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Maria, tipo del cristiano!

In: Credevamo all'amore, "Città Nuova", 15 (1971), n. 24, p. 25.

 

Così ci abituavamo a distinguere la vita naturale dalla vita soprannaturale.

Anche prima in noi era la vita soprannaturale, perché eravamo in grazia di Dio, ma non si sfruttava appieno questa vita divina e - pur essendo cristiani cattolici battezzati - vivevamo praticamente un po' come i pagani, avendo il cuore e la mente attaccati a tante cose, anziché a Dio.

E qui comprendemmo meglio Maria. Essa - dopo Gesù - era colei che più perfettamente aveva vissuto in terra la volontà di Dio su di lei. Cosicché fare la volontà di Dio era vivere Gesù e vivere come Maria. E questo ci sembrava il miglior modo d'esser devoti di Maria e figli suoi.

Nostro fu il detto: "Ecco l'ancella del Signore, sia fatto di me secondo la sua parola" (Lc 1, 38). (...)