante idiozie che scrivo potrei fare parecchi watt al giorno.....

I problemi seri

Non e' pero' tanto distante il momento in cui il petrolio comincera' a scarseggiare, dato che si prevede che entro una decina d'anni le scorte di petrolio inizieranno la fase calante: cioe' in pratica la disponibilita' totale stimata di petrolio nel mondo iniziera' a calare, fatto dovuto da un lato allo sfruttamento degli attuali pozzi petroliferi, e in parte alla diminuzione della frequenza con cui vengono scoperti nuovi giacimenti; d'altro canto prima o poi dovra' per forza finire, dato che il petrolio non e' una fonte di energia rinnovabile.
Quindi il petrolio non potra' che continuare ad aumentare il suo prezzo, anche se mi sembra di capire che per ora la ragione dell'aumento non sia questa.

La Mobitilta'

Non sono nemmeno tanto d'accordo sul fatto che, come molti dicono, sia colpa nostra o della societa' in cui viviamo, il fatto che facciamo molta strada con la macchina: viviamo su un pianeta che non e' poi cosė piccolo, almeno per noi, e quindi e' naturale che ci sia la necessita' di spostarsi da un punto all'altro. Su varie scale questo mi sembra facilmente slegabile dalla societa': in un paese per vivere si deve lavorare, anche senza doversi spostare in altri paesi o citta' per lavorare devi comunque uscire di casa alla mattina per recarti sul posto in cui produrrai qualcosa, che sia il campo, l'orto, la serra, l'officina, l'ufficio, la fabbrica. Se io nelle vicinanze della mia abitazione non ho alcun lavoro che mi vada bene ho poche scelte, o prendo quello che viene, in virtu' della mia necessita' di non spostarmi quotidianamente da un posto all'altro, o scelgo il lavoro che piu' mi piace o che mi rende di piu' e accetto di spostarmi.
Nell'ambito del lavoro lo spostamento e' necessario per raggiungere il maggior numero di clienti possibile. Ma in questo caso 'paga la ditta', con effetti pero' sull'inflazione. E sulla ditta.
Nell'ambito dell'esplorazione, terrestre marittima o spaziale, lo spostamento e' necessita' inovviabile. Anche se solo a livello turistico.

I nostri 'vicini'

Anche nel mondo animale gli spostamenti sono spesso necessari: dalle cime che frequentano d'estate molti animali devono spostarsi a valle in inverno, oppure vanno in letargo, ma non sono in molti a farlo. Ci sono le migrazioni, che tra l'altro spesso portano a vere stragi nei branchi che sono costretti cosė ad affrontare dei rischi molto grossi. Oppure, nel caso delle migrazioni degli uccelli, essi sono disposti a fatiche immani pur di raggiungere localita' climaticamente piu' favorevoli. Oppure gli spostamenti avvengono per la deposizione delle uova o attivita' comunque legate alla procreazione.

Noi

L'uomo ha trovato faticoso spostarsi a piedi, e ha quindi prodotto dei veicoli che fanno il lavoro per lui.
Quindi secondo me qui quello che non quadra non e' la necessita' di spostarsi, cosi' elevata, ma il fatto che siamo troppo legati ad un unica fonte di energia per farlo. E questo e' veramente seccante, dato che la fonte di energia scelta si e' prestata cosė bene allo sfruttamento delle risorse finanziarie degli utenti. E d'altra parte anche il povero Nicolaus August Otto o chi per lui, non poteva certo immaginare come si sarebbe sviluppata l'industria automobilistica. Ma non solo: il petrolio non viene usato solo dalle auto. Insomma bisogna slegarsi dal petrolio, e la cosa non e' cosė facile, visto che ci sono troppi interessi in ballo, e non sono gli interessi di chi ha pochi soldi, ma di chi ne ha cosė tanti da poter fare le scelte, e le scelte che fa non possono certo andare a suo svantaggio: ne andrebbe della sua stessa sopravvivenza. L'unico che puo' far cessare l'uso del petrolio, e' il petrolio stesso, non facendosi piu' trovare...

Conclusione

Forse e' una visione un po' pessimistica, ma mi sembra che attualmente non ci siano forze abbastanza grandi (o abbastanza organizzate) da poter cambiare la situazione.

Ottimisticamente pero' credo, o spero, che prima o poi le multinazionali che ora basano la loro potenza sul petrolio potranno gradualmente convertirsi ad altre fonti di energia e di profitto. Che siano pero' ecosostenibili.