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Quando Maria divenne nostra madre

In: "Città Nuova", 19 ( 1975 ), n. 10, p. 33.

Quando Gesù, indicando Giovanni, le dice: "Donna, ecco tuo figlio" (Gv 19, 26), quelle parole suonano in Maria come una sostituzione .Maria passa la prova di non esser più madre di Gesù. È il momento in cui Maria crede di dover ridonare a Dio la maternità divina che le aveva dato.

È un "fiat" diverso dal primo. Col primo, nell'annunciazione, ella, consacratasi vergine a Dio per tutta la vita, sembra dover cambiare i propri intenti. E sarà madre, pur rimanendo vergine. Col secondo "fiat", ai piedi del Calvario, sembra rinunci alla maternità di Gesù, e solo così è madre di tutti. Acquista la maternità spirituale divina di infiniti uomini rinunciando alla maternità divina del proprio figlio.

Pio XII scrive: "Ella fu... strettissimamente unita col Figlio suo, lo offerse all'Eterno Padre sul Golgota, facendo olocausto di ogni diritto materno e del suo amore materno... Colei che quanto al corpo era la madre del nostro Capo, potrà divenire, quanto allo spirito, Madre di tutte le sue membra..." l

E qui si comprende la grandezza nostra, di noi uomini. Siamo destinati veramente ad essere "altri Gesù", divini, in certo modo, come lui. "In verità, in verità vi dico: se il chicco di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto", aveva detto Gesù di sé prima della passione (cf. Gv 12, 24).

Se moriva un Figlio di Dio, era per dare la vita a molti figli di Dio, pur se in maniera diversa.

Anche Maria ci ha pagati. E per Gesù che ha donato non può aver in cambio molti Gesù a metà, ma "altri Gesù", con la sua luce e con il suo amore: come Lui.