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Nuestra America

Giamaica – Percival Patterson rieletto in Giamaica
Trinidad e Tobago – Riapriranno le sessioni del Parlamento a Trinidad e Tobago
Belize - Difficoltà nella disputa territoriale tra Belize e Guatemala
Barbados – Verrà approvata a Barbados una legge contro la discriminazione a persone con AIDS
Trinidad e Tobago – Designato un nuovo gabinetto a Trinidad e Tobago
Guyana - La violenza in Guyana è all’ordine del giorno
Trinidad e Tobago – Forte investimento nella lotta contro il dengue
Guyana – Il paradiso perduto
Haiti – Cala l’assistenza ad Haiti dei paesi sviluppati
Giamaica – E riappariranno i boschi
Belize - Sull’orlo della pace
Giamaica - Leggi sull’AIDS
Granada - Verso le urne
Haiti - Il regno di questo mondo? Haiti - Aristide vince le elezioni - Almeida inaugura uno zuccherificio durante la sua visita ad Haiti
Haiti - Identità culturale: tesoro di Haiti
Il controllo antidroga di Bermuda chiede fondi milionari
La Giamaica ha il maggior indice di contagi da HIV nell'area dei Caraibi

 


 

Giamaica – Percival Patterson rieletto in Giamaica
ottobre 2002 – Il Primo Ministro Percival Patterson, del Partito Nazionale Popolare (PNP) della Giamaica, al Governo, ha vinto per la quarta volta consecutiva le combattute elezioni generali.
Secondo una notizia dell’edizione digitale di "The Observer", divulgate da Prensa Latina, il politico di 68 anni ha ottenuto con questa vittoria un grande record in tema di rielezioni, avendo ottenuto il 17 ottobre 35 seggi contro i 25 del Partito Laburista della Giamaica (JPL), all’opposizione, capeggiato dall’ex-capo di Governo, Edward Seaga.
Gli esperti sperano che la normalità ritorni poco a poco tra i cittadini, dopo i violenti incidenti avvenuti durante le elezioni a causa degli scontri tra i seguaci dei principali partiti. Le elezioni sono state marcate anche da tagli all’elettricità, lentezze di alcuni funzionari elettorali e tafferugli nelle strade.
Patterson ha di fronte un’enorme sfida, afferma il quotidiano, poiché deve dar corso a soluzioni di fondo per rendere minimi gli effetti della disoccupazione, come pure quelli del debito nazionale valutato a 1.100 milioni di dollari.
Il dirigente ha dichiarato che "la situazione attuale obbliga tutti a lavorare uniti per costruire una Giamaica migliore".

Trinidad e Tobago – Riapriranno le sessioni del Parlamento a Trinidad e Tobago
ottobre 2002 – A Trinidad e Tobago si vive in un ambiente in fermento per l’apertura della sede del Parlamento, che aveva smesso di funzionare da 10 mesi per disaccordi politici. Tuttavia, nelle elezioni degli inizi di ottobre, l’elettorato ha votato a favore di Patrick Manning, che si disimpegnerà come Primo Ministro di questa nazione caraibica.
L’organizzazione di Manning, il Movimento Nazionale Popolare (MNP), ha ottenuto 20 dei 36 seggi parlamentari in gioco, mentre il suo rivale, Basdeo Panday, del Congresso Nazionale Unito (CNU), ha ottenuto i 16 restanti.
Giornalisti di Reuters hanno indicato che l’apertura del Parlamento di Trinidad è diventato un grande avvenimento nazionale, poiché lì verrà dibattuto un preventivo per il prossimo anno fiscale, 2002-2003, e verranno prese in modo democratico decisioni di Stato.

Belize - Difficoltà nella disputa territoriale tra Belize e Guatemala
ottobre 2002 – Una proposta per dare soluzione a una disputa territoriale tra Belize e Guatemala, presentata a metà del mese scorso, sembra bloccata di fronte alle difficoltà per realizzare un referendum in ogni paese nei tempi stabiliti. Il progetto lascerebbe da parte i reclami guatemaltechi di oltre un secolo su 12.000 kmq., la metà del territorio del Belize, in cambio di una zona economica nel Golfo dell’Honduras e di un programma di sviluppo nella regione limitrofa. Le autorità del Belize hanno annunciato che bisogna approvare la risoluzione che permetterà la consulta popolare, dopo la quale il Governatore Generale convocherebbe la votazione con non meno di 30 giorni di anticipo.

Barbados – Verrà approvata a Barbados una legge contro la discriminazione a persone con AIDS
ottobre 2002 – La discriminazione contro gli abitanti di Barbados affetti dall’AIDS sarà punita per mezzo di una legge che è in attesa di approvazione dal Parlamento di quest’isola dei Caraibi. Il Primo Ministro di Barbados, Owen Arthur, ha affermato che la misura difende i diritti delle persone ammalate della Sindrome di Immunodeficienza Acquisita (AIDS). Il Capo del Governo ha fatto appello a costruire una nazione più compatta per mezzo dell’appoggio al piano governativo che prevede, tra l’altro, la costruzione di due ospedali per malati di questa infermità.

Trinidad e Tobago – Designato un nuovo gabinetto a Trinidad e Tobago
ottobre 2002 – Il Primo Ministro di Trinidad e Tobago, Patrick Manning, eletto nelle recenti elezioni generali, ha concesso il portafoglio a 14 ministri che hanno giurato, che formeranno il nuovo gabinetto di 25 membri. Tra i ministeri assegnati si trovano quello delle Abitazioni, precedentemente occupato da Danny Mantano e assegnato ora a Martin. E’ stato ridato il posto a Howard Chin Lee, come Ministro della Sicurezza Nazionale. E Hazel Manning continuerà a occuparsi del Ministero dell’Educazione, e la Presidente della Camera di Commercio e Industria del Sud, Diane Sukeran, si occuperà del Ministero del Commercio e Industria.

La violenza in Guyana è all’ordine del giorno
ottobre 2002 – Nonostante una nuova riunione di sicurezza, auspicata dal Ministero degli Affari Interni e dalla Giunta della Difesa, l’instabilità interna rischia di estendersi in Guyana. Diversi sono stati gli incidenti e tutti relativi a sparatorie e a scontri, sia nelle stazioni di polizia sia nei centri penitenziari. L’Esercito guyanese ha iniziato a effettuare operazioni congiunte con la Polizia, come parte delle misure adottate dalle autorità per affrontare l’ondata di criminalità.
A Buxton, località della costa orientale del fiume Demerara, c’è stato un grande dispiegamento militare, dato che si presume che lì si rifugino diversi profughi pericolosi. L’ondata di violenza viene attribuita al narcotraffico e all’influenza dei criminali deportati dagli Stati Uniti.

Trinidad e Tobago – Forte investimento nella lotta contro il dengue
settembre 2002 – Il Ministro della Salute di Trinidad e Tobago, Colm Imbert, ha annunciato che investirà 1.3 milioni di dollari per una campagna di massa di igiene per evitare un’epidemia di dengue in questo paese caraibico.
Secondo il Ministro, questo denaro verrà impiegato fondamentalmente per prevenire l’infezione e per equipaggiare le autorità sanitarie allo scopo di rilevare possibili focolai di larve dell’agente di trasmissione (la zanzara Aedes aegypti).
Anche se esiste preoccupazione per la morte di circa 15 persone presumibilmente per dengue, la situazione non va catalogata come epidemia, ha comunicato l’agenzia caraibica di notizie CMC. Tuttavia ha confermato che molti residenti accorrono ai centri di assistenza della capitale e della campagna, con febbre alta e altri presunti sintomi di questa malattia.
Il funzionario ha dato la responsabilità al clima piovoso inusuale, che ha imperato nel mese di giugno in questa regione, come causa della proliferazione della malattia. Ha inoltre spiegato che l’Organizzazione Panamericana della Salute (OPS) ha offerto un aiuto in apparecchiature per facilitare la fumigazione con nuovi insetticidi, dato che la zanzara resiste a quelli che in passato la distruggevano.
Questa nazione di circa un milione di abitanti, composta dalle cosiddette isole gemelle che si trovano di fronte alla costa venezuelana, è ricca di petrolio e vi prospera l’industria turistica.

Guyana – Il paradiso perduto
luglio 2002 – Confusa molte volte nella storia con ‘El Dorado’, la Guyana sembra addormentarsi di fronte all’illusoria visione di lusso sbandierata dalle compagnie straniere, che si affannano per trovare luccicanti pepite d’oro. Con la loro implacabile ansia, i "cercatori" minacciano i boschi umidi, di rinomanza mondiale, come pure la sua biodiversità.
Questo paese, uno dei grandi "sconosciuti" dell’America Latina, si trovava agli inizi degli anni ’90 del secolo scorso tra quelli con minori perdite forestali al mondo, e allo stesso modo si distingueva per conservare un importante esponente dell’ittiologia universale: il pesce gatto, presente lì con un numero di 300 differenti speci.
L’Essequibo, fiume di un chilometro e mezzo di larghezza che nasce alla frontiera con il Brasile e il cui percorso di 1.104 chilometri lo porta fino all’Oceano Atlantico, non si è inquinato da solo, e la stessa cosa è accaduta al fiume Potocaro, noto per le sue cataratte che lasciano a bocca aperta quando uno può vedere la strepitosa caduta delle sue acque da 225 metri di altezza, quattro volte di più di quelle del Niagara.
Una grande zattera di residui minerali si rovesciò nel 1995 nel mezzo dell’Essequibo, che fu l’inizio di una brutta storia per le allora limpide acque. Il cianuro sodico utilizzato per separare l’oro dagli altri minerali cadde nel letto del fiume, con un versamento di tre milioni di litri inquinanti.
Associazioni di ecologisti e molti cittadini guayanesi chiedono un maggior controllo governativo sullo sfruttamento aurifero, postulato che ha portato a prendere un’attenzione maggiore sulle decisioni negli investimenti
Recentemente, il Canada, per mezzo della Claim Lake Resources Inc., ha firmato un accordo con Georgetown per lavorare nelle miniere d’oro.
I canadesi metterebbero tutto il capitale e le infrastrutture, guadagnando il 90 % della produzione e con la proprietà assoluta dei giacimenti. Finora sono stati investiti nel progetto 10 milioni di dollari.
Esperti guayanesi si interrogano sulla qualità in futuro di questa azione, nonostante i certificati di qualità presentati dalla controparte. In ogni modo, i mezzi di informazione locali stanno all’erta di fronte all’eventualità di morie di pesci, taglio dei boschi o creazione di banchi di arena artificiali, morte lenta di questo già perso paradiso.

Haiti – Cala l’assistenza ad Haiti dei paesi sviluppati
luglio 2002 – L’Aiuto Ufficiale per lo Sviluppo (AOD) che era stato promesso ad Haiti dal mondo industrializzato continua a calare drasticamente, nonostante si tratti di un paese che soffre una situazione economica sempre peggiore. In questa nazione caraibica la popolazione soffre di insicurezza alimentare, il 30 % vive in condizioni di estrema povertà e i tre quarti sono indigenti. Nonostante tutto, la Banca Mondiale si è ritirata da lì, la Banca Interamericana dello Sviluppo ha ridotto i suoi contributi e l’Unione Europea ha fatto dei tagli alla cooperazione. La AOD in totale, stimato in 225 milioni di dollari nell’esercizio finanziario 2000/2001, ha rappresentato quasi la metà della quantità stanziata negli anni 1997/1998, e si prevede che continuerà a diminuire fino a una cifra di 138 milioni di dollari.

Giamaica – E riappariranno i boschi
luglio 2002 – Il Ministro dell’Agricoltura della Giamaica, Roger Clarke, ha avviato un progetto ambientale che quando sarà portato a termine trasformerà in verde, da piccole foglie fino a solidi alberi, tutta la cordigliera centrale della Giamaica.
Una volta, molto tempo fa, questa nazione era quasi completamente ricoperta da boschi nelle zone di Cockpit Country e sulle montagne John Crow.
Quello che si sta facendo ora, dice Clarke, è la riforestazione delle centinaia di migliaia di ettari devastati dalla irresponsabilità dell’uomo, sia in epoche lontane dopo la conquista spagnola, sia per l’incidenza del turismo sul luogo, sia per lo sfruttamento delle miniere di bauxite, con cui la Giamaica ha perso il 75 % delle sue zone boschive originali.
Il Dipartimento dei Boschi della Fondazione per l’Ambiente della Giamaica sarà, per cinque anni, il responsabile di questo intervento, in quanto poi le stesse amministrazioni locali si faranno carico della questione, poiché dipenderà da loro l’esito definitivo.
Ian Gage, esperto del progetto, sostiene che a partire da ora gli sarà più facile lavorare per una sistematica conservazione della biodiversità e di avere più cura, in particolare, di numerose speci di uccelli. Verranno recuperate forme tradizionali di vita, conoscenze su piante endemiche e il loro uso medicinale e si respirerà, inoltre, un’aria più sana.

Repubblica Dominicana - Scalata di violenza politica per la campagna elettorale
maggio 2002 – Oltre 40.000 agenti di polizia sono stati mobilitati per la parte finale della campagna elettorale nella Repubblica Dominicana, dal 16 aprile al 18 maggio, per l’aumento della violenza politica. Il generale Jaime Marte Martínez, capo della polizia dominicana, si è dispiaciuto per la morte dell’attivista Fabio Reynoso de los Santos e di un altro cittadino, che si sono scontrati per dispute di partito. Allo stesso modo ha reso noto che vari dei suoi uomini hanno dovuto essere ricoverati in ospedale per gravi ferite riportate mentre mantenevano l’ordine durante la campagna per le elezioni del Parlamento e municipali. Il corpo elettorale è costituito da oltre 4 milioni di dominicani, che dovranno eleggere 32 senatori, 150 deputati e 125 sindaci

Il controllo antidroga di Bermuda chiede fondi milionari
marzo 2002 - Il ministro dell'Interno, Lavoro e Sicurezza Pubblica di Bermuda, Terry Lister, ha informato sull'esborso di 1,2 milioni di dollari per equipaggiare le unità antidroga del suo paese. L'acquisto di imbarcazioni rapide, mezzi tecnologici di ultima generazione, sistemi radar e addestramento di personale altamente qualificato saranno le azioni fondamentali contro il narcotraffico, per, come ha detto il ministro caraibico, "ripulire le acque del nostro mare dal traffico illegale di stupefacenti".

La Giamaica ha il maggior indice di contagi da HIV nell'area dei Caraibi
marzo 2002 - Il Ministro della Salute Pubblica ha reso noto che circa 24 mila persone soffrono in Giamaica del Virus di Immunodeficienza Umana (HIV), che causa l'AIDS. La relazione aggiunge che le cifre sono le più alte di tutta l'area con infezioni serie nei gruppi di età comprese tra i 20 e i 35 anni, con ripercussioni negative nella vita familiare nazionale. I 35 anni è l'età media di morte degli ammalati, i quali sono aumentati progressivamente nell'ultimo decennio: il Governo è intenzionato ad incrementare la campagna educativa e di sensibilizzazione sull'uso del profilattico.

Repubblica Dominicana – In crisi il settore turistico
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marzo 2002 – L’Associazione Nazionale degli Hotel e dei Ristoranti (ASONAHORES) ha divulgato un recente studio dove si mette in luce la contrazione delle entrate provenienti dal turismo nella repubblica Dominicana, nonostante questa sia una delle piazze più a buon mercato in tutta l’area dei Caraibi e nonostante il rinnovo della sua immagine come meta ideale di riposo e di ricreazione. Ramón Prieto, dirigente di questo settore, ha informato che l’occupazione dei letti è scesa del 12.9 % rispetto al mese precedente, situazione che ha definito molto grave, se si tiene conto che il paese si trova alle porte del cosiddetto periodo di alta stagione.

Repubblica Dominicana - Dolore per la morte di Juan Bosch
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novembre 2001 - Anche se aspettata, visto il suo deteriorato stato di salute, il popolo dominicano si è risvegliato questo 1° novembre con un gran dolore alla notizia della morte dell'ex presidente Juan Bosch.
Il più onesto politico dominicano, riconosciuto anche dagli avversari, è morto nella clinica Abel González, dove era in cura dallo scorso 15 settembre.
Un'emorragia gastrointestinale ha provocato l'ultima degenza dell'uomo, che è considerato uno dei più grandi scrittori dominicani e maestro nel genere della narrativa.
Senza abbandonare la letteratura, Bosch è stato uno dei fondatori del Partito Rivoluzionario Dominicano (PRD), a La Habana nel 1939.
Proposto dal PRD, salì alla presidenza nel febbraio del 1963, ma una cospirazione militare, patrocinata dalla Chiesa Cattolica e dai gruppi economici più importanti, lo ha deposto il 25 settembre dello stesso anno.
Bosch andò per la seconda volta in esilio - la prima fu nel 1938, durante la tirannia di Rafael Leonidas Trujillo - e si trasferì in Europa.
Nel 1965 si recò a Porto Rico, dove ebbe contatti con ufficiali dell'esercito dominicano che nell'aprile di quell'anno cercarono di reintegrarlo nel suo incarico mediante un movimento armato con un gran appoggio popolare.
L'intervento di 42.000 marines statunitensi ha impedito il trionfo delle forze dirette dal colonnello Francisco Caamaño.
Dopo aver viaggiato ancora in Europa e dopo aver perso le elezioni del 1966 con il paese occupato dalle forze invasore, Bosch ritornò nel 1970 e nel 1973 fondò il Partito della Liberazione Dominicana (PLD), alla cui crescita si dedicò corpo e anima.
Per 23 anni si è dedicato a rafforzare il PLD e nel 1990 stava per tornare alla presidenza, ma una frode elettorale dell'allora presidente Joaquín Balaguer lo ha impedito.
Il suo ultimo tentativo lo fece quattro anni dopo, ma fu relegato a un lontano terzo posto e questo fatto significò il suo ritiro dalla vita politica.
A partire da ciò rimase come simbolo di un partito che, dimenticando quello che era accaduto nel 1990, accettò l'appoggio di Balaguer per poter portare alla presidenza nel 1996 Leonel Fernández, autore di un libro in cui si denunciò la frode.
Afflitto prima dal morbo di Alzheimer e poi da altri problemi fisici, negli ultimi due anni furono frequenti i ricoveri di Bosch.
Numerosi telegiornali in questi giorni sono stati dedicati interamente a mettere in risalto i meriti di scrittore e politico, ricevendo decine di chiamate di telespettatori addolorati per il decesso.
Una commissione del PLD è stata incaricata delle onoranze funebri e le sue spoglie sono state sepolte nella città di La Vega, 120 chilometri a nord-est della capitale, dove Bosch è nato il 30 giugno 1909.
Con la sua morte scompare fisicamente un leader che ha messo sempre al primo posto l'onestà come principale virtù di un politico.

 


Belize - Sull’orlo della pace
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agosto 2000 – I contrasti di frontiera che le potenze coloniali hanno lasciato nel mondo sono numerosi. Due nazioni della Nostra America, Guatemala e Belize, fanno parte dell’elenco di nazioni con questioni territoriali di confine. Ora sono riusciti a sottoscrivere accordi che permettono di continuare il dialogo e di arrivare a soluzioni definitive.
Prima dell’arrivo degli spagnoli nel secolo XVI, negli attuali territori dei due paesi era fiorita la civiltà maya. Tuttora il 55 % della popolazione guatemalteca è di origine maya e gli abitanti del Belize sono, in maggioranza, discendenti di africani e degli stessi maya.
Mentre in Guatemala la lingua ufficiale è lo spagnolo, in Belize è l’inglese. Nella prima nazione si parlano 22 dialetti di origine maya, tra questi il kekchi, che, senza sorprenderci, è uno di quelli che continuano a essere usati nella seconda.
Il Guatemala è stato colonizzato nel 1523 da Pedro de Alvarado e con l’attuale territorio del Belize faceva parte del Viceregno della Nuova Spagna.
Ma il caso ha fatto la sua parte! Agli inizi del secolo XVII alcuni marinai inglesi superstiti di un naufragio instaurarono una "colonia" nel Golfo dell’Honduras e nel 1683 si aggiunsero a loro tagliaboschi inglesi provenienti dalla Giamaica.
Il secolo XVIII è per questi testimone di guerre tra Madrid e Londra. Il risultato finale è che per il Trattato di Parigi del 1763 la Spagna concesse agli inglesi diritti di sfruttamento per il legname, tra questi si trovava il noto Palo de Campeche, un legno molto utilizzato per tingere fibre tessili.
In trattati successivi, del 1783 e 1785, Madrid diede in usufrutto alla Gran Bretagna la zona che cominciò a chiamarsi Honduras Britannico, ma i colonizzatori si estesero molto più in là del territorio in prestito. Non ci sono dubbi: era nata una controversia.
Il secolo XIX si caratterizza per le guerre contro la Spagna. Così, nel 1821, il Guatemala raggiunge l’indipendenza. Londra, senza perdere tempo, rivendica per sé il territorio sul quale c’era stato un accordo (e sull’ "extra" incorporato, naturalmente).
La nascente repubblica firma nel 1859 un accordo con l’Inghilterra e per il 1862 si parla di colonia britannica, ma nel 1930 il Guatemala rinnova la sua richiesta e nel 1945 il Congresso guatemalteco dichiara nullo l’accordo ed esige la restituzione di tutto il territorio del Belize.
Intanto, nell’Honduras Britannico si stanno verificando altri sviluppi: nel 1961 ottiene l’autonomia interna, nel 1974 adotta il nome di Belize e nel 1981 ottiene l’indipendenza all’interno della Comunità Britannica.
Solo dieci anni più tardi il Guatemala riconosce il Belize come nazione indipendente, però reclamando 12.172 Km. quadrati (la metà del territorio del Belize), nell’area compresa tra il fiume Sibun al fiume Sarstun, parte della provincia di Verapaz, che secondo il Guatemala non è compresa nei trattati anglo-spagnoli del secolo XVII.
Adesso a Washington, Guatemala e Belize hanno firmato una serie di accordi per cercare di porre fine a una controversia che è un’eredità coloniale.
Gli accordi prevedono la costituzione di una piattaforma di conciliazione per avviare il processo di negoziati, la creazione di una commissione mista che metterà in moto le proposte della suddetta piattaforma e un meccanismo di contatto e di cooperazione tra i loro eserciti per impedire incidenti sulla frontiera comune di 210 chilometri.
L’area contesa, quella di Verapaz, ha un nome composto che può essere molto significativo riguardo alla pace. Forse adesso, con gli accordi sottoscritti dal Guatemala e dal Belize, diventa realtà quello che da secoli è stato il sogno di quell’uomo sconosciuto che prese la decisione di "dare un nome alle cose".

Haiti - Aristide vince le elezioni
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dicembre 2000 - Secondo quanto pubblicato dal Consiglio Elettorale Provinciale Haitiano, l’appena eletto presidente di Haiti, Jean Bertrand Aristide, ha riportato la vittoria nelle votazioni del 26 novembre scorso con circa il 91.6 % dei voti e una partecipazione del 60.5 % degli aventi diritto al voto.
Le elezioni haitiane, tuttavia, sono risultate polemiche, poiché l’opposizione si è astenuta e i suoi risultati hanno avuto un’interpellanza della Comunità dei Caraibi (CARICOM).
Il numero dei votanti è stato molto inferiore a quello annunciato ufficialmente, ha detto il capo degli osservatori del citato organismo regionale, Sir John Compton, che ha aggiunto che l’affluenza alle urne è stata di circa il 15 o il 20 %, ha riferito l’agenzia EFE.
Compton, ex-primo ministro di Santa Lucia, era a capo di una missione di questo organismo regionale per seguire l’andamento delle elezioni sulla base di proteste dell’opposizione per il fatto che le autorità avevano favorito la Famiglia Lavalas, partito di Aristide e dell’attuale presidente René Preval, il quale ha inoltre ottenuto i nove seggi senatoriali in gioco allo stesso tempo che la presidenza.
In questo contesto sono scaturite azioni violente in cui è stata gravemente ferita una persona in un’esplosione nella località di Mirabalais, nella parte centrale del paese, attentato che, secondo fonti di polizia, non è stato rivendicato finora da nessun gruppo.
Come pure sono state assassinate due persone e 17 hanno subito lesioni in una serie di sabotaggi di origine ignota verificatisi giorni prima delle elezioni presidenziali, sabotate dall’opposizione.

Haiti -
Il regno di questo mondo?
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aprile 2000 - Haiti si colloca tra i 25 paesi più poveri del mondo ed è l’unico dell’America Latina a detenere questo deprecabile titolo.
Tale dato viene costantemente adoperato dalla stampa dei paesi sviluppati, ma l’analisi non va oltre, ha detto in un’intervista per questa rubrica il giornalista haitiano Benjamin Dupuy, direttore del settimanale ‘Progrès’, fondato nel 1983.
"Per esempio viene fatta un’astrazione dal nostro passato nel quale abbiamo subito un blocco degli Stati Uniti per avere avuto l’audacia di liberarci dalla schiavitù e rifiutavano di riconoscere Haiti come Stato indipendente."
E’ questa storia, in effetti, quella che si sorvola o si disconosce, ha assicurato Dupuy. Pertanto occorre conoscere alcuni punti indispensabili.
Nel 1697, con il Trattato di Ryswick, Madrid cede a Parigi la parte occidentale dell’isola La Española (che attualmente divide con la Repubblica Dominicana), che viene denominata Saint Domingue.
La Francia, fondamentalmente per la coltivazione dello zucchero, "importava" schiavi africani a un ritmo di 20.000 all’anno, con il risultato che, alla fine del XVIII secolo, la popolazione contava 480.000 negri e 20.000 bianchi.
La stessa Rivoluzione Francese provoca nel 1789 un vigoroso movimento abolizionista, capeggiato da Toussaint Louverture il quale, nel 1801 assume il Governo. Dalla Francia di Napoleone giungono truppe per porre fine alla ribellione.
Sebbene Louverture venga incarcerato (muore in una prigione europea), i suoi seguaci, Jean Dessalines e Alexander Petion, riescono a espellere i francesi e a proclamare, nel 1804, l’indipendenza. Nasce Haiti, la prima repubblica nell’America Latina.
Come rammenterà Dupuy, è solo alla fine della Guerra di Secessione negli Stati Uniti (1861-65) che si stabiliscono relazioni diplomatiche tra i due paesi, molto tumultuose dall’inizio del XX secolo, con intervento militare fino al 1934.
Sulla strada della politica, Haiti (27.749 chilometri quadrati) è passata dalla dittatura dei Duvalier, prima Francois (1957-1964), poi suo figlio Jean Claude (1964-1984) e – ha sottolineato Dupuy – da una serie di governi duvalieristi golpisti fino al 1990.
Stabilità? Trionfa nelle elezioni il sacerdote Jean Bertrand Aristide, rovesciato dopo 7 mesi, ritorna al poter per un breve periodo nel 1994 soltanto dopo un intervento dell’ONU. L’anno successivo viene eletto René Preval che ha un mandato fino al 2001.
Preval ha trovato "il paese più povero dell’America Latina". Questo sottosviluppo – ha commentato Dupuy – si deve in parte allo sfruttamento a oltranza delle risorse naturali di Haiti, a esempio, l’esportazione massiccia di legni pregiati in Europa, con danno doppio: spopolamento ed erosione delle montagne.
Dupuy – che a La Habana ha presenziato al Foro delle ONG-Sud e alla sfida alla globalizzazione - ha fatto presente il problema che ciò implica, l’esodo dei contadini (in una nazione eminentemente agricola: 66 %) verso la città dove poi non trovano lavoro (il livello di disoccupazione e di sotto-occupazione si stima al 70 % e quello di povertà arriva all’80 % di una popolazione di 7.6 milioni).
Ciò contribuisce a incrementare la diaspora haitiana che, secondo il giornalista, si calcola tra 600.000 e un milione di persone, stabilitesi principalmente negli Stati Uniti (New York e Florida), in Canada ed eventualmente in Francia.
Dupuy ha riflettuto che quella stessa stampa che colloca Haiti nella triste classifica della povertà mondiale, contribuisce con la sua propaganda a far credere ai disperati haitiani che il paradiso sia negli Stati Uniti e quindi "non vedano altra alternativa che rischiare la vita per raggiungerlo".
Il comportamento di Washington rispetto all’immigrazione illegale è diverso nei casi di Cuba e Haiti e deve essere analizzato dal punto di vista politico e ideologico – ha sottolineato - poiché, mentre stimola l’emigrazione illegale dei cubani e li accoglie (con la Legge di Accomodamento Cubano), gli haitiani sono sistematicamente respinti.
Molti di questi emigranti si vedono costretti a riparare nelle coste della regione più orientale di Cuba (le due isole sono separate dal Passo dei Venti) per il naufragio delle loro precarie imbarcazioni, tanto che nel decennio del ’90 oltre 15.000 persone sono state riportate ad Haiti in operazioni finanziate dal Governo cubano e dalla Croce Rossa.
L’intellettuale haitiano è consapevole che l’alto grado di analfabetismo della popolazione limita la portata di ‘Progrès’ (pubblicato in francese, inglese e creolo), ma "in esso prendiamo posizione senza maschere rispetto ai problemi del nostro paese".
In questo senso si è riferito alla salute pubblica che affronta, tra l’altro, la sfida di un indice di mortalità infantile, nella fascia da 0 a 1 anno, del 74 per mille nati vivi, contro quello del 135 per mille di cinque anni fa.
Tuttavia l’88 % dei 1.848 medici haitiani è a Port-au-Prince, la capitale. E’ per questo che Dupuy non ha tralasciato di citare le brigate mediche cubane (circa 400 medici, infermiere e altri specialisti) che attualmente offrono la loro collaborazione in oltre 60 località haitiane.
"La loro presenza stabilisce un contrasto molto forte con il livello di vita delle persone che lavorano nell’ambito delle ONG del Nord, poiché i cubani vivono negli angoli più riposti del nostro paese, dividendo le condizioni di vita della popolazione"
Proprio l’argomento delle differenze tra la ONG del Sud e del Nord è stato quello trattato da Benjamin Dupuy durante il Foro, i cui esiti – ha detto – contribuiranno alle analisi della politica neoliberale nel prossimo Vertice del Gruppo dei 77 (La Habana, dal 10 al 14 aprile)
Alejo Carpentier, che ha detto di aver scritto Il regno di questo mondo "dopo aver sentito il mai rinnegato fascino delle terre di Haiti" aveva fatto esclamare a Mackandal, "figura singolarissima…, promotore di un sollevamento contro la Francia con il veleno": Il momento è giunto!
Haiti, tra decine di paesi, aspetta ancora.

Almeida inaugura uno zuccherificio durante la sua visita ad Haiti
febbraio 2001 - Juan Almeida Bosque, Vicepresidente del Consiglio di Stato di Cuba, ha concluso una visita ad Haiti con l'inaugurazione dello zuccherificio Jean Dominique, nella località occidentale di Darborne, che funzionerà con l'aiuto di tecnici cubani, come riportato dall'Agenzia Prensa Latina.
Le autorità del Paese si sono dichiarate soddisfatte del comportamento e della rapidità con cui è stato avviato questo impianto, che era stato completamente abbandonato nel 1982. I funzionari haitiani hanno riconosciuto il contributo prezioso e disinteressato dei tecnici cubani, la maggior parte dei quali provenienti dalla Provincia di Santa Clara, che hanno lavorato all'opera negli ultimi otto mesi.
E’ stato spiegato che il complesso zuccheriero in questa fase iniziale avrà un rendimento inferiore alle capacità dell'impianto, in accordo alla strategia attuata rispetto all'area seminata.
Durante la sua permanenza ad Haiti, Almeida e la delegazione che lo ha accompagnato sono stati ricevuti dal Presidente eletto Jean Bertrand Aristide, dal Presidente uscente René Preval e da altri importanti funzionari, compresi ministri del Governo haitiano.
La delegazione cubana ha visitato anche una comunità a Leogan, dove lavorano collaboratori cubani del settore sanitario. Ha inoltre percorso il territorio nord di Cabo Haitiano, dove si trova la casa nella quale visse José Martí mentre preparava la guerra di indipendenza contro il colonialismo spagnolo nel 1895.
Juan Carlos Robinson, primo segretario del Partito nella Provincia di Santiago de Cuba, e il Ministro della Pesca, Orlando Rodríguez, facevano parte anch'essi della delegazione.
Robinson ha avuto un incontro con un gruppo cubano di costruttori e di medici veterinari che lavorano in questa nazione.

Giamaica - Leggi sull’AIDS
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aprile 1999
- In Giamaica, la Commissione Nazionale sull’AIDS, ha richiesto al Governo delle leggi che proteggano i diritti dei malati ma che allo stesso tempo prevedano l’obbligo di comunicare la situazione ai partner sessuali.
Il primo caso di sieropositività al virus HIV è stato registrato nell’isola nel 1992 e attualmente sono state registrate ufficialmente 3.303 persone sieropositive.
La Commissione giamaicana ritiene che il testo della legge debba riguardare temi quali la privacy, la non discriminazione dei malati, la registrazione obbligatoria dei nuovi casi al Ministero della Salute Pubblica e soprattutto l’informazione al partner.
La legge è considera fondamentale - e altre isole anglosassoni dei Caraibi la hanno adottata - per i diritti dei malati di AIDS, la cui incidenza in Giamaica si è raddoppiata negli ultimi anni tra le persone che hanno dai 25 ai 35 anni.
Il virus dell’epidemia del secolo, il cui primo caso si è manifestato negli Stati Uniti nell’ottobre del 1980, è stato identificato 4 anni dopo e già nel 1998 risultavano sieropositive 129.385 persone in 142 paesi.
L’Organizzazione Mondiale della Salute ha stimato nel 1994 che dagli inizi erano sono state colpite 16 milioni di persone con un ritmo di crescita di 6.000 nuovi casi al giorno.
Alla fine del 1997, in America Latina erano stati registrati ufficialmente 1.3 milioni di ammalati di AIDS, di questi il 19 % erano donne, percentuale che giunge il 33 % nei Caraibi.
L’OMS indica, inoltre, che un adulto su 100 ha il virus HIV, il 90% di questi nel cosiddetto sud del mondo sottosviluppato.
Da alcuni anni l’AIDS viene curata con un cocktail di tre farmaci che hanno avuto una certa efficacia, ma il costo è proibitivo per la maggior parte dei malati: 14.000 dollari all’anno.
Per il l’anno 2000, ormai alle porte, si prevede che 48 milioni di persone nel mondo risulteranno colpite dal virus HIV.

Granada - Verso le urne
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gennaio 1999 - Il governo del primo ministro Keith Mitchell ha convocato le elezioni anticipate, secondo quanto affermano le agenzie di stampa, dopo che il suo partito, il Nuovo Nazionale, è rimasto in minoranza - 7 dei 15 seggi della Camera dei Rappresentanti - per l'abbandono del Ministro degli Esteri Raphael Fletcher, che è passato al Partito Laborista Unito di Granada (GULP), e dell'ex ministro della Salute, Grace Duncan, passata pure all'opposizione.
Alle elezioni, fissate il 18 gennaio, parteciperanno sette partiti politici, e gli analisti fanno notare che l'opposizione potrebbe presentare un fronte comune, per il quale finora si sono pronunciati il GULP e il piccolo Partito Democratico Laborista, diretto dal ministro per gli Affari Giuridici, Francis Alexis.
La stampa granadina ha segnalato che il Congresso Nazionale Democratico (NDC), principale partito di opposizione, capeggiato dall'ex premier George Brizan, ha già fatto sapere che non si unirà alla coalizione.
L'agenzia IPS, in un articolo da St. George's, dice che si spera che la candidatura del NDC sia capeggiata dalla Vicepresidente Joan Purcell, data la cattiva salute di Brizan.
Il primo ministro Keith Mitchell aveva vinto le elezioni del 1995, per un periodo di cinque anni, e nella sua piattaforma elettorale faceva risaltare l'importanza per Granada della "coerenza e del tempo per instaurarla".

Identità culturale: tesoro di Haiti
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agosto 2001 - Per noi cubani che già ci pettiniamo alcune calvizie nei pochi capelli che ci restano, Marta Jean Claude è un’artista classica dell’attività musicale dei suo popolo e del nostro. Forse con un po’ di anni in meno non comprenderemmo molto bene la sua arte, le sue canzoni, però l’ammireremmo e la riconosceremmo.
Altri gruppi di residenti haitiani o discendenti da loro, in eventi di cultura caraibica, ballano e realizzano spettacoli poco comuni, se si vuole, rispetto a quello che normalmente apprezziamo nel quotidiano dai mass-media di comunicazione o in sale-teatro.
Le isole dei Caraibi sono fonte di una purificata identità culturale. Carpentier, questo monumentale scrittore creolo, ha predetto il Reale Meraviglioso. Ci ha tramandato novelle che avrebbero trasceso il nostro tempo. Ha parlato di una vita diversa da quella del cosiddetto Primo Mondo, il nostro.
Haiti è un esempio. Le sue pesanti differenze geografiche e sociali non impediscono che questo bel popolo mantenga un’identità così profonda.
Gli studi rivelano i cubani come una delle attrattive turistiche principali della meta Cuba. Quando Haiti potrà sviluppare pienamente la sua industria turistica, anche l’haitiano, le sue tradizioni e il suo modo di essere, saranno il principale interesse di coloro che decideranno di visitarla.
E’ incredibile la varietà di manifestazioni popolari presenti nella popolazione vicina: la sua pittura, le sue sculture in legno, i tap tap, mezzo di trasporto che costituisce indubbiamente un’esposizione di cultura popolare permanente e ambulante in tutto il paese.
La musica popolare haitiana, di imminente contenuto sociale, allo stesso modo dei suoi balli, cattura rapidamente il visitatore.
La gastronomia presenta un numero apprezzabile di piatti, deliziosi al palato, molti dei quali con la costante del gusto caraibico.
Un’altra delle esperienze più emozionanti consiste nella visita del villaggio Milot, dove si trovano le rovine dell’allora fastoso palazzo del re Christophe, Sans Souci. Anche oggigiorno è veramente un sogno contemplarlo.
Vicino a questo posto si trova la fortezza La Citadelle, veramente impressionante: si dice che sia l’Ottava Meraviglia del Mondo, a centinaia di metri sopra il livello del mare. Questi due posti sono imperdibili, come Jacmel o Cabo Haitiano e, non dimentichiamo, l’Isola della Tartaruga.
E’ dimostrato che il turismo, quando è ben pianificato e organizzato in base a strategie precise per ogni paese, si impone, rapido e reale tra le attuali vie di sviluppo. Cuba è un’appuntamento obbligatorio.
Per molti visitare uno dei paesi più poveri del mondo, è un’avventura. Io non la vedo così, perché ad Haiti ho capito Marta Jean Claude, il suo popolo che affascina e prende nel Reale Meraviglioso del nostro Caribe. Se mi domandassero: "Com’è andata ?…" direi, in tipico creolo: Pa pi mal, che, tradotto in spagnolo, significa: Benissimo.