81

Portare Gesù

In: "Mariapoli", 5 (1988), n. 10, pp. 2-3.

Carissimi , volendo ripercorrere le tappe della " via Mariae", almeno in un qualche suo aspetto, la volta scorsa pensando all'Annunciazione, ci siamo voluti render conto di chi è colui che ci ha chiamati, che ci ha scelti, per camminare in questa sua via dell'unità. E, nuovamente sorpresi e profondamente grati, abbiamo riconstatato con stupore che è Dio, il Signore del creato.

Questa volta passiamo alla seconda tappa della "via Mariae", che ricorda il secondo episodio della vita della Madonna.

Ella, subito dopo l'Annunciazione - "in quei giorni", dice san Luca (cf. 1, 39) - si è messa in viaggio per andare da Elisabetta ad aiutarla, giacché anch'essa aspettava un bambino pur nella sua tarda età. Maria vi andò "in fretta", dice il Vangelo, portando Gesù nel suo cuore.. E, appena ebbe salutato Elisabetta, il bambino di lei sussultò di gioia nel suo grembo (cf.Lc1,41).

Questo andare ad amare è una delle novità che ha portato il nostro Movimento. Ricordo che i primi tempi, almeno nei nostri ambienti, si concepiva la carità quasi solo come elemosina, elargizione, sovvenzione, e per questo aveva perduto il suo fascino.

Poi, dopo aver portato Gesù in noi amando, si deve passare al servizio concreto. Maria aiutò per tre mesi la cugina in tutte le faccende di casa. E così dobbiamo fare anche noi: l'amore non è completo se non è concreto.

Maria dunque anche nel suo secondo episodio si manifesta come modello nostro, come nostra via. Nello stesso tempo comprendiamo che lo Spirito Santo ha iniziato a plasmare in noi, sin da principio della nostra nuova vita, la figura di Maria.

E allora, da vere "piccole Maria" ricordiamo quali sono i nostri prossimi verso i quali abbiamo il debito dell'amore: sono tutti quelli con cui viviamo, quelli che incontriamo durante il giorno...

Andiamo in fretta verso quanti possiamo, amandoli, e porgendo loro quanto abbisognano o desiderano...