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Tutto tuo

 

In: "Mariapoli", 5 (1988), n. 6, pp. 2-3.

Carissimi, un punto della nostra spiritualità, anzi il punto fondamentale, sul quale tutto poggia, è credere all'amore di Dio.

Credere a Dio-Amore, credere all'amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo per noi.

Credere anche all'amore di Maria per noi, amore che è espressione, manifestazione dell'amore di Dio.

È finito il mese di maggio, mentre la natura si è vestita a festa per la primavera dirompente con lo splendore dei suoi fiori, e inizia l'estate.

E sta per concludersi, fra un paio di mesi, l'anno mariano, che, poco o tanto, ha ravvivato in noi l'attenzione, la venerazione, l'amore per Maria. Anche perché Maria è stata il tema che ha interessato e interessa in questo tempo il nostro Movimento: i cattolici, che ad esso aderiscono, come quelli di altre Chiese, mentre non ha sfiorato invano neppure il cuore di fedeli di altre religioni e di persone che non professano una fede.

Il ricordo, dunque, di Maria, è nell'aria per noi. Essa ci è venuta più vicina. A lei da tanti nostri cuori sta salendo, con molta più convinzione ora, quell'espressione che è nota al mondo intero, perché motto del nostro Papa: "Tutto tuo" o "tutta tua", a significare: "Tutto il mio essere ti appartiene, affinché tu lo doni a Gesù", si capisce.

"Tutto tuo". È un'espressione d'amore, è l'espressione d'amore per eccellenza. Anche chi ama, con il semplice amore umano, non può dire di meglio alla persona amata che: "sono tuo". E l'abbiamo detto e ripetuto a Maria. E lei non ha mancato d'aiutarci, di confortarci, di addolcire nei dolori la nostra vita, di godere con noi nelle nostre ore serene. In una parola: di mostrarsi madre.

Ma c'è modo e modo per Maria di dirsi tale all'anima nostra.

E c'è modo e modo per noi di comprendere la maternità di Maria.

Lo sappiamo che Maria è madre, che è madre di tutti noi, ma, appunto perché è madre dell'intero genere umano (degli uomini passati all'altra Vita, di quelli vivi ancora sul nostro pianeta e di coloro che verranno), si può a volte non accogliere nella sua interezza e verità quella che è la parte d'amore che riserva a ciascuno di noi e, immersi in quest'immensa famiglia di figli suoi, si può pensare che a noi non possa toccare che una briciola del suo amore, quasi un granellino dell'arena del mare.

Ed ecco, allora, che Maria si prende cura di chiarire questa situazione e, come per un tocco divino, immette nell'anima una convinzione che incanta, che riempie di forza e che nessuno mai più riuscirà a toglierci. Ella dice al nostro cuore: "E anch'io sono tutta tua. Io, l'onnipotente per grazia, sono qui, tutta per te", come non appartenesse ad altri, come non amasse che noi. Ci fa dimenticare completamente che è madre di tutti gli altri, per mettersi di fronte a noi come madre solo nostra.

Ci sembra che soltanto in questo momento Maria entri veramente nella casa della nostra anima, che abbraccia lei e noi. E fiorisce nel cuore un atteggiamento assolutamente nuovo verso di lei, totalmente diverso da quello che avevamo prima.

Nasce infatti un rapporto profondo, diretto, a tu per tu; sgorga una confidenza sconfinata in lei; si sperimenta una fede così forte nel suo amore che ci sembra, vicino a lei, di poter fare ogni cosa, di ottenere ogni grazia.

Forse perché noi le abbiamo detto e ripetuto: "Tutto tuo, sono tutto tuo", lei ora risponde: "E anch'io sono tutta tua".

Approfittiamo dei prossimi quindici giorni, per ravvivare la fede nell'amore personale che Maria ha per ciascuno di noi, e per spalancare la porta della nostra anima a lei.

E giacché ci ama tanto, cerchiamo di contraccambiare il suo amore. Come? Fra i mille modi che esistono per farlo, noi ne prediligiamo uno: quello di imitarla.

Cerchiamo allora di dire anche noi, sempre, con la nostra vita, a chi amiamo (a Dio in se stesso: nella preghiera, nel lavoro, nel riposo, nell'adempimento insomma della sua volontà): "Sono tutto tuo, a tua totale disposizione, senza alcuna riserva"; e cerchiamo di dire altrettanto a Gesù in ogni prossimo con cui trattiamo nella giornata.

Saremo tutti proiettati fuori di noi, nell'amore; l'"uomo vecchio" non avrà respiro; saremo Maria, altri lei.