UN MERAVIGLIOSO MONDO CHE GLI
OCCHI NON VEDONO
Il papà di Emmanuel era di nuovo
fuori casa per lavoro da un po' di giorni. La mamma disse ad
Emmanuel che purtroppo anche lei sarebbe stata fuori fino al giorno
dopo, perché doveva partecipare ad una fiera lontana per cercare
di vendere più ceste possibili. Avrebbe portato con sé Miriam, perché
era troppo piccola e non si fidava a lasciarla da sola in casa
per tutto quel tempo. Ma lui, Emmanuel, più grande, doveva
invece rimanere tutto solo per quasi due giorni, notte compresa,
a far da guardia alla casa e agli animali.
Tutto subito Emmanuel non se ne
preoccupò molto: l'idea di rimanere unico ''padrone" di
tutta la casa per un po', lo attirava abbastanza. Ma poi le ore diventarono
lunghe da passare... Incominciò ad annoiarsi e ad avere voglia di parlare
con qualcuno. Il peggio poi venne con la notte: alla solitudine
si aggiunse la paura. Tutti i rumori e tutte le ombre gli
sembravano venire da ladri o da orribili mostri... Che brutto
star solo !
Il mattino dopo, a scuola,
raccontò la sua terribile avventura a Gesù. Gesù disse che lo
capiva, ma aggiunse che lui invece non si sentiva mai solo. Anzi, gli
piaceva molto isolarsi ogni tanto da tutti per giocare un po' con
i suoi amici "invisibili" e stare in loro compagnia.
Naturalmente Emmanuel, sentendo questo discorso, spalancò gli
occhi per lo stupore.
Finita la scuola, Gesù prese la
via più lunga e lo condusse per un sentiero solitario che passava
attraverso un boschetto. Si sedettero sotto un albero e Gesù
parlò: "Ci sono molte cose che non si vedono con gli occhi,
ma solo col cuore. Per esempio tu sai che il Signore Dio ha
creato degli amici invisibili che sono continuamente presenti
vicino a noi: si chiamano Angeli. Se stai più attento e non ti
lasci distrarre troppo dalle cose che vedi, potrai accorgerti della
loro presenza. Adesso per esempio ci sono certamente due angeli
seduti qui insieme a noi: i nostri due custodi, pronti ad
aiutarci in ogni momento se noi glielo chiediamo. Ma attento, se
guardi col cuore, puoi scoprire anche tanti altri angeli qui
intorno che aiutano tutte le creature del Signore e che in questo momento
cantano e fanno festa con noi, perché siamo amici di Dio".
Ad Emmanuel si aprirono improvvisamente gli occhi del cuore e
sentì che veramente c'erano queste meravigliose persone vicino a
lui e gli sembrò quasi di udire davvero i loro canti.
Da allora avrebbe cercato tutte le occasioni per giocare, cantare e chiaccherare di tutti i suoi segreti con loro, facendosi aiutare tutte le volte che si trovava in una situazione difficile o un po' paurosa.