Come affrontare la montagna

La passione per la montagna e la sua bellezza non ci devono far dimenticare che siamo tutto sommato degli esseri piuttosto fragili, e che la montagna se da un lato ci offre benessere e bellezze incredibili, dall'altro deve essere affrontata con buon senso e soprattutto con conoscenza ed esperienza.

Vediamo quindi quali possono essere i punti da tenere presenti, in generale, nel vivere la montagna.

Precauzioni

Durante le passeggiate in montagna è sconsigliabile lasciare il cammino tracciato per cercare scorciatoie o strade alternative, si corre il rischio di entrare in sentieri pericolosi o magari anche di perdersi.
Bisogna tenere sempre presente che in montagna il tempo puo' cambiare rapidamente. Neve, pioggia, nebbia, vento, possono trasformare un cammino in apparenza facile in una esperienza spiacevole.
Possibilmente non gridare senza un buon motivo, perché i suoni vengono modificati o distorti e possono trasmettere la sensazione di che si sta chiedendo aiuto.
Nella maggior parte dei posti il numero "tre" indica una disgrazia : 3 fischi, 3 gridi, 3 spari.
Bere acqua gelata può provocare coliche intestinali. E non e' comunque mai consigliabile.
Sulla neve è indispensabile usare occhiali da sole per proteggere gli occhi dal riflesso dei raggi ultravioletti evitando un eventuale provvisoria cecità. Inoltre si evitera' di affaticare la vista, e si potranno evitare o ridurre arrossamenti e/o bruciori.
E' indispensabile portare con sé una bussola ed una cartina, soprattutto in caso di maltempo, per identificare il punto in cui ci si trova e tornare indietro o raggiungere la destinazione prefissata.
In estate è opportuno scuotere gli indumenti lasciati in terra, poiché qualche rettile si può introdurre all' interno degli abiti.
Le vipere vivono negli sterpi, tra le pietre e nelle cavità degli alberi ecc...
Normalmente non attaccano a meno che non vengano disturbate.
Perciò quando si cammina è bene portare il bastone in quanto esse fuggono dai rumori e percepiscono le vibrazioni del terreno, il bastone è utilissimo per allontanare questi rettili e scoprire ostacoli invisibili al primo sguardo lungo i versanti rocciosi. 

Combattere il freddo

Il freddo può causare diversi problemi : ipotermia (abbassamento anomalo della temperatura corporea) e congelamento. L' ipotermia si manifesta con sensazioni di freddo, tremito, sonno, stanchezza, confusione e perdita di coscienza. Quando una persona è colpita da questo disturbo la dobbiamo riscaldare lentamente, somministrarle bibite calde e zuccherate.
I sintomi del congelamento sono i seguenti:
pelle arrossata, pallore ed insensibilità della zona interessata con la formazione di vesciche.
La zona colpita da necrosi assume una colorazione violacea. E' bene non strofinare, muovere piano l' arto interessato e scaldarlo moderatamente e non rompere le vesciche. Somministrare aspirina e trasportare l'interessato in un altro luogo.
Per evitare questi inconvenienti tipici della stagione invernale, si possono indossare tre strati di indumenti, uno interno (termico) uno intermedio con fodera polare, uno esterno con tessuto che trattiene il vento e l'umidità.
Le parti del corpo come la testa ed i piedi sono maggiormente sensibili a questo problema. La circolazione sanguigna non deve essere ostacolata da calzini e guanti troppo stretti, le dita dei piedi devono essere libere di muoversi, all' interno dello stivale. Usare occhiali da montagna e creme con una protezione elevata sulle labbra e sulla pelle. Se non si è muniti di buone calzature ed indumenti pesanti e' consigliabile non fermarsi sulla neve.

Camminare sulla neve

 La neve puo' essere secca oppure umida. La neve secca o polvere, molto apprezzata dagli sciatori, contiene una gran quantita' di aria molto fredda ed i suoi fiocchi non riescono ad intrecciarsi: risulta pertanto molto instabile. Camminarci sopra e' difficile e faticoso, specialmente se e' profonda. Dobbiamo proteggere soprattutto i piedi per evitare i geloni(infiammazione dolorosa delle estremità e delle parti più esposte del corpo, causata dal freddo intenso e caratterizzata da rossore, bruciore e ulcerazioni), problema non grave ma fastidioso. La neve umida cade quando la temperatura non e' molto bassa, contiene piu' acqua, generalmente e' appiccicosa e si stabilizza piu' in fretta di quella secca. Camminarci sopra normalmente e' faticosissimo gli stivali devono essere adatti per camminare sulla neve

Questi tipi di neve che cedono sotto il nostro peso vengono denominati nevi molli. Dall'istante in cui la neve tocca la terra, comincia la sua trasformazione. Quando affondiamo e lasciamo una traccia appena visibile, significa che ci troviamo su neve dura: e' la piu' comoda da percorrere e spesso richiede l'uso dei ramponi.

Conviene sapere:

Dopo una gran nevicata, dobbiamo lasciar passare un po' di tempo affinche' il manto si stabilizzi, prima di muoversi in montagna. E' buona abitudine informarsi sul rischio di slavine. Sulla neve molto dura e gelata e' necessario usare i ramponi fin dall'inizio della marcia. Spesso bisogna usarli anche quando sopra gli strati di neve dura, se ne depositano altri sottili di neve molle. L'uso delle apposite scanalature per l'attacco dei ramponi, evita scivoloni pericolosi. L'uso di racchette o di sci per l'attraversamento rende molto piu' facile spostarsi sulle nevi molli.

Salita e discesa dei pendii

Durante le salite, specie se lunghe o ripide, e' opportuno commisurare la velocita' del passo alla difficolta' della salita e al proprio stato di forma. E' preferibile raggiungere un certo ritmo, quello che costituisce il miglior compromesso tra velocita' e sforzo necessario, e poi mantenerlo a lungo: il corpo raggiungera' in breve tempo uno stato di equilibrio nei muscoli (rifornimento di energia, rimozione delle sostanze prodotte nell'esecuzione del lavoro), nella respirazione (rifornimento di ossigeno, eliminazione dell'anidride carbonica) e nella traspirazione.

Per variare l'andatura senza cambiare il ritmo, e' sufficiente variare la lunghezza del passo; anche nell'eseguire questa operazione e' opportuno agire con gradualita', evitando i cambiamenti repentini.

Le discese vanno affrontate senza fretta; muscoli, giunture e legamenti sono sottoposti a forti sollecitazioni in questa situazione, ed esagerando si potrebbero provocare strappi muscolari o infiammazioni.

Per ragioni di sicurezza e' opportuno evitare di prendere velocita'; in discesa e' facile perdere il controllo e l'equilibrio. Questo e' tanto piu' vero quanto piu' la discesa e' ripida, pericolosa, o sconnessa. In discese difficili, scendere a passi brevi e appoggiando con sicurezza un piede prima di alzare l'altro.

 

Nelle salite bisogna flettere leggermente il busto in avanti e appoggiare con sicurezza i piedi a terra. In determinati pendii eccessivamente inclinati occorre scendere a zig-zag, allo scopo di evitare un eccessivo affaticamento muscolare.

Nelle salite piu' difficili e' consigliabile riposare 5 minuti ogni mezz'ora. Un ritmo rapido e accompagnato da fermate lunghe origina una falsa sensazione di riposo. Un ritmo uniforme e misurato, insieme a piccole pause, genera uno sforzo minore: cio' si traduce in un miglioramento nell'esecuzione dell'esercizio.

Scendendo, puo' succedere di scivolare e che risulti piuttosto difficile fermarsi: in questo caso e' opportuno girarsi completamente, ed usare la punta dei piedi come freno.

Per quanto riguarda le pause, nel caso di percorsi lunghi, e' normale effettuare una fermata di 10 minuti ogni 50 di marcia. E' opportuno metterla in pratica prima o immediatamente dopo un tratta complicata per evitare che i muscoli delle gambe si irrigidiscano e si produca un raffreddamento del corpo, e' comunque necessario che le pause siano brevi. Intervalli troppo lunghi pregiudicano l'andamento della marcia.

Per attivare la circolazione del sangue, si raccomanda di togliersi lo zaino e di mettere le gambe in alto, cercando pero' di non stirare tutto il corpo, giacche' il sudore della schiena potrebbe raffreddarsi e provocare un raffreddamento generalizzato.

Se avete uno zaino molto pesante, bisogna evitare di lasciarsi cadere per terra cio' rende difficile riprendere il cammino. Tuttavia ci si puo' appoggiare allo zaino (senza togliersi le cinghie) mediante un bastone, un albero o un altro oggetto che serva da sostegno.

Una vecchia norma raccomanda di astenersi dal mangiare durante le salite e al contrario dice di bere durante le discese, ma solo bevande non zuccherate. Se proprio avete sete bevete acqua assoluta oppure utilizzate degli integratori salini. Potreste anche succhiare mezzo limone, lavarsi la nuca e la fronte (allevia la sensazione di caldo).

Come premunirsi dal pericolo valanghe

Prima di intraprendere una pista da sci non frequentata e' opportuno chiedere informazioni alle guide e sciatori del posto, per quanto riguarda i pendii pericolosi. Il fattore meteorologico e' molto importante. La valanga si puo' scatenare durante una tempesta oppure nelle 24 ore successive.

Le valanghe sono fenomeni che si verificano solo nelle zone in cui la neve si accumula in una superficie inclinata ed il manto nevoso, formato da strati diversi manca della consistenza necessaria per mantenersi intatto. L'inclinazione del pendio, i cambi di temperatura, la profondita' dello strato di neve e la sua natura sono i fattori che determinano la stabilita' del manto nevoso.

Fondamentalmente esistono due tipi di valanghe: quelle di neve molle (non pericolose), e quelle di neve a lamiere; queste ultime sono in sostanza le piu' pericolose e si verificano quando gli strati di neve si screpolano e scivolano in gran blocco travolgendo tutto quel che trova.

I pendii concavi sono piu' sicuri di quelli convessi, i quali tendono a comprimere la neve. Le precauzioni da adottare quando si scia lungo un pendio sono:

Evitare di sciare in prossimita' di burroni o fenditure, le valanghe quando si scatenano investono e travolgono con molta rapidita'.

E' consigliabile sciare in gruppo seguendo un itinerario comune.

Possiamo fuggire dalla furia di una valanga sciando verso l' esterno, con grande abilita' ed una gran dose di fortuna.

In caso di coinvolgimento ci dobbiamo mantenere in superficie fin quando la valanga sia passata. Inoltre se il malcapitato riesce a restare il piu' vicino possibile alla superficie, limita i danni e facilita le ricerche.

Una volta terminato lo slittamento della neve, e' necessario restare calmi, occorre risparmiare tutte le energie possibili, soprattutto per gridare e chiedere aiuto.

Le possibilita' di sopravvivenza diminuiscono quanto piu' a lungo si resta sepolti, specialmente dopo le prime due ore.

Il Galateo del turista

Non conoscendo il luogo e le persone, e' importante assumere un comportamento gentile e rispettoso.

Evitare gli schiamazzi e musica ad alto volume soprattutto nelle ore serali, il rispetto reciproco e' una norma indispensabile per la vita di gruppo.

Il turismo e' vincolato alla conservazione dell' ambiente; si tratta di un lavoro comune basato sul rispetto della natura. Quindi e' importante non abbandonare rifiuti lungo i percorsi di montagna.

Non inquinare fiumi e laghi; e’ preferibile non accendere fuochi, soprattutto d'estate: gli incendi ogni anno, devastano molti ettari di bosco, comportando un grave danno a fauna e flora.

Non incendiamo materiale tossico come plastica e copertoni di auto.

Impegniamoci tutti a seguire le regole comuni del rispetto reciproco.

Uso delle racchette da neve

In generale, le racchette da neve si scelgono in relazione del peso dell' individuo e il tipo di rilievo in cui si usano.

Le prime erano di legno e possedevano un telaio in pelle di vacca.

Attualmente le racchette con il bordo alzato sono le piu' idonee per essere adoperate sulla neve-polvere ; invece i terreni piani permettono l' uso delle racchette piu' grandi. La loro funzione principale consiste nel distribuire il peso del corpo sulla maggior superficie possibile. Con un corretto uso si arriva a rimpiazzare gli sci; le racchette risultano utili per trainare carichi pesanti. Inoltre consentono di lasciare le mani libere e di camminare in zone impervie. Le racchette hanno il vantaggio di essere molto leggere e facili da maneggiare. Molte sono dotate di un tipo di attacco,semplice da sganciare.

Dopo averle usate e' bene asciugarle in una zona ventilata, l'eccessiva umidita' le puo' rovinare irrimediabilmente se poi si spezza una corda bisogna ripararla immediatamente, altrimenti anche il resto si allentera'.

 Non Appesantire lo zaino

Il peso dello zaino e' uno dei fattori che influiscono sull'aumento della stanchezza durante la svolgimento della marcia. Bisogna studiare tutte le maniere possibili e immaginabili per ridurla.

Quando ci si trova in un terreno difficile, e' importante sapere che fare 2 viaggi con 15 kg di carico comporta una sforzo minore che farne uno solo con 30 kg, senza che si perda molto piu' tempo. Da cio' si deduce l'importanza del peso dell'equipaggiamento: se questo e' eccessivo per la condizione fisica a la taglia della persona, l'andatura sara' molto piu' lenta.

Ci sono articoli che possono servire per usi diversi. Ad esempio: una bandana puo' essere usata come benda, fermacapelli, copricapo, protezione contro la polvere, ecc... Un sacco di cotone si puo' utilizzare come federa per il cuscino e l' imbottitura puo' essere costituita da altri indumenti di ricambio. E' conveniente tenere a mano piccoli recipienti di plastica per metterci la quantita' giusta di crema protettiva, liquida per le lenti a contatto, ecc...che poi si usera' in viaggio. Gli alimenti in scatola suppongono un carico addizionale. La meta' del loro peso e' costituito dall'involucro. Tutte le volte che e' possibile, cercare di sostituirli con altri alimenti come ad esempio frutta seccai, frutta, cioccolato, ecc... E' meglio realizzare l'escursione con piu' persone: così facendo si puo' distribuire il peso in parti uguali, almeno per quanta riguarda le cose d'interesse comune: utensili da cucina, tenda, fornelli, ecc. L'acqua pesa abbastanza, pertanto e' molto utile viaggiare verso luoghi in cui abbondi.

Come alimentarsi sulla neve

Per mantenersi caldi sono necessarie migliaia di calorie giornaliere e' indispensabile portarsi dietro razioni di emergenza.

Nelle tasche o nello zaino conviene mettere tavolette energetiche o altri elementi ricchi in calorie come ad esempio l'uva passa, il cioccolato... a parte una dose di integratori salini o bicarbonato, per sostituire il sale consumato. Si deve avere anche un recipiente metallico per sciogliere la neve, preparare bibite calde come latte in polvere con zucchero e cacao, minestre istantanee,... occorre procurarsi cibi lenti da assimilare come la pasta, il riso disidratato,... e cibi grassi da aggiungervi come il burro a la pancetta.E' opportuno portarsi dietro un fornello.

Anfibi, rettili, pesci e insetti possano trovarsi in letargo nelle zone basse. Attenzione alle specie velenose (vipere).

Bere e' fondamentale come mangiare. Per ottenere acqua si puo' sciogliere il ghiaccio o la neve dura.

Se si prende l'acqua da un fiume o da un lago gelato bisogna prestare attenzione tanto all'integrita' igienica quanto all'eventuale spessore del ghiaccio: ci si potrebbe finire dentro. Per depurare l' acqua esistono dei filtri in un commercio i quali dovrebbero scongiurare la contaminazione microbica, ma non consentono la depurazione di acque contaminate da elementi chimici !

Equipaggiarsi Correttamente

Equipaggiarsi correttamente per praticare una sport o per viaggiare in luoghi che non rappresentano il nostro ambiente abituale non e' cosi semplice come sembra. La variabilita' delle condizioni puo' essere sconcertante. In montagna si puo' passare nello stesso giorno da temperature sotto zero a un calore soffocante e tornare ancora al freddo al tramontare del sole.

L'altura aumenta la sensazione di freddo. Il corpo umano produce una quantita' di vapore acqueo e sudore che combinato con il vento e le altre condizioni esterne, produce freddo, stanchezza e malessere.

Il sistema degli strati riesce a mantenere la temperatura del nostro corpo il piu' costante possibile indipendentemente dalle condizioni esterne.

Si consigliano quattro strati: intimo, raccoglitore, intermedio ed esterno. Ognuno di questi strati deve essere il piu' leggero possibile e si devono asciugare rapidamente in caso si bagnino (i piumini sono una eccezione. Non si asciugano rapidamente ma sono molto caldi e comodi).

Il primo strato a contatto con la pelle deve trasportare la traspirazione fuori dal corpo il piu' rapidamente possibile mantenendo tra la pelle e lo strato un microclima, sulla superficie della pelle stessa, caldo e secco. Un tessuto non assorbente e' basilare.

il polartec 100 rappresenta senza dubbio la migliore soluzione.

La funzione del secondo strato e' quella di raccogliere l'umidita' ed il sudore espulsi dal primo strato. Una camicia di cotone al 100% puo' bastare.

Lo strato intermedio (il terzo strato) deve essere prima di tutto Isolante con lo scopo di essere molto caldo quando la temperatura esterna si abbassa.

Gli indumenti confezionati con il polartec 200 possiedono questa capacita' incredibile di autoregolazione termica. I capi di lana pesano il 50% in piu' assorbono gli odori, ci mettono piu' tempo ad asciugarsi proteggendo di meno.

Lo strato esterno (il quarto strato) deve essere il piu' leggero possibile ( poiche' con il primo e il terzo strato si produce gia' abbastanza calore ) e deve proteggere dall'acqua e dal vento. Questo si ottiene con tessuti di microfibre e micropori che permettono il passaggio della traspirazione verso l'esterno trattenendo il passaggio dell'acqua verso l'interno.

 Dormire in tenda

Quando si percorrono i sentieri di montagna,una coperta fa sempre comodo, i fiammiferi contenuti in una scatola o in un recipiente ermetico, alcuni utensili per tagliare come ad esempio un coltello a serramanico e una sega di fune, a parte qualche alimento energetico. Naturalmente tenendo sempre presente che si deve partire ben equipaggiati con abbigliamento e calzature adatte. Per dormire in tenda e' necessario un corretto equipaggiamento.

sacchi a pelo e tende devono essere adatti per sopportare le basse temperature E' bene evitare i sacchi a pelo con il cotone interno.

Per proteggersi dall'umidita' del suolo si utilizza una stuoia di neoprene. I fornelli si differenziano per il tipo di combustibile usato. Quelli a propano sono pratici ed efficienti. Le pastiglie a combustibile solido sono molto utili in caso di emergenza, non dimenticate pero' i fiammiferi fondamentali per accendere il fuoco. E' bene non esagerare con gli utensili da cucina. Nella stagione invernale, le borracce devono essere metalliche per poter essere scongelate sul fuoco.

Un termos permette di conservare l'acqua e di consumarla a temperatura giusta.

Un altro strumento importante e' la lanterna da campo e' bene portare con se' le batterie e lampadine da ricambio, non si puo' mai sapere.