IL COMPLEANNO DI GESÙ

Era il 25 dicembre. (Veramente allora si diceva in modo diverso: era un giorno a metà del mese invernale che gli Ebrei chiamavano "Tebet"). Naturalmente in quei tempi non si celebrava ancora in tutto il mondo la bellissima festa di Natale, ma semplicemente si festeggiava il compleanno di Gesù in casa sua.

Tutti gli amici e compagni di Gesù, con Emmanuel in testa, decisero di fargli dei regali. Così misero da parte dei soldini e gli comperarono alcuni oggetti utili. Altri poi costruirono con le loro stesse mani alcuni giochi e dei piccoli strumenti musicali, che a Gesù piacevano molto, poiché li sapeva suonare assai bene. Infine si fecero preparare alcune focacce dolci dalle loro mamme e il giorno del compleanno si recarono tutti insieme a casa di Gesù a portargli tutti questi doni.

Gesù rimase molto contento e li ringraziò di cuore, abbracciandoli uno a uno. Ma dopo aver mangiato le focacce e aver fatto un po' di festa suonando e ballando insieme, Emmanuel (che ormai conosceva molto bene Gesù e aveva capito che non era contento proprio del tutto), gli fece forte questa domanda: "Gesù, mi pare che tu non sia proprio felice felice. Forse non abbiamo indovinato i tuoi gusti e tu ti aspettavi qualche altro regalo...". Gesù sorrise, contento di essere stato capito, e rispose: "Hai ragione, Emmanuel. In realtà tutto quello che avete fatto per me mi ha reso molto felice. Ma c'è un regalo ancor più bello che mi piacerebbe ricevere da voi. Infatti la felicità è grande quando si riceve un dono dagli altri, ma diventa ancor più grande quando siamo noi a donare qualcosa a chi è più bisognoso. Perciò, se volete farmi davvero il più bel regalo, non offendetevi, ma prendiamo tutti gli oggetti che mi avete portato e andiamo insieme a regalarli ai bambini più poveri del paese".

Tutti i compagni rimasero un po' meravigliati, ma per far piacere a Gesù accettarono la proposta e andarono subito con lui a distribuire i regali ai bimbi poveri, che naturalmente furono sorpresi e contentissimi.

Finito il giro, mentre tornavano alla casa di Gesù per mangiare gli ultimi dolci, Emmanuel chiese ancora: "Gesù, c'è ancora una cosa che possiamo fare per farti piacere?". Gesù, sempre più contento, rispose: "Certo: c'è ancora un regalo, il più bello, che potete farmi. Se adesso tutti quelli tra voi che in questi giorni hanno bisticciato o si sono fatti qualche dispetto, si chiedono scusa e fanno la pace, e poi tutti insieme ci promettiamo di volerci sempre più bene, è il massimo". I bambini naturalmente accettarono e fecero subito come aveva detto Gesù.

In quel momento una grande gioia entrò nel cuore di tutti e sentirono in cielo un meraviglioso canto di angeli che diceva: "Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà!", proprio come era accaduto sulla grotta di Betlemme alla nascita di Gesù.