"Giustizia per massimiliano". Questa la ferma
richiesta che campeggia su manifesti e volantini affissi e distribuiti in
numerosi locali della città. È così che un'associazione spontanea di
messinesi intende reagire alla clamorosa sentenza con la quale la Corte
della Corona di Londra ha condannato per «omicidio involontario» la
giovane francese Myriam Conte, originaria della Nuova Guinea, che nel
maggio scorso a Londra uccise il messinese Massimiliano Ristagno.
L'iniziativa è nata in seguito all'appello lanciato dal padre della
vittima, Gino Ristagno: «Voglio che questa sentenza colpisca la gente ;
aveva detto ;. Noi genitori non possiamo fare nulla per cambiarla. L'unica
strada percorribile è il ricorso alla Corte internazionale dei diritti
civili dell'Aia». Per sostenere con un forte movimento spontaneo
d'opinione la richiesta di revisione del processo
presso la Corte internazionale, è stata avviata una raccolta di firme
alla quale hanno già aderito centinaia di messinesi. «Massimiliano; si
legge sugli stessi manifesti; è stato ferocemente assassinato a
Londra l'11 maggio 2000 con diciotto coltellate inferte in soli 30
secondi, forse mentre dormiva. Il 15 gennaio 2001 la «giustizia» inglese
lo ha ucciso per la seconda volta, giudicando il delitto non volontario,
concedendo
all'imputata di tornare in libertà dopo un minimo di quattro anni».
L'autopsia ha accertato che Massimiliano è stato centrato da ben 18
coltellate in varie parti del corpo. Una, in particolare, gli ha tranciato
un'arteria e un polmone. Inoltre l'arcata gengivale era sanguinante segno
che, ad avviso del «coroner» gli era stata tappata la bocca per non
chiedere aiuto. E infine un ulteriore particolare interessante: sul corpo
della
ragazza non sono state trovate contusioni, abrasioni né ematomi. I fatti
rendono la sentenza inaccettabile. Un verdetto che giunge dopo dieci
udienze e che, a differenza del nostro sistema giudiziario, non può
essere appellato nella fattispecie di reato. Infatti i «barrister»
(equivalenti ai nostri pubblici ministeri) avevano chiesto una condanna
per omicidio volontario che prevede l'ergastolo. Adesso potranno soltanto
presentare un ricorso, ma solo per la rideterminazione della pena inflitta
alla ragazza di colore che in
questo caso rischierebbe al massimo 10 anni di reclusione. «Appare
abbastanza strano; ha affermato il padre di Massimiliano; che un ragazzo
aitante e sportivo come mio figlio sia stato sopraffatto da una
donna anche se armata di un coltello. In caso di colluttazione sul corpo
di lei doveva esserci qualche ematoma». Tutto lascia pensare che Myriam
Conte non abbia agito da sola e che probabilmente Massimiliano Ristagno
sia stato sorpreso nel sonno (l'omicidio è stato commesso alle 3,30 della
notte). |