CREDERE NELLA MISERICORDIA

 

"Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perchè chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il suo Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perchè il mondo si salvi per mezzo di Lui".

(dal Vangelo di Giovanni 3, 16-17).

 

"Gesù si trovava in casa di Matteo e sedeva a mensa. Erano venuti anche pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con i discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: "Perchè il vostro maestro mangia con persone di cattiva reputazione?" Gesù li udì e disse: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati.....Infatti non sono venuto a chiamare quelli che si credono giusti, ma i peccatori". (dal Vangelo di Matteo 9, 10 - 13).

 

Queste affermazioni di Gesù sono di una portata immensa. Gesù ci svela il vero volto di Dio, che è amore, e l'aspetto più toccante di questo amore è la misericordia. L'amore ha spinto il Padre a mandare il Figlio suo nel mondo; ed in tutto l'agire di Gesù noi tocchiamo questo amore sconfinato del Padre. E' un amore che va in cerca dell'uomo, un amore che aspetta sempre le sue creature, che va al di là di tutte le sue colpe, che perdona e che salva.

Basta ricordare certi episodi meravigliosi del Vangelo, che ci mostrano l'amore di Gesù verso i peccatori (ad es. l'incontro di Gesù con Zaccheo raccontato dal Vangelo di Luca al capitolo 19) o le parabole della misericordia (ad es. il figliol prodigo descritta da s. Luca al capitolo 15).

 

L'amore infinito di Dio aspetta dunque da noi una risposta: credere al Figlio inviato dal cielo per noi, credere che Gesù ci accetta a braccia aperte tutte le volte che, sinceramente pentiti di averlo offeso e trascurato, facciamo ritorno a Lui. Un atteggiamento particolarmente gradito a Dio Padre è che l'uomo, figlio suo, creda alla sua misericordia.

 

Oggi si può mancare in diversi modi contro la misericordia di Dio.

 

Un primo modo, purtroppo assai diffuso, è quello di non riconoscere più la realtà del peccato. E quando uno non si riconosce peccatore, non sente più il bisogno del Salvatore, così come chi non riconosce di essere malato non sente più il bisogno del medico. Oggi c'è chi ritiene di poter stabilire ciò che è bene o ciò che è male secondo il proprio arbitrio, indipendentemente da Dio. Un tale atteggiamento sbarra automaticamente la strada alla misericordia di Gesù, il quale non è venuto per coloro che si ritengono giusti ed autosufficienti, ma per coloro che si riconoscono peccatori ed incapaci di praticare il bene senza il suo aiuto.

 

Si può mancare contro la misericordia di Dio anche non credendovi pienamente. Molti cristiani credono nella misericordia di Dio, perchè lo hanno imparato dal catechismo. Ma si tratta di una fede rimasta a livello nozionale, intellettuale, che non riesce di fatto a impregnare la vita di ogni giorno. Ci si rinchiude magari in tanti ragionamenti, si pensa continuamente ai propri peccati con un senso di rimpianto, che scaturisce più dall'orgoglio che dal dolore di aver offeso Dio, ci si lascia prendere dallo scoraggiamento. E tutto ciò dimostra che ci si appoggia più su di noi che sulla misericordia infinita di Gesù e sulla potenza della sua grazia.

Credere nella misericordia divina, invece, significa essere effettivamente convinti che, se noi gli chiediamo perdono, Gesù cancella completamente i nostri peccati, e poi rimetterci subito a seguirlo.

Dobbiamo credere concretamente nella misericordia che Gesù ci offre senza alcun limite; dobbiamo fargli dono del nostro nulla tutte le volte che le nostre mancanze e le nostre debolezze ce ne facessere fare l'esperienza, convinti che questo dono - se accompagnato dal proposito di ricominciare subito - non è un atto di superficialità, ma un atto di amore puro, che attira il suo perdono e la sua grazia, ed è la risposta più bella che possiamo dare al suo Amore.

 

La misericordia di Gesù ci raggiunge in modo particolare poi attraverso i sacramenti, specialmente attraverso quelli della Confessione e dell'Eucarestia. Dovremo, dunque, vivere sempre meglio il sacramento della Confessione, aprendo il nostro cuore con sempre maggiore semplicità, senza timore e vergogna come fossimo veramente davanti a Gesù. E ricevere così i benefici di un cuore nuovo ed un'anima nuova. Così la misericordia si può manifestare per ciò che realmente è e continua ad essere nella storia: la potenza trasformante e creatrice dell'amore di Dio, che ridona all'uomo tutto il suo valore e lo reintegra nella sua dignità di figlio, perchè in lui peccatore viene rigenerata una creatura nuova.

E dovremmo accostarci in modo sempre più sentito, costante al sacramento dell'Eucarestia.

Un effetto dell'Eucarestia, che ci unisce strettamente con Gesù - se la riceviamo con il desiderio di crescere in quell'amore che Lui ci ha insegnato - è appunto quello di purificarci da tutte le imperfezioni e da ciò che ci porta verso i peccati in cui cadiamo ogni giorno.

 

Dice il Vangelo: "Ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione" (Vangelo di Luca 15,19)

Non è forse il caso per tutti noi, fragili e deboli come siamo sempre, di tornare e ritornare nelle braccia della misericordia di Dio anche per poter dare a Dio, da questa terra, un pò di gioia?

Non potrebbe essere questo un modo per attirare sul nostro pianeta, dilaniato da mille mali e pericoli, ancora qua e là in preda a guerre e minacciato dall'egoismo degli uomini, la benedizione di Dio?

Il saper ricominciare, fidandosi dell'amore e del perdono di Dio, mettendo la propria disponibilità alla volontà di Dio, è l'atto più intelligente, più costruttivo che possiamo compiere.

Scriveva S. Bernardo: "Mio unico merito è la misericordia di Dio. Non sono certamente povero di meriti finchè Lui sarà ricco di misericordia: Che se le misericordie di Dio sono molte, io pure abbonderò di meriti e sarò ricco dei suoi doni".

Ed aggiunge S. Massimo: "Anche tu sarai immagine del Padre misericordioso e di Colui che è nato per cercare e salvare ciò che è perduto. Anche tu sarai Dio in somiglianza, se imitando l'amore di Dio per l'uomo, guarirai le sofferenze degli infelici e nel tuo comportamento darai prova della provvidenza salvatrice di Dio".