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"Eccomi, sono la serva del Signore,

avvenga di me quello che hai detto" (Lc 1, 38)

In: "Loppiano", 4 (1981), n. 6, p. 4.

"Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto".

È anche questa una parola della Scrittura che sei chiamato a vivere. Penso saprai in quale straordinario evento sia stata pronunciata e chi l'abbia detta.

Un angelo, visitando Maria, una giovinetta di Nazareth, le preannuncia che diverrà la Madre del Messia.

Maria, decisa a rimanere vergine, avverte la difficoltà insormontabile a realizzare quanto le viene chiesto e domanda un segno. L'angelo le rivela che anche Elisabetta, sua cugina, ritenuta sterile, sta attendendo un bambino. "Infatti- conclude il messaggero - nessuna cosa è impossibile a Dio" (Lc 1, 37).

E a questo punto che Maria dichiara:

"Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto".

Maria, di fronte a Dio che la sceglie come Madre del Messia, che la rende protagonista nel suo disegno di salvezza, manifesta una fiducia incondizionata e vi si abbandona. Ma con tutta semplicità e colla libertà dell'amore, chiede lumi per capire. Non è una schiava che si sottomette ciecamente, è una figlia che si comporta come tale di fronte a Dio, suo Padre. Una volta però illuminata, vi si impegna con tutto il suo essere.

"Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto".

Maria, conosciuto il suo destino, fatta certa del segno offerto, sicura dell'onnipotenza di Dio, esprime il suo atto di obbedienza e di fede.

Dal principio alla fine i comandi di Dio in ordine alla salvezza esigono obbedienza. Con l'atto di obbedienza di Abramo, è cominciata la storia della salvezza. Maria è con un atto di fede e di obbedienza che aderisce ai piani di Dio nella pienezza dei tempi. Con un atto di obbedienza Cristo è entrato nel mondo, così come con un atto di obbedienza lo ha lasciato.

"Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto".

"... Sono la serva del Signore...".

Per adempiere i suoi disegni, Dio ha bisogno solo di persone che si consegnino a lui con tutta l'umiltà e la disponibilità d'una serva. Maria - vera rappresentante dell'umanità di cui assume il destino - con questo atteggiamento lascia a Dio tutto lo spazio per la sua attività creatrice.

Ma, siccome "servo del Signore", oltre che un'espressione d'umiltà era anche un titolo di nobiltà, che veniva attribuito ai grandi servitori della storia della salvezza, come Abramo, Mosè, Davide e i profeti, Maria con queste parole afferma tutta la sua grandezza.

"Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto".

Le parole di Maria ti dicono come tu, credente, devi vivere la tua realtà di cristiano. Esse infatti sono sempre state considerate come il culmine di ogni comportamento religioso di fronte a Dio perché, nello stesso tempo, espressione di passiva disponibilità e di attiva prontezza, sono vuoto abissale e totale pienezza.

"Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto".

Il destino di Maria è eccelso e grandioso.

Ma non è solo la Vergine che Dio chiama a generare Cristo in sé.

Seppure in altro modo, ogni cristiano, e quindi anche tu, ha un simile compito.

Pure tu devi incarnare Cristo nella tua persona fino a ripetere come san Paolo: "Non sono più io che vivo, è Cristo che vive in me" (Gal 2, 20).

E quale il modo di attuare ciò?

Accogliendo in te, con la disposizione di Maria, la Parola di Dio; quella che ti viene annunciata durante la Messa festiva o che vieni a conoscere dalla lettura del Vangelo, o anche questa, che mese per mese ti arriva, commentata.

Accoglila con totale disponibilità, sapendo che non è parola d'uomo. Essendo Parola di Dio, contiene in sé una presenza di Cristo. Accogli dunque Cristo in te nella sua Parola. E con attivissima prontezza mettila in pratica, momento per momento.

Se così farai, il mondo rivedrà Cristo passare per le vie delle nostre moderne città, Cristo in te, vestito come tutti, che lavora negli uffici, nelle scuole, nei più vari ambienti, in mezzo a tutti.

E, quel che è più, vedrà partire da Lui che vive in te la scintilla della rivoluzione evangelica che trasforma ogni cosa; uomini e società per un mondo più umano, più buono, più unito.

Coraggio! C'è una magnifica avventura divina che ti attende. Non perdere l'occasione.