CHE BELLO GIOCARE CON GESÙ!

Rientrati in casa, Gesù ed Emmanuel si misero a giocare insieme con la casetta da montare.

Ad un certo punto Gesù chiese: "Sei tutto solo in casa? Non c è nessun altro?". Ed Emmanuel: "Beh, sì. C'è la mia sorellina, ma è piccola, e poi è una femmina, e non deve giocare coi maschi. Infatti appena ti ha sentito arrivare, si è nascosta nel ripostiglio. Lasciala stare lì, che è solo noiosa!".

Gesù lo guardò sorridendo, ma con aria di rimprovero. Si alzò e si recò sulla soglia del ripostiglio. La bimba stava tutta rincantucciata in un angolo e lo guardò un po' spaventata. Emmanuel, che aveva seguito Gesù, gli sussurrò all'orecchio: "Lasciala stare. Ha paura dei maschi, perché sovente l'hanno picchiata e le han detto parolacce. E poi è giusto che le donne stiano per conto loro...".

Ma Gesù non l'ascoltò, avanzò verso la bimba e le disse: "Non devi aver paura di me. Come ti chiami?". Ella rispose con un fil di voce: "Miriam...". Gesù fece un sorriso largo largo e gli occhi gli brillarono. "Ti chiami proprio come mia mamma!", esclamò. Poi la prese delicatamente per mano e la condusse a giocare con loro nell'altra stanza.

Emmanuel era un po' scocciato di tutto ciò: non gli era mai piaciuto giocare con la sorellina (dove si era mai visto un bimbo ebreo giocare con una bambina?). E poi... avrebbe voluto avere la compagnia di Gesù tutta per sé! Ma Gesù, mentre insegnava a Miriam come si usava il carrettino, si voltò verso di lui e, con aria molto seria, disse: "Davanti a Dio, nostro Papà che sta nel Cielo, non c'è differenza fra bambini e bambine: siamo tutti figli suoi allo stesso modo!".

Giocarono tutto il pomeriggio, senza neppure accorgersi che il tempo passava veloce. Quando Gesù andò via, era già il tramonto.

Emmanuel pensò che era stato il più bel giorno della sua vita: gli sembrava di aver giocato con gli angeli nella Casa di Dio, in Paradiso. Aveva il cuore pieno di pace e di gioia e tutto gli pareva più bello. Per questo, senza più nessun sforzo, anzi con molta allegria, fece i suoi lavori (anche quello di dar da mangiare alle galline). Poi, tornato in casa, aiutò con molta dolcezza Miriam a legarsi i sandali e a pettinarsi, e gli sembrò di volerle bene in modo tutto nuovo.