MA CON CHI PARLA GESÙ?
Gesù era sparito. Fino ad un
attimo prima c'era anche lui a giocare coi bambini del paese
sulla piazza, cantando e ballando al suono di un piccolo flauto.
Dove si era cacciato ora? Emmanuel ,che non poteva più restare neanche
un minuto senza la sua compagnia, andò a cercarlo.
Lo vide su una collinetta lì
vicino, in piedi e con le braccia alzate, che sembrava parlasse intensamente
con qualcuno, anche se non usciva nessun suono dalle sue labbra.
Emmanuel si avvicinò in punta di
piedi e gli disse sottovoce all'orecchio: "Che cosa stai facendo?".
Gesù si scosse come se si svegliasse da un sogno, sorrise e
rispose: "Sto parlando con mio Papà". Emmanuel girò
lo sguardo tutt'intorno per vedere se c'era nascosto da qualche parte
Giuseppe e, non trovandolo, non ci capì più nulla.
Gesù lo guardò con occhi furbi
e gli disse: "Ti dirò un segreto. Vedi, Giuseppe è lo
sposo di mia Mamma e mi fa da papà. Ma il mio vero papà è il Dio
che sta nei cieli. Così, sovente io mi fermo a parlare con Lui e
a stare un po' in sua compagnia".
Emmanuel restò di stucco e
riuscì solo a dire che, perbacco!, sarebbe piaciuto anche a lui essere
figlio di Dio. Gesù allora continuò a parlare: "Certo, Emmanuel,
tu, diversamente da me, hai un vero e proprio papà su questa
terra. Però anche per te il Dio dei cieli può essere il tuo
papà, anzi un vero papà molto più buono e grande del tuo. Egli
è il vero Papà di tutti, perché è Lui che li ha creati.
Pensa: da sempre, prima che ci fosse il mondo, Egli pensava già a te
e aveva già preparato tutto perché tu nascessi proprio in quel
giorno, in quell'ora e in quel luogo dove sei nato. Ed Egli ama ciascuno
di un amore grandissimo. Se poi vuoi bene a me come ad un tuo vero
fratello, allora diventerai veramente Suo figlio. Bisogna però
che anche tu gli voglia molto bene e che ogni tanto passi del
tempo a parlargli e a stare in Sua compagnia, come faccio io.
Provaci. Stai un po' qui con me e cerca di dire nel tuo cuore al Signore
tutte le cose più belle che ti vengono in mente".
Emmanuel non si accorse neppure del tempo che passava: quando tornò a casa, faceva già sera. Aveva la faccia splendente: ora sapeva che Dio era vicino a lui e lo amava moltissimo. Ed aveva anche imparato a parlargli!