LA BUONA NOTIZIA

 Obiettivo

Lo scopo di questi incontri catechistici per adulti è quello di cogliere la novità del messaggio di Gesù per la nostra vita. Questa prima tappa intende presentare le aspettative con cui molti, anche credenti. si pongono nei confronti del Vangelo, aspettative che possono costituire ostacolo per questa novità. L’esperienza del percorso di fede di Giovanni Battista, è quella di uno che deve rivedere le proprie attese (cioè convertirsi) nei confronti del Messia.

 

Per introdurci ...

Ci introduciamo in questo tema riflettendo sul nostro atteggiamento di fronte a Gesù e al suo messaggio.

ð In che cosa crediamo si possa sintetizzare il messaggio di Gesù?

o un giusto modo di vivere

o la verità di Dio

o una dottrina

o una legge

o un programma di vita morale

o una persona

Proviamo a segnare la risposta che effettivamente si avvicina di più al nostro attuale modo di essere cristiani, e a confrontarci con il gruppo.

ð Quali sono gli ostacoli che impediscono a noi credenti di accogliere la novità del Regno di Dio che viene?

² crediamo di "sapere" già il Vangelo, ma non "conosciamo" Gesù

² riteniamo il Vangelo un libro di insegnamenti di vita

² cerchiamo nel Vangelo un codice morale di comportamento

² ricerchiamo Dio solo in base alle nostre attese e desideri

² ......

 Ognuno può scegliere quale o quali ostacoli gli sembrano più frequenti o diffusi, oppure aggiungerne altri ritenuti attuali.

 

Alla scuola della Parola

Oggi si è adempiuta questa Scrittura... (Lc 4, 21)

 

Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo, trovò il passo dove era scritto: "Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore".

Poi arrotolò il volume, lo consegnò all’inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. Allora cominciò a dire: "Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi". (Lc 4,16-21).

 

Gesù inaugura la sua missione leggendo il profeta Isaia, il profeta della speranza e dell’attesa. Attraverso Isaia, rivela che la sua missione è quella di proclamare il Vangelo, ma per far questo lo Spirito del Signore è su di lui: proclamare il Vangelo non è una cosa che si può fare per propria volontà, perché significa comunicare un’energia di salvezza: la forza e la potenza di Dio.

 

ð A chi è proclamato il Vangelo?

² ai mendicanti, ai bisognosi. a quelli che desiderano la salvezza perché non la possiedono...

² a quelli che sono in condizione di miseria e di infelicità, di mancanza di libertà, di pesantezza.

Il lieto messaggio che Gesù annuncia è l’anno di grazia del Signore; in Gesù è giunto il tempo del perdono, della benevolenza, dell’amore di Dio; il tempo in cui i peccatori vengono accolti e perdonati; i poveri vengono salvati. Se Gesù va in giro a guarire, a liberare gli indemoniati, a perdonare i peccatori... significa che l’anno di grazia del Signore è qui ora, adesso.

 

Per approfondire il tema

(Cfr. CEI, "La verità vi farà liberi", Catechismo degli Adulti, cap. III, pp. 65-80).

 

LE NOSTRE ATTESE

Noi cristiani "di lunga data" ci accostiamo al messaggio del Vangelo con un forte rischio: quello di non cogliere il valore di novità che esso ogni volta sprigiona; non "crediamo" alla novità del Vangelo perché lo "sappiamo" già; lo conosciamo abbastanza: ci è ormai noto.

Questo atteggiamento ci impedisce di considerare la parola di Gesù come viva e sempre attuale; la riteniamo piuttosto un "libro antico", da cui trarre insegnamenti. A volte ci sembra che la Bibbia possa essere messa sullo stesso piano di altri libri della saggezza umana. Anzi, spesso altri testi (di religione orientale o di profonda umanità) ci appaiono più appetibili, più belli e più adatti all’animo umano che non il Vangelo.

Le nostre attese, i nostri desideri, i nostri "gusti" sono diventati decisivi rispetto alla Rivelazione di Dio, al messaggio del Vangelo, alla dottrina della Chiesa. Abbiamo smesso di cercare nel Vangelo la persona di Gesù; forse stiamo ricercando altro.

Ci interessano piuttosto i suoi consigli e insegnamenti di vita, come se Gesù fosse un semplice "maestro-saggio". Gli chiediamo punti fermi o regole chiare per una vita in continuo cambiamento, come se Gesù fosse un "legislatore" alla pari di Mosè. A fatica giungiamo al cuore del Vangelo che è Gesù stesso.

 

IL COMPIMENTO DELLE ATTESE

In Giovanni Battista il regno vede l’ultimo testimone di un’attesa durata per tutto l’Antico Testamento; Giovanni aveva alle spalle una vita spesa lottando fermamente per la verità e la giustizia, vissuta nella integrità e nella penitenza, consacrata a predicare con forza il ritorno a Dio per i peccatori e i lontani. Ma Gesù, quando si presenta, non viene come un grande giudice, non trionfa con potenza: si mette in fila con i peccatori al Giordano; quando agisce non grida, non alza la voce, non fa grandi discorsi sulle piazze, non spezza la canna incrinata e non spegne la fiamma debole (cf Is 42. 2-3); quando predica non chiede digiuno e penitenza ma soprattutto misericordia (Mt 9,13).

E così Giovanni Battista entra "in crisi". Aveva atteso e annunciato un certo tipo di Messia, e gli sembrava che ne fosse venuto uno del tutto differente. Aveva indicato il Cristo ai suoi amici più intimi, e se ne era fatto un’idea sulla scorta delle profezie dell’ Antico Testamento, ne aveva inquadrato la figura riferendosi alla storia, alle esperienze passate del popolo di Dio. Ma il presente non gli sembrava affatto in continuità con il passato.

Quando un uomo, per quanto grande sia la sua buona volontà, pensa di usare il passato come unico criterio per giudicare il futuro, rimane deluso. Dio è sempre una sorpresa: Dio non si modella mai del tutto sulla promessa e sulla speranza del passato, ma le supera sempre. Non si può dubitare della sincerità di Giovanni Battista: voleva essere fedele a Dio e alla sua coscienza. La causa della sua crisi stava nell’idea che si era fatto del Messia; inquadrava Gesù in quella, mentre Gesù andava fuori strada, non faceva quello che Giovanni si aspettava: "Giovanni intanto, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo dei suoi discepoli: sei tu che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?" (Mt 11, 2-4).

Gesù non risponde con quella chiarezza che la domanda richiede, dicendo "sono io". Non entra in discussione con Giovanni. La sua risposta vuole disfare, nella testa di Giovanni, l’idea in base alla quale lo giudicava: "Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: i ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l’udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella, e beato colui che non si scandalizza di me" (Mt. 11,4-6).

 

LA NOVITÀ DI DIO

Dunque Gesù non presenta un insegnamento, mostra dei fatti; non insegna una verità, ma annuncia e inaugura un nuovo stato di cose; non fa solo una promessa, ma proclama un avvenimento che si sta realizzando in Lui, nelle sue parole e nelle sue opere.

Per questo Dio incomincia sempre chiedendo la conversione come accoglienza di questo "avvenimento nuovo": è una conversione che non si realizza anzitutto in campo morale, ma in quello del pensiero e dell’essere; Dio chiede la disponibilità a vedere la sua novità: e questo è da compiersi non una volta per tutte, bensì ogni giorno. Lo stesso Giovanni, che aveva annunciato al popolo la conversione, dovette a sua volta fare il cammino di una conversione più profonda di quella che stava esigendo dagli altri.

Anche noi cristiani di oggi corriamo lo stesso rischio: se non cerchiamo di tenere aperti gli occhi e il cuore al Dio che viene, finiamo col rinnegare quella fede che vogliamo far crescere.

Dio è differente; Dio sorprende sempre. La conversione è la prima condizione per accorgerci che il Regno di Dio si sta realizzando nella nostra vita.

 

I SEGNI DEL REGNO

ð Come si può scoprire la presenza di questo Regno?

Il criterio per cogliere la venuta del vero Dio nella storia degli uomini è sempre lo stesso: i ciechi vedono, gli zoppi camminano,... i morti risorgono,... ai poveri è annunciata la buona novella.

Solo chi viene da Dio sceglie ciechi, zoppi, malati e peccatori per manifestare loro l’ amore di Dio; gli uomini avrebbero scelto certamente altri. Solo il Messia affida la sua opera ai "poveri", noi avremmo preferito i forti e i potenti. Là dove questo avviene "allora è venuto a voi il Regno di Dio" (Lc 11,20)

 

ð E quando anche i discepoli del Signore...

v diventano poveri e umili che confidano solo in Dio,

v si affliggono per il male presente nel mondo e in loro stessi,

v sono miti ed accoglienti, cordiali, pazienti e rinunciano a imporsi agli altri con la forza,

v desiderano ardentemente la volontà di Dio per sè e per gli altri,

v sono misericordiosi e sanno perdonare e compiere opere di carità,

v hanno una coscienza pura,

v costruiscono una convivenza pacifica giusta e fraterna,

v sono perseguitati a motivo della nuova giustizia evangelica"

 

... allora saranno BEATI: godranno già qui sulla terra, come inizio, la beatitudine del Regno di Dio.

 

Il messaggio di Gesù e l’uomo di oggi

 

 

PER IL LAVORO E LA RIFLESSIONE IN GRUPPO

 

ð Questa riflessione ci è servita a rimettere a fuoco il messaggio di Gesù; quindi anche a valutare lo scarto tra esso e le opinioni più diffuse in proposito.

 

q Quali sono gli aspetti del messaggio di Gesù che risultano più lontani dalle opinioni correnti?

q Quali reazioni suscita nelle persone oggi, il messaggio di Cristo?

q Quali nostri modi di dire, di pensare, di agire, di comportarci, di reagire... rischiano di confermare opinioni non corrette sul messaggio cristiano (ad es: moralismo o provvidenzialismo fatalista...)?

 

PREGHIERA

Dio della libertà, che prepari le Tue vie sovvertendo i nostri cammini,

Dio di speranza nella desolazione, e di desolazione nella falsa speranza,

donaci di lasciarci sovvertire da Te,

per vivere fino in fondo la santa inquietudine,

che apre il cuore e la vita all’avvento del Tuo Figlio,

il liberatore tra noi. Amen. Alleluia.

 

(B.Forte, Preghiere)

 

Oggi si è adempiuta

questa Scrittura... (Lc 4, 21)

 

Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo, trovò il passo dove era scritto: "Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore".

Poi arrotolò il volume, lo consegnò all’inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. Allora cominciò a dire: "Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi". (Lc 4,16-21).

 

 

PREGHIERA

 Dio della libertà, che prepari le Tue vie sovvertendo i nostri cammini,

Dio di speranza nella desolazione, e di desolazione nella falsa speranza,

donaci di lasciarci sovvertire da Te,

per vivere fino in fondo la santa inquietudine,

che apre il cuore e la vita all’avvento del Tuo Figlio,

il liberatore tra noi. Amen. Alleluia.

 

(B.Forte, Preghiere)