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Maria, principio operante

Da "L'ideale dell'unità", in: "Città Nuova", 22 (1978), n. 13, pp. 40-41.

Altro "principio operante": Maria, madre del Movimento. E questo dice tutto. Dio ce l'ha data e l'abbiamo sempre sentita così.

Come un bimbo istintivamente non sa dire per prima parola che "mamma", così il Movimento, sin dal suo nascere per lo Spirito Santo, pensiamo -, non è capace di dar altro nome che quello di Maria a se stesso: "Opera di Maria" (il Movimento è stato approvato con questo nome); ai suoi incontri più vari: le "Mariapoli"; ai membri di esse: "Mariapoliti"; ai suoi Centri: i "Centri Mariapoli"; alle sue cittadelle: le "Mariapoli permanenti".

Maria è modello di ogni membro del Movimento perché, come lei ha avuto la funzione primordiale d'esser madre del Cristo fisico, il Movimento ha come funzione, che deve precedere tutte le altre, quella di mettere al mondo - come diceva un vescovo - spiritualmente Cristo fra gli uomini.

È modello perché, ora che il Concilio ha dato tanto risalto al popolo di Dio, Maria è la laica per eccellenza, è la vergine, l'esempio per ogni fidanzata, ogni sposa, ogni madre, ogni vedova.

Ella è soprattutto per il Movimento la discepola per eccellenza, la cristiana perfetta, la Parola di Dio viva.

Il Movimento la venera in tutte le sue straordinarie prerogative. La sente in modo speciale come "Madre della Chiesa", perché è Maria, capo e fondatrice di quest'Opera, che, con la penetrazione di questa sua spiritualità in altre Chiese e fra membri di molte religioni, concorre a preparare la Chiesa che sarà.