IL VERO TESORO

Gesù ed Emmanuel erano andati per la prima volta in pellegrinaggio al Tempio di Gerusalemme. La gente del paese ci andava tutti gli anni almeno una volta, ma fino ad allora essi erano stati considerati troppo piccoli per il viaggio. Quell'anno invece, finalmente, poterono partire anche loro. Fu tutta una grande ed affascinante avventura. Il viaggio sui muli nella carovana, il dormire sotto le stelle... Ma naturalmente fu soprattutto Gerusalemme che attrasse la loro attenzione. Per Emmanuel poi c'era un motivo di entusiasmo in più: ritornava nei luoghi di quando era un bimbo piccolo, anche se era passato un po' di tempo dalla fuga della sua famiglia da Gerusalemme ed egli si ricordava molto poco...

Comunque la grande città era proprio affascinante: tanta gente proveniente da tutti i posti del mondo, un grande mercato coi banchi che esponevano ogni sorta di roba, compresi diversi tipi di animali vivi.... Ma naturalmente la cosa che li fece restare più a bocca aperta fu il grande Tempio: non avevano mai visto nulla di più meraviglioso! Gesù si fermò a lungo ad osservare i sacrifici degli animali che si facevano nel cortile interno. Restò un po' impressionato da tutto quel sangue che colava dall'altare e disse ad Emmanuel, sottovoce per non farsi sentire dai "grandi", che era contento che la gente fosse così generosa ad offrire quegli animali al Papà dei cieli, ma che gli pareva strano che pensassero che Dio, che li aveva creati, fosse felice di vederli uccidere così... "Io penso - disse - che il Papà dei cieli sia molto più contento che gli sacrifichiamo i nostri cuori, cioè che facciamo tutti i sacrifici necessari nella nostra vita per fare bene quello che Lui desidera da noi e soprattutto per amare gli altri".

Quello che invece più impressionò Emmanuel fu il tesoro del tempio: c'era una grande sala dentro cui la gente, passando, buttava le sue offerte. C'erano montagne di monete ed oggetti d'oro, di collane, di gioielli... Perciò, ritornato a casa, decise che anche lui si sarebbe creato il suo tesoro. Naturalmente non aveva cose preziose da accumulare, ma se lo sarebbe fatto a modo suo. Così incominciò a mettere, in un angolo un po' nascosto del cortile di casa, tutti gli oggetti che per lui erano particolarmente interessanti. Dopo solo qualche giorno c'era già un piccolo mucchio di pezzi di ferro, chiodi, vecchi utensili e varie cosette che in casa non servivano più.

Ma un brutto mattino capitò una sciagura. La mamma, che non sapeva niente di questo suo nuovo gioco, vedendo tutta quella roba, pensò di venderla ad un ferrivecchi di passaggio. Ed Emmanuel si trovò improvvisamente senza più il suo grande tesoro, che aveva raccolto con tanta fatica!

Raccontò la cosa, molto dispiaciuto, a Gesù. Gesù, scuotendo la testa, gli disse: "Emmanuel Emmanuel! Non bisogna accumulare qui sulla terra dei tesori, che prima o poi si rovinano e spariscono! Se invece, ogni volta che puoi, fai un atto di amore verso Dio (per esempio recitando bene le tue preghiere o dicendogli nel tuo cuore che gli vuoi bene...); oppure fai un atto di amore verso qualche persona (aiutando in casa, essendo gentile, sorridendo sempre...); ognuna di queste volte è un po' come se tu spedissi un pacchetto in cielo. Lassù c'è un forziere che raccoglie tutti questi "pacchetti" e li conserva al sicuro. Quando saremo in Paradiso, li ritroveremo tutti: verranno aperti e raccolti insieme con grande gioia. Questo sarà il tuo vero tesoro".