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Contro corrente costi quel che costi

Discorso ai dirigenti Gen, dicembre 1972, in: "Città Nuova", 17 (1973),

n. 1/2, pp. 9-10.

(...) Quest'anno tutta l'Opera di Maria, e con essa il Movimento Gen, seconda generazione, si impegna a rimettere a fuoco, al suo giusto posto nel proprio cuore e poi in quello degli altri uomini, una grande realtà celeste. Infatti quest'anno tutta l'Opera si è proposta di conoscere prima, e far conoscere poi a più uomini possibile, Maria.

Infatti noi avvertiamo che il periodo storico, che stiamo attraversando, è spaventosamente digiuno di Maria. Chi più parla di lei?

Constatiamo che Maria è messa al bando dalla nostra società, anche da quella che si dice ancora cristiana. In particolare la generazione vostra, quella da cui sono usciti i Gen, conosce poco o non conosce affatto Maria e perciò non la ama e non la mette al suo posto.

È una generazione purtroppo estremamente ingiusta verso questa realtà palpitante, verso l'unica creatura che vive in cielo anche col corpo, accanto a Gesù.

Ci si può chiedere quale sia il motivo per cui si opera una ingiustizia di questo genere. A me sembra che i motivi possano essere vari. Guardando un po' gli uomini adulti e giovani di oggi, un motivo può essere, ad esempio, quello ecumenico. Siccome molti cristiani non cattolici non riconoscono Maria , ecco allora che nel dialogo ecumenico, per cercare ciò che già unisce le varie denominazioni cristiane e non ciò che le divide, non si parla di Maria: Ella appare un ostacolo al dialogo ecumenico.

Ma per stare alle nuove generazioni, mi sembra che la causa dominante per cui Maria è dimenticata è il fatto che, come nei più neri periodi della storia, s'è scatenata una bufera nel campo morale che, sotto i più vari pretesti, sradica ogni legge, abbatte ogni limite, facendo dilagare un vomitante erotismo, adducendo tutti i motivi per giustificare le più aberranti esperienze, per metter in rilievo dell'uomo non lo spirito che lo distingue e lo fa simile agli angeli, ma la carne che lo accomuna agli animali.

Ora Maria, chiamata la Vergine per eccellenza, Maria preservata da Dio da ogni peccato, Maria Madre del Figlio di Dio, ma nella verginità che sempre miracolosamente ha mantenuto, Maria modello di come dovrebbe essere ogni creatura uscita dalle mani di Dio, Maria capolavoro di bellezza, Maria l'Immacolata, Maria emblema di purezza senza ombra, è in questo secolo, e particolarmente in questa generazione, un tale segno di contraddizione, un contrasto così scottante, un rimprovero così vivo, che evidentemente oggi non se ne vuol sentir parlare. Anzi qualcuno che ne parla rischia d'esser tacciato di "superato", di bigotto d'altri tempi e di diventare impopolare.

Il fatto è che il mondo può dire quel che vuole. Torna di vantaggio a lui e al demonio, che vi scorrazza, indorare le idee più malsane e perverse e spacciarle per avanzate e nuove e frutto dei nuovi tempi; torna conto al principe di questo mondo - il demonio appunto - che Maria sia bandita per sempre dalla gioventù che è la società di domani.

È lei infatti la più acerrima nemica del diavolo. Dove lei è apparsa, durante i secoli, egli se n'è sempre dovuto andare.

Ma se il mondo la pensa così, se tanti giovani oggi sono stati travolti in questa orgia d'immoralità che relega Maria lontana fino a farne dileguare il ricordo, forse non è più vero che lei, personificazione, incarnazione della legge di Dio che condanna il peccato e anche quello impuro, è viva in cielo, da Dio glorificata per la sua straordinaria virtù? Forse non è più vero, perché il mondo la pensa così, che lassù lei ha un cuore con cui ama ciascuno di noi con caldo amore di Madre?

E se questo è vero, chi si dice cristiano, e soprattutto i giovani, si lasceranno trascinare dalla corrente, che sembra tutti travolgere, solo per il fatto che certe cose ormai quasi tutti le fanno?

No: se il cristianesimo è far giustizia, esso esige che si prenda una precisa direzione: andar contro corrente, costi quello che costi.

La rivoluzione cristiana è lotta continua, è impegno duro, è sangue dell'anima, è risalire faticosamente la china fino alla vetta, fino alla vittoria.

Se qualche statistica di certi paesi segnala che la gioventù si va oggi spaventosamente corrompendo, i giovani cristiani s'ancoreranno a Maria invocando, supplicando, promettendo, consacrandosi , lottando accanto a lei, perché per sua opera la gioventù di oggi riacquisti il senso della purezza, canti alla purezza, inneggi alla verginità, lotti fino al sangue per non cadere su questa frontiera.

Se così si farà dovunque giovani cristiani vivono, vedremo col tempo le statistiche scure rasserenarsi.

Questo è uno dei compiti più ardui e difficili che Dio affida a noi cristiani oggi.

Siamo puri? Rimaniamolo a costo di gettarci nella neve come ha fatto Francesco d'Assisi quando era tentato.

Siamo caduti? Torniamo a Dio per Maria. Disapproviamo nel nostro cuore quello che abbiamo fatto, magari confusi dalle convinzioni dei più, e ritorniamo a Maria e per suo amore riportiamo a lei molti altri.

Gesù alla Maddalena, che in questo peccato era caduta ripetutamente, ha detto: "Molto ti è stato perdonato, perché molto hai amato" (cf. Lc 7, 46).

Che Maria ci parli al cuore e ci ripeta le parole di suo Figlio: "Beati i puri di cuore perché vedranno Dio" (cf. Mt 5, 8).

Non c'è da illudersi: il fango annebbia la vista e noi cristiani dobbiamo vedere Dio per portarlo al mondo.