italiacuba.jpg (23268 byte) Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba Cubaband.gif (7566 byte)
  

Associazione Nazionale
Su
Argentina
Bolivia
Brasile
Cile
Colombia
Costa Rica
Dominicana
El Salvador
Ecuador
Guatemala
Honduras
Messico
Nicaragua
Panama
Paraguay
Perù
Porto Rico
Uruguay
Venezuela
America Latina
Altri Paesi

Nuestra America

cile_mappa.jpg (48832 byte)


 

Preoccupazione per il benessere fisico
Torna a inizio pagina
ottobre 2002 – Con la salute non si scherza, è una frase arcinota, che viene ripetuta instancabilmente in tutti i punti cardinali. Il benessere fisico è uno degli obiettivi più apprezzati. Per questa ragione, molti cileni si sono manifestati contrari a una nuova proposta governativa di dubbio risultato in materia di salute pubblica, nonostante la propaganda che si è generata sul caso.
Per dare impulso al piano di Accesso Universale con Garanzie Esplicite, noto come AUGE, il Ministero della Salute del Cile ha instrumentato un progetto pilota tendente a valutare e a introdurre le nuove varianti rispetto a malattie molto aggressive.
In linea generale si tratta di un ridisegno del bilancio verso aree un po’ trascurate di attenzione medica primaria, sostengono fonti ufficiali, come la depressione, gli infarti cardiaci, l’AIDS e il cancro cervico-uterino, che conterebbero, d’ora in poi e a tenore con l’iniziativa del Governo, su un’attenzione e su risorse sistematiche.
Tuttavia, all’ultima ora, il giorno 13 ottobre, il Ministro della Salute, Osvaldo Artaza, ha informato su alcune varianti. Dell’insieme di malattie suddetto verrà messa particolare attenzione sul cancro cervico-uterino e sulle cure ai malati terminali di cancro. Il resto, per il momento, non avrà i benefici dell’AUGE, perché si aggiunge che solo il cancro richiederà investimenti di 1.000 milioni di dollari all’anno.
Un’informazione presentata nell’edizione digitale del quotidiano El Expreso ha fatto sapere quanto segue: "Il trattamento della depressione sarà unicamente rivolto a donne tra i 20 e i 44 anni, o con figli minori di 10 anni; i problemi cardiaci saranno curati solo in dieci servizi della salute nelle regioni Quinta, Metropolitana, Settima , Ottava e Nona, e l’AIDS coprirà fino al 90 % delle triplici terapie necessarie".
Relativamente a questo, il Ministro cileno della Salute ha sostenuto che "ci sono garanzie, ma solo per gruppi di età. Abbiamo sempre detto che sarà graduale, stiamo facendo passi per arrivare a una copertura che permetta di entrare nel programma pilota AUGE".
Da parte sua, il Presidente Ricardo Lagos in un incontro con i direttori dei servizi di salute e degli ospedali si è detto favorevole alla diminuzione del debito ospedaliero che ammonta a circa 60.000 milioni, che, ha insistito, ritarda l’applicazione totale delle riforme da lui sostenute dal settembre di quest’anno.
Per ricevere risorse dal Ministero sarà necessario diminuire il debito del 2002 e avere applicato misure di gestione finanziaria per ridurre i disavanzi amministrativi.
Gli esperti si trovano d’accordo nell’apprezzare che la strategia dell’AUGE è basata sugli indici reali di alcune infermità diffuse, dato che in Cile muoiono 727 donne all’anno per cancro cervico-uterino, e dove il 60 % della popolazione femminile non ha accesso alle radioterapie. Il dubbio appare, tuttavia, di fronte al timore di trascurarne altre pure loro gravi, come sono le cardiopatie congenite, l’insufficienza renale cronica, il diabete o il cancro infantile.
La popolazione in generale manifesta sentimenti che si incontrano con questo progetto a lungo termine. Da una parte sta sulle aspettative e dall’altro desidera credere nei suoi benefici, senza criticare prima certe tendenze di abbandono che hanno imperato negli ospedali con ripercussioni nefaste.
Il caso più tragico si è avuto nell’ospedale Gustavo Fricke, di Viña del mar, dove sono morti 11 neonati in conseguenza di un’infezione. Il quotidiano El Día, anche nella sua edizione digitale, ha fatto un’analisi delle condizioni di apparente igiene che aleggiano nelle istituzioni sanitarie cilene che creano uno specchio di società perfetta e sviluppata, aspetto che rischia di ripetere in futuro casi come quello dei neonati.
Un altro fatto doloroso riguarda la mancanza di apparecchiature laser e di vitrectomia necessarie per persone con problemi alla vista e di conseguenza con il diabete. Lo stesso quotidiano segnala che i medici e le infermiere dell’ospedale Carlos van Buren attraversano una forte crisi morale di fronte alla impossibilità di curare i loro pazienti.
La retinopatia diabetica può provocare la cecità, qualcosa che si può controllare se viene presa per tempo con i mezzi per un controllo sistematico. Lo specialista Manuel León, di questo ospedale, ha assicurato che hanno bussato a tutte le porte per chiedere risorse e purtroppo non hanno ricevuto aiuti, dato che, per quello che si sa, non esiste disponibilità di denaro fino al 2005. Si calcola che per il 2010 ci sarà un milione di diabetici in Cile, fatto che può essere considerato un’epidemia del secolo XXI, ha aggiunto.
Lagos affronta il rifiuto di una grande parte del sindacato dei lavoratori della salute, che non sono d’accordo con il suo discorso che, sostengono, non sembra in linea con quello che lo ha portato alla Presidenza.
Allora sono state fatte manifestazioni per le strade e avvertimenti sul fatto che l’AUGE porterà, in un periodo di tempo non tanto breve, problemi alla popolazione, che è stata presa in ostaggio sul tema del debito ospedaliero e dei servizi minimi alle loro necessità di base.

Soccomberà un florido deserto di fronte all’insensatezza umana?
Torna a inizio pagina
ottobre 2002 – Il meraviglioso rifiorire di un deserto nel nord del Cile corre il rischio di diventare un disastro ecologico a causa del depredamento da parte dei turisti, del commercio illegale e delle corse di veicoli a motore.
Le abbondanti piante fiorite nel deserto di Atacama, che si sono sviluppate dopo eccezionali piogge, quest’anno hanno raggiunto dimensioni inedite grazie a una piovosità senza precedenti nell’ultimo mezzo secolo, attribuita agli effetti immediati di El Niño.
Le piogge "hanno svegliato" sementi che erano rimaste a lungo sepolte sotto le sabbie e le rocce del deserto di Atacama, uno dei più aridi del mondo, permettendo la rinascita di fiori autoctoni che formano tappeti multicolori dove prima esisteva solamente un paesaggio grigio e monotono.
Questi giardini naturali del deserto sono parte di un ecosistema molto fragile, che può essere alterato irreversibilmente dall’invasione incontrollata delle persone, ha avvertito Jenia Jofré, presidente del Comitato per la Difesa della Flora e della Fauna (CODEFF), la più anziana tra le organizzazioni ecologiste cilene.
La bellezza di paesaggi fioriti, a una distanza tra 450 e 1.100 chilometri da Santiago, sta attraendo un incessante flusso turistico, che ha cominciato a creare problemi.
A La Serena, capitale della quarta regione di Coquimbo, la polizia arresta regolarmente commercianti illegali delle stazioni di supermercati e hotel che vendono ai turisti fiori strappati dal deserto.
Le autorità locali stanno conducendo campagne per far conoscere ai turisti la proibizione di raccogliere fiori e avvisarli che possono solamente fotografare lo spettacolo quando transitano per i sentieri appositamente creati per ammirarli.
Questo spettacolo è unico al mondo con oltre 200 piante, per la maggior parte endemiche, e i cui nomi popolari assumono connotati mitologici, come i cosiddetti ‘artiglio di leone’, ‘zampa di guanaco’, ‘farfalla del campo’ e le ‘Diego della notte’, queste ultime chiamate così perché aprono i loro petali solamente nell’oscurità.

Lavoratori cileni della salute a una manifestazione nazionale
Torna a inizio pagina
ottobre 2002 – Il Consiglio Nazionale dei Sindacati della Salute (CONGRESS) del Cile ha realizzato una marcia nazionale di protesta per i progetti di riforma nel settore che vengono trattati in Parlamento. In un comunicato, il CONGRESS ha segnalato che il sistema proposto dal Governo per sviluppare la riforma sanitaria non rispecchia gli impegni del Presidente Ricardo Lagos con i sindacati, quando era candidato presidenziale. I dirigenti del Consiglio hanno manifestato che l’iniziativa, conosciuta come Piano AUGE (Accesso Universale con Garanzie Esplicite), risulta un chiaro attentato alla salute in generale e a quella pubblica in particolare.

Ricordato in Cile il golpe nel quale morì Salvador Allende
Torna a inizio pagina
settembre 2002 – Almeno 23 manifestanti sono stati arrestati a Santiago del Cile durante una manifestazione in ricordo degli scomparsi sotto la dittatura del generale Augusto Pinochet, a 29 anni dal golpe che culminò con la morte del Presidente Salvador Allende. Convocati dall’Assemblea dei Diritti Umani, oltre tremila manifestanti, secondo fonti della polizia, sono sfilati dal centro della capitale cilena fino al Cimitero Generale, per riunirsi davanti al Memorial del Detenuto-Scomparso. Omaggi di garofani rossi hanno ricoperto la tomba di alcune delle vittime di un migliaio di prigionieri politici scomparsi durante il regime di Pinochet (1973-1990)

Balene in vista
Torna a inizio pagina
settembre 2002 – Hanno una struttura monumentale che le rende visibili a una grande distanza, ma le Balene Jorobadas giocano a nascondersi non per timidezza, bensì per il loro grande istinto di conservazione che le protegge da sguardi esterni, ossia da possibili nemici.
Per invertire questa tendenza naturale, un nutrito gruppo di specialisti allestirà in Cile il primo osservatorio delle balene nell’isola Carlo III, nella parte occidentale dello Stretto di Magellano. Il luogo è stato scelto proprio per essere, dopo l’Antartide, la "dispensa" di alimenti più frequentata da queste balene.
Il Ministero dei Beni Nazionali e la Commissione Nazionale dell’Ambiente (Conama) del Cile intende sviluppare un modello che permetta la sostenibilità della zona mediante lo studio e il controllo del super esemplare di mammifero acquatico. Si propone, inoltre, di attrarre molti turisti che abbiano un senso elevato nei confronti dell’ambiente, con l’obiettivo di facilitare l’autofinanziamento dell’osservatorio.
Con mediamente circa 18 metri di lunghezza e 50 tonnellate di peso, questa signora dei mari sguazza dalle acque della Colombia in cerca di un maschio che l’accompagni fino alla procreazione, per poi dirigersi felice verso l’Antartide attraverso lo Stretto di Magellano dal Pacifico, situandosi in canali e fiordi della Patagonia che si trovano nella parte nord e centrale dello Regione di Magellano.
La stazione principale dedicata all’osservazione della Balena Jorobada si trova nelle vicinanze dell’isola Carlo III, a 192 km. dalla città australe di Punta Arenas.
Attorno a questo progetto esistono, tuttavia, notevoli aspettative e certe riserve di rigorosità sulla sua operatività in quanto le Balene Jorobadas, hanno indicato gruppi ecologisti cileni, hanno bisogno di spazi e di tranquillità per continuare a riprodursi per essere la specie superba degli Oceani.

Santiago del Cile non sa cosa fare con i suoi rifiuti
Torna a inizio pagina
luglio 2002 – L’imminente chiusura della discarica di Lepanto, a Santiago del Cile, ha riacceso la discussione sul destino dei rifiuti in un paese che non ha una politica generale per il loro trattamento e riciclaggio.
Delle 248 discariche che funzionano sul territorio cileno, 174 non sono nemmeno legali e appena 11 possono contare su una valutazione di impatto ambientale. Solo a Santiago esistono 101 discariche clandestine, semplici depositi di rifiuti a cielo aperto senza controllo sanitario né ambientale.
L’intendente della Regione Metropolitana, Marcelo Trivelli, ha promesso che la chiusura di Lepanto si avvicinerà quando le 120.000 tonnellate mensili che riceve verranno dirottate verso altre discariche sanitarie nei municipi al sud di Maipú e Lonquén.
Gli abitanti di Lonquén e di Maipú sono indignati. "Questa è pura spazzatura", si è lagnato Raimondo Lara, abitante di Maipú, a sud-ovest di Santiago.
La protesta di Lara alludeva al sistematico rifiuto giudiziario a vari ricorsi presentati contro l’instaurazione della discarica e alla negativa delle autorità di considerare il rischio che potrebbe costituire l’utilizzo del recinto di La Rinconada, che si trova sopra un avvallamento geologico.
Con quasi sei milioni di abitanti, la capitale cilena produce 210.000 tonnellate al mese di rifiuti. Ogni abitante di Santiago produce 1.4 Kg. di rifiuti al giorno, abbastanza inferiore alla media statunitense di 2.5 Kg., secondo dati dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico.
Di fatto, le discariche si trovano sempre nelle zone periferiche, ma senza un’applicazione di ampie politiche di controllo e di riciclaggio degli sprechi domestici.

Sospesa l’istruttoria su Pinochet
Torna a inizio pagina
l
uglio 2002 – La Corte Suprema di Giustizia del Cile ha confermato la definitiva sospensione dell’istruttoria per Augusto Pinochet Ugarte in una causa per crimini avvenuti durante il suo Governo (1973-1990).
Il tribunale massimo ha ratificato – con quattro voti contro uno – la sospensione decretata dal Tribunale di Appello nel luglio dell’anno scorso.
La nuova sentenza conferma che l’ex-generale non potrà essere giudicato per la causa della ‘Carovana della Morte’, a causa di una demenza "vascolare" che lo ha colpito.
La nuova risoluzione non ha accolto gli argomenti degli accusatori e ha ribadito che l’ex-governante cileno – di 86 anni – non si trova in condizioni di salute per affrontare un processo.
Augusto Pinochet era stato denunciato dal giudice designato, Juan Guzmán Tapia, come il mandante di 57 omicidi e 18 sequestri definiti nel caso ‘Carovana della morte’.
L’avvocato querelante, Hugo Gutiérrez, ha ricevuto la notizia segnalando: "L’opinione pubblica lo ha ben chiaro: Pinochet non è pazzo, non è demente. Può comparire davanti a un tribunale, ma la politica può sempre di più dei giudici e questa è una volta in più, un trionfo della politica sul giuridico", ha dichiarato Gutiérrez alla BBC in spagnolo.

Messe in discussione le promesse di Lagos
Torna a inizio pagina
giugno 2002 – Ogni anno, come è usuale, il 21 maggio, il Presidente cileno fa un bilancio della sua gestione ed espone anche al
Congresso quali saranno le proiezioni per l’altro periodo del suo incarico. Mentre Ricardo Lagos stava parlando, migliaia di cileni esigevano, per le strade, più risorse per le università statali e aumenti salariali decorosi.
Il Presidente non li aveva ascoltati, però la polizia li ha repressi a bastonate, con gas lacrimogeni, con cariche a cavallo e con potenti getti d’acqua.
Valparaíso li ha visti arrivare in massa gridando: "Lagos, le promesse si mantengono, fermiamo la demagogia". E ogni giorno diventano sempre di più quelli che dubitano delle "offerte" ufficiali adornate con cifre milionarie per combattere la povertà o per migliorare la salute.
Attivisti della Centrale Unitaria dei Lavoratori (CUT), della Confederazione degli Studenti del Cile (CONFECH) e del Partito Comunista (PCCh) sono stati feriti o arrestati, mentre segnali di violenza e di repressione sono rimasti nell’aria a dimostrazione di quello che sarebbe successo se altri si fossero aggiunti alle proteste.
Gladys Marín, segretaria generale del PCCh, ha denunciato la repressione e si è chiesta quale fosse il livello di democrazia in cui le raccontavano di vivere, se un idrante tenuto da una guardia della sicurezza l’ha portata via dal gruppo. I dirigenti studenteschi Rodrigo Bustos e Rodrigo Henríquez sono stati portati al commissariato senza che le loro ferite fossero curate in modo adeguato.
Lagos, nel suo intervento di due ore, ha annunciato la sua Terza Grande Riforma con cambiamenti nell’area politica, come pure misure nel settore educativo e nella salute pubblica, insistendo su quest’ultima parte mediante un Piano di Accesso Universale con Garanzie Esplicite (AUGE).
Secondo la controversa proposta verrà garantita un’assistenza di base a tutti i cileni che non dovranno sborsare più del 20 % del salario. In Cile, il 20 % della popolazione si rivolge alla sanità privata e il restante 80 % è curato per mezzo del sistema statale, molto collassato.
L’AUGE verrà finanziato a partire da un Fondo Solidario, la cui fonte di entrata sarà condizionata da prossimi tagli ai sussidi destinati all’assistenza della maternità e con maggiori imposte su tabacco, bevande alcoliche e combustibili.
Un altro dei temi messi in discussione dall’opinione pubblica cilena riguarda il recente accordo tra il Governo e la CUT, dal quale è scaturito un aumento di 5.700 pesos (8 dollari) per gli stipendi minimi. E’ necessario, tuttavia, argomentano i sindacalisti, un aumento di salario non inferiore al 30 %, almeno per sopravvivere con una certa dignità.
A partire da ora, il salario minimo è di circa 111.200 pesos (171 dollari) quando nella realtà la media dei costi mensili di base è di 184.686 pesos (284 dollari).
La campagna elettorale che ha dato la vittoria all’attuale Presidente cileno recitava: "Crescere nell’uguaglianza", solo che due anni dopo i suoi sostenitori hanno constatato un 10 % di disoccupazione, una frenata economica, fuga di capitali, che si dice arrivi a 10.000 milioni di dollari, e un aumento dell’estrema povertà.
Allo stesso modo, il Cile soffre per il crescente discredito morale dell’esecutivo per il modo in cui è stato affrontata la questione Carovana della Morte. L’ex-dittatore Augusto Pinochet è riuscito finora a evitare le accuse di assassinio e di sparizioni, nei 17 anni di suo Governo fascista, in quanto soffre di una presunta demenza senile, con cui viene rimandato il debito di giustizia verso la nazione.
Tuttavia i cileni non sono disposti a "ingoiare né una pillola né un’altra". Né la falsità di Pinochet, ne le proiezione e le promesse del loro Governo.

Migliorano i rapporti tra Cile e Unione Europea sulla questione della pesca
Torna a inizio pagina
aprile 2002 - L’Ambasciatore cileno presso l’Unione Europea (UE), Alberto Van Klaveren, ha dichiarato che i rapporti tra il suo paese e l’UE, per quanto riguarda il tema della pesca, "procedono bene". Secondo Van Klaveren, le incomprensioni che ancora sussistono tra le parti dovrebbero appianarsi entro la fine di questo mese, anche tenendo conto della prevista rinegoziazione degli accordi, in occasione del prossimo Vertice tra paesi dell’Unione e quelli dell’America Latina, che si terrà nel prossimo maggio a Madrid. L’Ambasciatore ha precisato che, sebbene la legge del suo paese imponga alcune restrizioni agli investimenti stranieri nel settore peschiero, non esclude tuttavia la possibilità di eliminarle, "offrendo pertanto agli investitori esteri lo stesso tipo di trattamento riservato a quelli cileni, nella misura in cui questo atteggiamento sia reciproco".

ONG cilena si oppone alla costituzione di una formazione politica nazista
Torna a inizio pagina
febbraio 2002 – L’organizzazione non governativa ‘Aquí la gente’, diretta da Ernesto Medina, ha presentato un ricorso al tribunale contro il gruppo fascista ‘Patria Nuova Società’, che cerca di aumentare i propri iscritti con l’obiettivo di diventare un partito politico. Secondo Medina, i nazisti realizzano azioni di proselitismo tra la popolazione più bisognosa per le vie di Santiago del Cile, offrendo viveri e vestiario. Il pericolo rilevato dall’attivista si nasconde nella stessa legge cilena che stabilisce un numero di firme corrispondenti al 5 % dei voti per dare via libera alla costituzione di un partito. "Non dobbiamo dimenticare tutto l’orrore portato dai nazisti a questo paese", ha segnalato.

Azione intimidatoria
Torna a inizio pagina
dicembre 2001 - Il recente assalto alla sede del Partito Comunista Cileno ha riportato alla memoria i tempi della dittatura, ed è stato un avvenimento molto criticato dall’opinione pubblica nazionale, la quale teme che il corpo di polizia nazionale riproponga i metodi repressivi di un passato obbrobrioso.
La detenzione di Gladys Marín, Segretaria Generale del suddetto Partito politico, insieme ad altri 38 colleghi, ha provocato scalpore a tutti i livelli arrivando fino al Presidente cileno, Ricardo Lagos, che ha dichiarato che "queste immagini appartengono a un’altra epoca e arrecano danno al paese e alla convivenza".
Prendendo come alibi una vecchia disputa sulla proprietà dell'immobile, i carabinieri sono entrati nello stabile, senza alcun avviso preventivo, distruggendo tutto ciò che incontravano, indipendentemente che si trattasse di cose o persone, molte delle quali sono state trascinate lungo le scale per i capelli. Ci sono stati 15 lesionati e 5 feriti, e tutti hanno dovuto ricorrere all'aiuto dei medici.
Dopo essere stata liberata, la Marín ha commentato l'azione intimidatoria delle forze dell'ordine, alle quali ha riferito di volere affrontare nuovamente il caso, poiché è sua opinione che "qui non abbiamo lottato e resistito solo per un locale, bensì per il diritto al rispetto del popolo, dei lavoratori, della gente semplice, della gente di sinistra, degli esclusi".
Secondo le analisi, la vera causa dell'accaduto è da imputare alle prossime elezioni legislative, che dovrebbero portare diversi voti al Partito Comunista, e questo fatto rappresenta una trasformazione politica importante.
La prova è rappresentata dal fatto che la polizia, oltre a distruggere foto di personaggi rappresentativi come Victor Jara e Salvador Allende, insultare a parole e cercare di infierire moralmente, ha anche fatto a pezzi i registri elettorali.
"Sappiamo come opera la giustizia qui", ha sottolineato la Marín, "giustizia per coloro che hanno i soldi, per i ricchi, per coloro che possono aprire trattative; siamo stati per anni sotto la minaccia dello sfratto. Abbiamo discusso mille volte con il Governo che ben sa dell'acquisto di questo stabile in piena dittatura".
Tuttavia, la soluzione al problema è stata parziale e svantaggiosa per i comunisti cileni. E' stato destituito il colonnello Sergio García per i soprusi; fatto che ha sistemato anche vecchie questioni tra l'esecutivo e la polizia; e l'immobile è stato tolto al Partito.
Intanto i preparativi per le imminenti elezioni continuano.

Un accordo Londra-Madrid-Cile ha evitato l’estradizione di Pinochet in Spagna
Torna a inizio pagina
gennaio 2001 - Secondo il domenicale britannico Observer, che ha citato il 7 gennaio fonti cilene, l’ex dittatore Augusto Pinochet è riuscito a evitare l’estradizione dalla Gran Bretagna verso la Spagna grazie a un accordo politico segreto tra il Governo di Londra e l’ex presidente del Cile, Eduardo Frei.
L’ANSA ha informato che, per la pubblicazione, l’accordo è stato preparato per "molti mesi" dal premier britannico Tony Blair in persona e dal suo ministro degli Esteri, Robin Cook.
Con la collaborazione di Frei e la partecipazione del capo del Governo spagnolo, José Maria Aznar, Cile, Gran Bretagna e Spagna sono riusciti ad assicurare l’anno scorso, il rientro di Pinochet nel suo paese.
D’altra parte, la vicepresidente del Raggruppamento dei Familiari dei Detenuti Scomparsi (AFDD), Mireya García, ha affermato l’8 gennaio che i militari hanno consegnato dati sui detenuti scomparsi con l’intenzioni di negoziare l’impunità di Pinochet.
In dichiarazioni a Prensa Latina, la García ha argomentato che, con siffatti precedenti ricevuti dal Presidente Ricardo Lagos, "le Forze Armate non solo desiderano negoziare l’impunità di Pinochet, bensì di tutti quegli ufficiali implicati in violazioni dei diritti umani in Cile".
Lagos ha riferito in un messaggio pubblico che gli alti comandi militari gli avevano consegnato un rapporto sui detenuti scomparsi durante la dittatura (1973-90). Nel documento si rilevavano elementi di circa 400 casi che avrebbero potuto dare chiarimenti ai tribunali.
In questo totale ci sono 180 casi comprovati con nome e cognome. Secondo il giornale La Tercera, il documento indica che, durante la dittatura, 130 detenuti sono stati gettati in mare e altri 27 scaraventati dal cielo di fronte al porto di San Antonio. Tra le altre atrocità, si dice anche che 182 persone siano state incenerite e le loro ceneri sparse.
Al di là di questi casi, disturba i familiari degli scomparsi il fatto che nel rapporto si fornissero informazioni soltanto di crimini commessi tra il settembre del 1973 e il marzo del 1974 (coperti dalla Legge di Amnistia) e venissero tralasciati i dati dei fatti perpetrati dalla Direzione di Intelligence Nazionale.
Rapporti ufficiali cileni indicano che durante la dittatura ci sono state oltre 3.000 vittime e, di questo totale, 1197 persone risultano ancora scomparse.

Pinochet ammette i suoi crimini
Torna a inizio pagina
dicembre 2000 - I seguaci di Augusto Pinochet, che lo aspettavano in un lussuoso salone di Santiago del Cile per festeggiare il suo 85° compleanno, hanno dovuto osservare un cupo silenzio quando, invece di presentarsi di persona, l’ex dittatore è apparso in un breve filmato video assumendosi la responsabilità per i crimini commessi durante il suo mandato.
Titubante e chiudendo gli occhi, il tiranno ha detto: "Accetto come ex-presidente della Repubblica tutti i fatti attribuiti all’Esercito e alle Forze Armate".
Complesso di colpa per essere prossimo al processo in Cile per delitti commessi durante la dittatura? E in tempi in cui affronta una richiesta di estradizione dell’Argentina per un suo presunto coinvolgimento nell’assassinio dell’ex capo dell’Esercito cileno, Carlos Prats, a Buenos Aires nel 1974?
Il fatto è che, qualche giorno dopo questa presunta richiesta di "clemenza" – secondo gli analisti - il giudice Juan Guzmán, che ha aperto la causa del decaduto senatore con oltre 185 denunce di crimini, non ha aspettato che venisse sottoposto a esami medici e neurologici per determinare se fosse in condizione di affrontare un procedimento penale nel suo paese, e ha ordinato l’arresto e il processo del tiranno per le accuse di omicidio e sequestro di persona, definito in questo caso "Carovana della Morte".
La Carovana era un convoglio militare agli ordini del generale a riposo Sergio Arellano Stark, che nell’ottobre del 1973, entrò in città del nord e del sud del Cile, lasciando un bilancio di 76 prigionieri politici giustiziati.
Ma, in aggiunta, Pinochet continua ad avere guai internazionali. Fonti giudiziarie cilene – indica l’agenzia AFP – hanno riferito dell’insuccesso dei suoi avvocati difensori nel tentativo di impedire la prosecuzione del processo legale di estradizione che gli è stato intentato in Argentina per la morte del generale Carlos Prats.
Il Comandante in capo delle Forze Armate Cilene e Ministro dell’Interno nel Governo di Salvador Allende, Prats, e sua moglie Sofía Cuthbert, morirono a Buenos Aires per l’esplosione di una bomba sotto la loro automobile, il 30 settembre 1974, un anno dopo il golpe militare in Cile.
In quell’occasione vi fu un’ampia ripercussione internazionale che dava alla Giunta Militare Fascista la responsabilità del delitto, mettendo in rilievo Prats come una figura autenticamente democratica, che si identificava con gli interessi della patria. Allo stesso tempo, anche il Consiglio Mondiale della Pace denunciò che gli assassini erano gli stessi che avevano massacrato il presidente Allende.
Adesso la difesa non ha raggiunto il suo obbiettivo di dimostrare che Pinochet ha l’immunità come ex presidente, dopo il regime di fatto che ha guidato tra il 1973 e 1990, mentre i familiari di Prats hanno fiducia nei procedimenti della giustizia argentina.
"E’ stata giuridicamente provata la partecipazione di organismi dello Stato nella morte di un Comandante in Capo, di un Vicepresidente della Repubblica", ha sostenuto Angélica Prats, una delle figlie della vittima.
"Aspettiamo dalla società cilena una reazione a questa verità. Una reazione della linea di comando della DINA, una reazione dell’Esercito, che oggi non possono più evitare di affrontare questa realtà".

Frei Montalva avrebbe potuto essere assassinato da un agente di Pinochet
Torna a inizio pagina
ottobre 2000 - Sempre disponibile, non ad affrontare la dittatura di Pinochet, bensì a "perfezionarla", come hanno suggerito analisti politici del suo Paese, l’ex presidente cileno Eduardo Frei Montalva avrebbe potuto essere assassinato nel 1982 dai servizi segreti di un regime di fatto.
Recentemente la famiglia del politico, che ha governato il Cile dal 1964 al 1970, e che è stato massimo dirigente del Partito Democratico Cristiano, ha reso pubblico questo sospetto facendolo ricadere sull’agente di Pinochet specializzato in guerra batteriologica e chimica, Eugenio Berríos, che sviluppò il famoso gas sarín da utilizzare sugli oppositori.
Berríos è stato trovato, nel 1995, misteriosamente morto con segni di pallottola in testa in uno stabilimento balneare uruguayano vicino a Montevideo, città verso la quale era partito nel 1992 quando era stato chiamato a testimoniare nel processo per l’assassinio dell’ex cancelliere Orlando Letelier.
Secondo rapporti medici della clinica della capitale in cui era stato ricoverato l’ex presidente per una piccola operazione di ernia iatale, il decesso di Frei Montalva fu la conseguenza di una "infezione generalizzata". La senatrice Carmen Frei, i cui dubbi sul fatto che suo padre potesse essere avvelenato e che si sono estesi all’opinione pubblica, ha detto che si investiga sull’eventuale presenza di Berríos nel centro assistenziale privato durante l’intervento chirurgico.
"Ci furono telefonate anonime, persone che cercarono di entrare nell’unità di trattamento intensivo con divise da medico e questo è ciò che stiamo controllando", ha precisato la parlamentare e poi ha aggiunto che "risulta molto strano" che nella citata clinica non esista nemmeno un solo documento che certifichi il ricovero di Frei Montalva.
Nonostante lo slogan del periodo del suo mandato "Rivoluzione è libertà", il Governo di Frei Montalva non ha potuto optare per slegarsi da una posizione filoimperialista e al servizio degli interessi oligarchici. "Il Cile aiuta l’imperialismo yankee nonostante porti avanti una linea indipendente nell’OEA", aveva sostenuto Salvador Allende nel settembre del 1966, quando era senatore socialista.
Qualche volta, e forse per essere fedele alle accuse di "contraddizione" che in un’occasione aveva lanciato ai suoi seguaci democratico cristiani, Frei Montalva aveva osato dire che "qualsiasi siano le differenze dottrinali che abbiamo con Cuba, il Cile non accetterebbe mai, nemmeno con il suo silenzio, un’aggressione al popolo cubano".
Complice della giunta militare nel mantenere il silenzio di fronte ai suoi crimini, non sono stati Pinochet e la dittatura gli obiettivi principali delle critiche dell’ex presidente Eduardo Frei Montalva bensì la sinistra cilena, il Governo popolare e i lavoratori in nome delle cui presunte colpe finiva per giustificare il fascismo, come aveva denunciato il 28 agosto 1976 la pubblicazione cilena "El día". "Perché quest’uomo, che nelle sue parole incita sempre a sradicare il rancore e il risentimento, non riesce nemmeno a dissimulare il suo odio malsano verso la sinistra".

Né oblii né perdoni rimargineranno le ferite
Torna a inizio pagina
settembre 2000 – I sostenitori di Augusto Pinochet parlano di oblio e di perdono per seppellire la sanguinosa scia che ha lasciato il tiranno, mentre il presidente Ricardo Lagos afferma che "è meglio guardare in avanti" per superare la tremenda divisione che sta vivendo il Cile e cercare la forma per "affrontare i problemi in un modo diverso".
Ma le vittime della dittatura non possono essere cancellate dalla tragica pagina che ha vissuto questo paese sudamericano. In ricordo di questo, oltre tremila manifestanti hanno partecipato a una marcia a Santiago del Cile per chiedere un processo all’ex dittatore in occasione del 28° anniversario del complotto golpista che lo portò al potere, dopo il selvaggio bombardamento del Palazzo della Moneda dove morì il presidente costituzionale Salvador Allende.
"Venni torturata dal mio stesso fratello, che era membro dell’accademia di guerra" – ha detto all’agenzia AFP una delle partecipanti. "Mi torturarono perché io ero socialista, e continuerò a essere socialista fino a quando morirò". Attorno a lei la gente gridava: "Si sente, si sente, Allende è presente".
In questa ricorrenza i conflitti ereditati dal regime militare si sono aggravati nonostante la cosiddetta transizione democratica instaurata nella nazione.
Ancora di più, recentemente, il Ministro della Difesa, Mario Fernández, in occasione del centesimo anniversario della creazione dell’esercito cileno – al cui interno si trovano ufficiali che hanno affiancato Pinochet nei suoi soprusi – ha sottolineato: "Non solo come ministro, ma come cileno mi sento orgoglioso di questa istituzione permanente della Repubblica".
Fernández ha valutato in questa occasione che le nazioni attraversano periodi positivi e negativi, e queste forze armate hanno dovuto essere presenti nelle loro grandi azioni ed essere coinvolte nei loro grandi drammi".
Ma il giudice cileno Juan Guzmán Tapia, che ha indagato su 170 denunce contro il senatore a vita, al quale è stata tolta l’immunità parlamentare, per le 3.197 vittime per cause politiche e per la sparizione di un migliaio di detenuti – il risultato lasciato dalla giunta militare – non ha sospeso le indagini in cerca di prove, tra queste l’occupazione della nota colonia tedesca ‘Dignidad’.
Pinochet, il golpista intoccabile, dovrà rassegnarsi a rispondere di tanti crimini, nonostante le insidie che tentano di ritardare la sua comparizione di fronte alla giustizia. Ultimo caso quello del Governo degli Stati Uniti ha deciso di posticipare la divulgazione di documenti declassificati relativi alle violazioni dei diritti umani, terrorismo e altre azioni di violenza avvenute in Cile prima e durante il regime dittatoriale.
La terza serie di documenti pubblicati dopo un ordine di declassificazione emesso nel febbraio 1999 dal presidente Clinton comprenderebbe archivi della CIA e di altri organismi governativi nordamericani quali il Dipartimento di Stato e il Pentagono.
Tuttavia, in una lettera – citata dall’agenzia EFE – inviata l’11 agosto scorso al rappresentante democratico per la California, George Millar, il direttore della CIA, George Tenet, avvisava che l’Agenzia intendeva mantenere segreti tutti i documenti del periodo 1962-1975 per proteggere le fonti e i metodi utilizzati "in tutto il mondo".
Documenti di archivio già declassificati indicano che appena Allende risultò eletto nel 1970, il presidente Richard Nixon diede personalmente l’ordine al capo della CIA, Richard Helms, di cercare di abbatterlo fomentando un colpo di stato.
I familiari delle vittime hanno chiesto alla Segretaria di Stato, Madeleine Albright, durante la sua visita a Santiago del Cile il mese scorso, che gli Stati Uniti rendano noti i documenti che potrebbero aiutarli nel processo contro Pinochet.

Esame di una sentenza
Torna a inizio pagina
agosto 2000 – Dal 2 agosto si attendeva la "imminente" notizia sulla ratifica da parte del Tribunale Supremo del Cile del ritiro dell’immunità parlamentare ad Augusto Pinochet. Ora si conosce il verdetto, e le versioni sono innumerevoli.
La votazione dei 20 magistrati del Supremo è stata di 16 a 4, anche se nessuno ha discusso la conferma dell’illegalità dettata dalla Corte di Appello di Santiago, il 5 giugno, contro il "senatore a vita", carica che Pinochet ha inventato per se stesso.
Detta Corte ha privato Pinochet del privilegio, valutando la fondatezza delle denunce sulla sua presunta partecipazione nel caso di 19 dei sequestri della Carovana della Morte, nell’ottobre 1973.
La partecipazione di Pinochet è relativa solo per il processo che potrà iniziare grazie al ritiro dell’immunità parlamentare, in quanto, per esempio, in un’intervista, l’avvocato Eduardo Contreras ricorda che il generale Sergio Areliano Stark, che era a capo della cruenta comitiva militare, ha confessato di avere agito con una lettera di Pinochet, allora comandante in capo dell’Esercito, in cui gli venivano conferiti pieni poteri per "dare una soluzione" al problema dei prigionieri politici.
Vi sono, inoltre, dichiarazioni dello stesso ex dittatore nei suoi anni di prepotenza, arroganza e di "immunità" derivategli dal potere militare: "In Cile non si muove una foglia senza il mio consenso".
Di più, perché tanta enfasi nei sequestri della Carovana della Morte nel processo portato avanti dal giudice Juan Guzmán? Esiste in Cile un’amnistia per la quale i militari non possono essere processati per i crimini che hanno commesso, ma si sono dimenticati di un fatto, che fino a quando non si trovano i cadaveri, si presume che queste persone siano state fatte scomparire, e questo è un delitto che non va in prescrizione.
Prima ancora della conferma della revoca dell’immunità, Pinochet deve affrontare le 154 denunce penali per altre sparizioni e crimini repressivi che si sono cumulate contro di lui, e prima ancora, e secondo il codice cileno di procedura penale, dovrà essere sottoposto a un esame mentale poiché ha oltre 70 anni (per sospendere il procedimento, l’accusato deve essere dichiarato malato di mente).
Nel fiume di versioni che circolano a Santiago: l’ex dittatore di 84 anni rifiuterà di sottoporsi all’esame; sarà processato senza finire in prigione; il processo durerà ..... 8 anni!
In termini cinematografici, in questa specie di giudizio "annunciato", sembra emergere una dissolvenza finale. Le dilazioni delle informazioni sulle decisioni del Tribunale Supremo, le pressioni militari, con o senza immunità, un processo lungo oppure spedito, i crimini di lesa umanità commessi da Augusto Pinochet e sotto il suo comando, sono stati o sono condannati dalla stessa Umanità.

I privilegi e le ingiustizie

Torna a inizio pagina
aprile 2000 - Il Governo inglese dice d'aver deciso il rientro in Cile di Pinochet per ragioni umanitarie, sulla base di un controverso rapporto medico. Così si sintonizzava col Governo cileno che da parte sua affermava che il dittatore avrebbe dovuto, se fosse stato possibile, essere giudicato nel suo paese.
Due presupposti per ragionare sul caso: l'impossibilità di essere giudicato a Madrid per crimini contro l'umanità e la probabilità che lo sia a Santiago.
Secondo il discusso giudizio medico, che ha permesso al ministro inglese Jack Straw di considerare veritiera l'incapacità dell'ex generale e senatore a vita di comparire innanzi al giudice spagnolo Baltazar Garzón, Pinochet soffre di sedici malattie, tra le quali la perdita di memoria, difficoltà di comprensione e problemi di locomozione.
Al suo arrivo nella capitale cilena, le Forze Armate hanno organizzato un benvenuto in pompa magna, compreso un passaggio in elicottero sopra La Moneda, residenza del Capo di Stato, le cui immagini in fiamme, durante il colpo di stato organizzato da Pinochet nel 1973 contro il presidente costituzionale Salvador Allende, hanno fatto il giro del mondo.
José Miguel Insulza, allora segretario generale della Presidenza, ha dichiarato che il Governo era dispiaciuto della cerimonia, che "ha ecceduto il limite del ragionevole".
Interessante è stato anche lo spiegamento provocatorio di soldati, comprese le marce tedesche che pare piacciano molto all'ex generale.
La parte realmente spettacolare è stata però quella che ha visto protagonista Pinochet, il quale appena dopo essere stato depositato sul suolo cileno su una poltrona da invalido, si è alzato e, come Lazzaro, ha camminato incontro ai suoi ex subordinati, ai familiari e ad altri personaggi, che ha salutato e con cui ha conversato.
In pochi minuti, il senatore a vita ha screditato il rapporto medico così ben preparato, ha messo in ridicolo Straw e ha dato ragione a Garzón e a coloro che avevano denunciato che era tutta una simulazione.
La prima supposizione, delle malattie di cui soffre l'ottuagenario ex dittatore (1915), è stato pubblicamente smentita dal malato stesso.
In quanto alla giustizia che nel suo paese possono aspettarsi le vittime dei crimini della dittatura (1973-1990), la probabilità che il principale colpevole sia giudicato, è sempre più lontana.
Pinochet affronta in concreto 73 denuncie, già presentate davanti al giudice Juan Guzman per violazione dei diritti umani, ma per giudicarlo dovrebbe rinunciare all'immunità garantitagli dal fatto di essere senatore a vita (titolo che si è concesso da se stesso – ed esistono altri "senatori designati" – secondo la Costituzione che è stata approvata quando era ancora al potere).
Il privilegio pare non sia sufficiente per i seguaci dell'ex dittatore. Sta per essere approvata dal Parlamento cileno un emendamento costituzionale che accorda l'immunità agli ex presidenti, compreso il golpista Pinochet.
La riforma, che permette agli ex presidenti di rinunciare alle cariche vitalizie senatoriali, conservando i privilegi, è stata votata dal Congresso, ma con la parte socialista (del nuovo presidente Ricardo Lagos) contraria.
Gli analisti hanno capito la mossa, allontanare Pinochet dalla politica, ma impedire la sua condanna in tribunale.
Il presidente Lagos ha annunciato che rispetterà l'emendamento, ma invierà al Congresso un progetto per evitare quello che ha chiamato un doppio privilegio.
Analisti di Diritto Costituzionale cileno hanno dichiarato che sia la Carta Magna sia il Codice di Procedura Penale contemplano il metodo per privare dell'immunità parlamentare e questo si estende a ciò che è stato recentemente approvato, ma questa è solo un'opinione, poiché altri affermano che lo statuto speciale concesso adesso agli ex presidenti non ne contempla l'abolizione.
Se seguiamo alla lettera la definizione della Real Academia de la Lengua, il privilegio approvato dal Congresso, di cui beneficia fondamentalmente Pinochet, sembra essere più un'ingiustizia, nella sua accezione di "atto violento contro la legge, per estensione, azione contraria alle consuetudini o ai consigli della ragione".

Lagos proporrà di riformare la costituzione
Torna a inizio pagina
marzo 2000 - Domenica scorsa il nuovo Presidente cileno, Ricardo Lagos, ha reso noto il suo proposito di procedere alla riforma della Costituzione – che era stata promulgata dall’ex dittatore Pinochet – al fine di eliminare i "residui di totalitarismo", "garantire una più profonda democrazia" e ripristinare le istituzioni che esistevano precedentemente al colpo di Stato militare del 1973.
Il Presidente, rivolgendosi alle decine di migliaia di persone che hanno riempito il Parco Forestale della capitale cilena in occasione di una manifestazione culturale, ha esortato la nazione a "rimettersi in piedi per dare il proprio sostegno a una carta costituzionale che sia l’orgoglio di tutti i cileni" – secondo quanto ha comunicato l’agenzia di stampa AFP.
Lagos ha anticipato che è in procinto di presentare al Parlamento un progetto semplice e chiaro, contenente "due modeste" disposizioni: una prevede l’iscrizione automatica dei giovani nei registri elettorali, al compimento del diciottesimo anno d’età; la seconda chiede di estendere il diritto di voto ai cittadini cileni che vivono all’estero.
Tra i principali compiti che il Presidente si trova ad affrontare c’è quello di portare a termine la cosiddetta "transizione democratica" della nazione – cioè facendo a meno della tutela dei militari – un obiettivo che nessuno dei suoi predecessori è riuscito a realizzare durante gli ultimi dieci anni.
Il giorno precedente a queste dichiarazioni, l’11 marzo, Ricardo Lagos (62 anni), è diventato il primo uomo politico socialista a diventare capo del governo dopo Salvador Allende, rovesciato dal colpo di Stato di Pinochet.
Accolto al grido di "Processate Pinochet", il neoeletto Presidente ha affermato dalla tribuna della manifestazione culturale che il potere giudiziario "otterrà la giustizia che la patria domanda". In un suo messaggio diretto alle Destre, Lagos ha espresso la necessità di giungere a un accordo tra le forze politiche del Paese per dare avvio alle riforme costituzionali, al fine di eliminare i residui di totalitarismo rappresentati da cariche istituzionali come quelle dei senatori nominati personalmente dal Capo dello Stato, create nel periodo della dittatura militare (1973-1990).
Il Presidente ha ribadito la necessità di garantire a tutti i cileni assistenza sanitaria ed educazione e ha promesso di rinsaldare i rapporti con le altre nazioni latinoamericane, annunciando anche l’intenzione di favorire la rinascita culturale del Paese.
Nello stesso momento in cui Ricardo Lagos veniva nominato Presidente a Valparaíso, nel nord del Cile, Pinochet – secondo quanto afferma il quotidiano "La Tercera", ripreso da Prensa Latina – a 120 chilometri da lì, stava facendo esercizi per le gambe e si accingeva a pranzare con la sua famiglia.
In occasione della visita in Cile del Primo Ministro italiano Massimo D’Alema, entrambi i Capi di Governo sono stati concordi nel condannare il blocco economico esercitato dagli Stati Uniti nei confronti di Cuba – informa un comunicato trasmesso dall’ANSA.
D’Alema ha qualificato come unilaterale e inopportuna la politica nordamericana, mentre Lagos ha spiegato che il Cile l’ha condannata in quanto "non sembra essere l’alternativa più adeguata" ai fini della soluzione dei problemi esistenti in quell’area.
A capo della delegazione cubana che ha partecipato alle cerimonie legate al passaggio di consegne del mandato presidenziale era il vicepresidente Carlos Lage.

Pinochet verrà processato?
Torna a inizio pagina
marzo 2000 – La agenzia AP riferisce da Santiago che una prima mossa verso il processo di Augusto Pinochet è stata fatta il 6 marzo scorso dal giudice Juan Guzmán, che istruisce le denunce contro l’ex dittatore, accogliendo una petizione di estradizione presentata da avvocati attivisti dei diritti umani nel tentativo di privare l'ex dittatore dell'immunità parlamentare che possiede come senatore a vita autonominatosi.
I giuristi hanno basato la loro petizione sui numerosi sequestri e omicidi perpetrati dalla cosiddetta "Carovana della morte", una missione militare capeggiata da un generale incaricato da Pinochet di sveltire le sentenze riguardo agli oppositori che si erano attivati immediatamente dopo il colpo si stato del 1973.
Guzmán ha scosso gli ambienti giuridici arrestando e processando importanti o noti ufficiali dell’esercito, compresi il generale in pensione Sergio Arellano e il generale di brigata Pedro Espinoza, un ex vice-direttore della polizia segreta del regime incarcerato per aver partecipato all’assassinio dell’ex cancelliere Orlando Letelier.
Il cancelliere Juan Gabriel Valdés ha detto lo stesso 6 marzo che Pinochet deve affrontare in tribunale le 61 incriminazioni che lo accusano di assassinio, torture ed eliminazione di oppositori durante la sua dittatura.
Valdés, in un’intervista con la Radio Cooperativa, ha detto che "non si può accettare il generale come se non fosse successo nulla e ciò che il mondo dice non avesse nessuna importanza". Pensa che "è assolutamente essenziale" che affronti i tribunali di giustizia.
Ha dichiarato che, se la persona responsabile di quei crimini ritorna nel paese e "se viene ricevuta come se nulla fosse successo, ciò che stiamo mostrando non è serietà, ma irresponsabilità". Nell’ambiente cileno persiste il fastidio del Governo per l’accoglienza organizzata dall’esercito per Pinochet il 3 marzo, allorché arrivò a Santiago in sedia a rotelle, per lasciarla immediatamente e camminare pressoché agilmente con un bastone.
Valdés ha aggiunto che la situazione cilena è stata esposta a tal punto che "non sarebbe ammissibile che queste accuse (di gravi abusi) non fossero effettivamente avviate, analizzate e giudicate dai tribunali di giustizia".
Secondo un dispaccio di Xinhua, da parte sua, il presidente eletto del Cile, Ricardo Lagos, che dovrà entrare in carica questo sabato, ha detto che uno dei suoi doveri è di creare le condizioni per giudicare il senatore a vita o altrimenti "saremo una democrazia impostora".

Cinque donne nella prima compagine di Governo di Lagos.
Torna a inizio pagina
febbraio 2000 - Il Presidente eletto del Cile, Ricardo Lagos, ha reso note le designazioni del gruppo ministeriale che lo accompagnerà al Governo dall'11 marzo e che comprende cinque donne, fatto inedito nella storia di questo paese.
Quello di Lagos sarà il terzo governo consecutivo di centrosinistra rappresentato dalla "Concertación por la Democracia", che ha ottenuto il potere nel 1990 con Patricio Aylwin e lo ha mantenuto nel 1994 con Frei, entrambi del PDC.
Figure fondamentali nel futuro governo appaiono il socialista José Miguel Insulza, che presiederà il Ministero dell'Interno, e Soledad Alvear, del PDC, a capo del Ministero Relazioni Estere.
Insulza, attuale Ministro della Segreteria Generale della Presidenza, è stato anche Ministro degli Esteri di Frei, incarico per il quale ha trattato dall'ottobre 1998 al giugno 1999 la crisi per la detenzione a Londra dell'ex dittatore Augusto Pinochet (1973-1990).
La Alvear è stata Ministro di Giustizia di Frei fino al 13 dicembre, data in cui è passata a capo della Segreteria Esecutiva del Comando di Lagos nella campagna per il secondo turno delle elezioni presidenziali.
Ha ricoperto anche la carica di Ministro del Servizio Nazionale della Donna (Sernam) di Aylwin. Nel 1994 è stata una delle tre donne che Frei ha nominato nel suo primo Gabinetto ministeriale.
Lagos ha dichiarato, a proposito dei ministri designati, che si tratta di "professionisti efficienti, di alto livello", la cui priorità sarà quella di "ascoltare e servire la gente". "Meno ufficio e più terreno", ha dichiarato.
Dei 16 nuovi ministri nove appartengono al PDC, tre al Partido Socialista (PS), due al Partido por la Democracia (PPD) e due al Partido Radical Socialdemocrata (PRSD). Così, ha dichiarato Lagos, si mantengono "gli equilibri della Concertación".
Oltre a Insulza (PS) agli Interni e ad Alvear (PDC) agli Esteri, Lagos ha nominato Claudio Huepe (PDC) a capo della Segreteria Generale del Governo e Alvaro García (PS) titolare della Segreteria Generale della Presidenza.
Il nuovo Ministro della Difesa sarà Mario Fernández (PDC), il Ministero Finanze e Tesoro andrà a Eyzaguirre (PPD), mentre il medico Michelle Bachelet (PS) sarà a capo del Ministero della Salute. Il Ministero dell'Istruzione andrà alla storiografa ed ex deputata Mariana Aylwin (PDC).
Ministro di Giustizia è stato ratificato José Antonio Gómez (PRSD), Ricardo Solari (PS) sarà titolare del Lavoro mentre José de Gregorio (PDC) sarà a capo di tre ministeri: quello dell'Economia, dell'Energia e del Settore Minerario.
I Ministeri dei Beni Nazionali e degli Alloggi saranno affidati a Claudio Orrego (PDC), mentre Adriana Delpiano (PPD) sarà a capo del Sernam, e Jaime Campos (PRSD) viene convalidato titolare del Ministero dell'Agricoltura.
Alejandra Kraus (PDC) è stata designata Ministro della Pianificazione e Cooperazione e Carlos Cruz, anch'egli del PDC, Ministro delle Opere Pubbliche e dei Trasporti.
Il futuro Ministro della Salute è figlia di Alberto Bachelet, un generale della Forza Aerea che ha prestato servizio durante il Governo di Salvador Allende (1970-1973) e che è morto in prigione nei primi anni della dittatura di Pinochet.
La neo Ministro dell'Istruzione è figlia dell'ex presidente Aylwin, mentre il futuro Ministro del Serman, Adriana Delpiano, è stata a capo del dicastero dei Beni Nazionali nei primi anni del Governo di Frei.

Sinistro ruolo della CIA durante la dittatura di Pinochet
Torna a inizio pagina
ottobre 1999 - Nello stesso giorno in cui la giustizia britannica ha reso nota la sua decisione di estradare Pinochet in Spagna, il Governo degli Stati Uniti ha declassificato oltre mille nuovi documenti segreti che confermano che la CIA ha giocato un sinistro ruolo prima, durante e dopo il colpo di stato che l’imputato aveva capeggiato nel 1973 in Cile.
Una di queste prove coinvolge la CIA nell'assassinio da parte delle forze di sicurezza cilene, nel settembre 1973, del giovane giornalista nordamericano Charles Horman, che lavorava come free-lance nel paese sudamericano. Lo stesso che ispirò il film 'Missing', interpretato da Jack Lemmon e Sissy Spacek.
Uno dei documenti del Dipartimento di Stato rivela che "nel migliore dei casi", la CIA ha fornito o ha confermato informazioni che hanno contribuito all'assassinio del reporter, considerato come "qualcosa di serio" dai golpisti data la sua "aperta" simpatia per il Governo costituzionale di Salvador Allende.
Informazioni venute alla luce in precedenza, mostrano chiaramente che i servizi statunitensi hanno aiutato a creare le condizioni per far salire Pinochet al potere.
Secondo queste fonti, appena Allende prese il potere, nel 1970, il presidente Richard Nixon diede personalmente al capo della CIA, Richard Helms, l'ordine di destabilizzare il suo Governo.
Durante i tre anni seguenti, Nixon e il suo segretario di stato, Henry Kissinger, ordirono un blocco economico invisibile contro il Cile: impedirono prestiti della Banca Mondiale e della Banca Interamericana di Sviluppo al Cile e dissuasero l'investimento estero.
Allo stesso tempo, la CIA finanziò con diversi milioni di dollari l'azione sovversiva dei gruppi più conservatori dell'opposizione cilena.
Dopo il golpe militare, gli Stati Uniti inviarono aiuto economico e militare al regime di Pinochet, nonostante le atrocità commesse particolarmente durante i primi 19 giorni: circa 2.000 persone assassinate e oltre 13.500 detenuti.
Anche se le relazioni si raffreddarono un poco dopo l'elezione del presidente Jimmy Carter nel 1976, migliorarono nuovamente negli anni '80 durante la presidenza di Ronald Regan e di George Bush.
L'attuale governo di William Clinton ha evitato di pronunciarsi chiaramente su quello che la segretaria di stato, Madeleine Albright, ha qualificato come "gli errori degli Stati Uniti in America Latina".
Anche lo stesso giorno in cui sono stati declassificati i nuovi documenti ed è stato reso noto il giudizio su Pinochet, Clinton ha riconosciuto il diritto di far luce sulla verità dei crimini della dittatura cilena, ma ha sottolineato che la pubblicazione delle notizie su quell'epoca "va fatta in modo appropriato".
Già il Dipartimento di Stato, l'anno scorso all'annuncio della declassificazione in tre fasi, aveva avvisato che questa avrebbe tenuto conto della necessità di proteggere gli interessi di sicurezza nazionale nordamericana, aspetti che sono censurati nei documenti.
Questa dell'8 ottobre è stata la seconda rivelazione di informazioni segrete dopo quella effettuata nel giugno scorso. Secondo il portavoce della Casa Bianca, James Rubin, il processo di revisione continua e una pubblicazione finale avrà luogo all'inizio del prossimo anno, che comprenderà dal 1968 fino alla fine della dittatura di Pinochet.
La vedova di Horman ha manifestato la sua speranza che venga il giorno in cui si porti a giudizio Henry Kissinger per il ruolo giocato dagli Stati Uniti nella morte di suo marito.
"La nostra posizione è che Pinochet dovrà essere giudicato e condannato esemplarmente in Cile, insieme a quelli che hanno appoggiato e finanziato il colpo di stato e la dittatura", ha ribadito a 'Granma Internacional' il portavoce del Ministero degli Esteri cubano, Alejandro González.
Sul contrasto che esiste in merito tra Spagna e Cile, "due paesi con i quali Cuba ha relazioni di amicizia", González ha considerato che questo problema non è utile né per le relazioni tra i due paesi, né tantomeno per quelle tra l'America Latina e la penisola iberica. "Desideriamo che questo dissidio si risolva in modo accettabile per entrambi".

Difendere i colpevoli accusando gli innocenti
Torna a inizio pagina
maggio 1999 - I seguaci di Pinochet sono preoccupati vedendo come diventi sempre più remota la possibilità di libertà per l’ex dittatore.
Hanno lanciato una campagna propagandistica per evitare che il senatore a vita sia dimenticato. L’ex generale Luis Cortés Villa, direttore di una fondazione che porta il nome di Pinochet, ha dichiarato negli scorsi giorni, secondo l’Agenzia DPA che "bisogna rimettere in primo piano una realtà che sta passando in secondo piano".
Fuori dal Cile, una delle persone che più hanno sostenuto Pinochet è stata Margareth Thatcher che, poco dopo l’arresto di questi in ottobre, ha dichiarato che Pinochet era stato un buon amico della Gran Bretagna nella guerra contro l’Argentina per le Isole Malvinas nel 1982.
Però i seguaci di Pinochet non hanno abbandonato la tattica di "difendere il generale gettando fango sul presidente Salvador Allende" il cui governo popolare è stato rovesciato da un golpe militare nel 1973. Un articolo pubblicato all’inizio di quest’anno sulla rivista "The Economist" commenta un pamphlet redatto da uno degli assessori dell’ex primo ministro britannico, nel quale si accusa Allende di preparare i terroristi per fare la rivoluzione non solo in Cile ma in tutta l’America Latina. Un altro difensore, inoltre, afferma che i metodi del generale "sono stati sfortunatamente duri, ma non peggiori di quelli di Allende".
Solo la destra più arrabbiata si interroga seriamente sulle conclusioni a cui è giunta la commissione su ciò che realmente è successo dopo che Pinochet ha lasciato il potere nel 1990, considerando che durante il suo regime circa 2.000 oppositori politici sono stati assassinati e migliaia torturati. "La tortura e l’omicidio sono stati utilizzati anche da Allende?" chiede il giornalista della rivista.
La fonte principale del pamphlet pinochetista è il cosiddetto "libro bianco" presentato dallo stesso regime alcune settimane dopo il golpe militare e che a sua volta parla di un supposto Piano Z, pianificato probabilmente nello studio del vicesegretario degli Interni del governo di Allende nel quale - sempre per supposizione - si parlava di assassinare alcuni alti rappresentanti dell’esercito e di eliminare le figure di opposizione.
Philip Agee, ex agente della CIA, ha dichiarato che questo documento potrebbe sicuramente essere un falso della CIA.
Anche "The Economist" che riconosce di essere stato un "fermo critico di Allende" presenta argomentazioni di dubbio. In più di una occasione ha inviato i suoi corrispondenti in Cile, per una lunga permanenza nel paese sudamericano, prima del golpe perché parlassero liberamente con i nemici di Allende. "E che cosa ha raccontato questo feroce critico del regime di Allende, sulle sue supposte torture politiche e sugli assassinii?" chiede il giornalista per poi ammettere tagliente "Nemmeno una sola parola".
L’Unione dei Familiari dei Detenuti Desaparecidos ha convocato per questo 3 giugno nello Stadio Nazionale di Santiago del Cile uno spettacolo al quale parteciperanno famosi personaggi della musica popolare. Ci si aspetta un pubblico di 50.000 persone. "Sarà un segnale dato al mondo che la maggioranza dei cileni sono per la giustizia, in un momento nel quale invece di difendere le vittime si pretende di difendere i colpevoli" ha detto la presidentessa dell’Unione, Sola Sierra.

Per i Ghiacci Continentali
Torna a inizio pagina
gennaio 1999 - Una spedizione cilena, in più di 90 giorni di viaggio, ha in programma di attraversare da nord a sud i cosiddetti Ghiacci Continentali, una parte dei quali - circa 2.300 chilometri quadrati - è stata la causa di una controversia, che pare stia per essere superata, tra Cile e Argentina.
La zona completa abbraccia più di 14.000 chilometri quadrati ghiacciati. Il manto gelato misura circa 350 Km di lunghezza, 60 Km di larghezza e un’altezza di 1.500 metri sul livello del mare, ed è pertanto la terza area glaciale del pianeta, dopo l’Antartide e la Groenlandia.
Le esplorazioni internazionali cominciarono nel 1913 ma, secondo l’ANSA, dei quasi 30 progetti di attraversare i Ghiacci fino a questo momento nessuno finora è stato portato a compimento.
Elaborato da legislatori e tecnici cileni e argentini, il nuovo documento è stato denominato Accordo per la precisazione del percorso del confine dal Monte Fitz Roy fino al Cerro Daudet, e riprende sostanzialmente il citato criterio delle alte cime divisorie che è servito nel secolo scorso per demarcare la frontiera.
L’accordo attuale sui confini è stato firmato il 16 dicembre scorso a Buenos Aires dai Presidenti Carlos Menem, dell’Argentina, e Eduardo Frei, del Cile.
Il 29 dello stesso mese è stato ratificato dalla Camera dei deputati del Congresso argentino e nel gennaio di quest’anno è stato preso in esame e approvato dal Senato cileno. Secondo quanto è stato stipulato, seguiranno in marzo il Senato argentino e, infine, i deputati cileni.
Si spera che Menem e Frei sottoscrivano simbolicamente il documento il 23 febbraio sullo Stretto di Magellano, lo stesso luogo nel quale nel 1881 fu firmato il primo accordo sui confini tra i due Paesi.

Giudicare Pinochet
Torna a inizio pagina
dicembre 1998 - Hortensia Bussi, vedova del presidente Salvador Allende, ha affermato a Santiago del Cile che è improbabile che l'ex dittatore Augusto Pinochet sia giudicato in Cile, perché è protetto dalla Legge di Amnistia e, inoltre, gode dell'immunità in quanto senatore a vita.
Al suo parere si aggiunge quello di altri analisti che, riferendosi allo stesso potere giudiziale cileno, fanno notare che in 25 anni non è stato capace di portarlo di fronte alla giustizia.
I dibattiti, le analisi e i commenti sono sempre al centro dell'attenzione fino a quando il ministro britannico degli Interni, Jack Straw, deciderà di dar corso al procedimento di estradizione presentato dal giudice spagnolo Baltasar Garzón. La decisione non vorrà dire Pinochet sarà automaticamente estradato, dato che a Londra si attende un processo lungo e complicato.
Secondo un dispaccio dell'agenzia IPS da Madrid, una missione militare cilena ha riservato due residenze nella capitale spagnola per l'alloggiamento dell'ex dittatore.
Allo stesso modo, l'agenzia spagnola EFE commenta da Santiago del Cile che la destra cilena crede che la sorte di Pinochet è segnata in Europa, e cita dichiarazioni al riguardo del senatore Hector Larrain, della Unione Democratica Indipendente, partito che lo stesso qualifica come il più vicino all'ex dittatore.
In questo senso, si inquadrano inoltre dichiarazioni del portavoce del Dipartimento di Stato nordamericano, James Foley, che ha detto che l'attentato per mezzo di una bomba che provocò la morte di Orlando Letelier, ex Ministro degli Esteri cileno, e della sua segretaria Ronni Moffitt, "merita l'attenzione particolare degli Stati Uniti", accostando così l'indagine sulla responsabilità di Pinochet in questo caso.

Emozione per il giudizio contro Pinochet
Torna a inizio pagina
novembre 1998 - La Camera dei Lord britannica ha respinto, per tre voti contro due, l'immunità diplomatica di Augusto Pinochet e ha così facilitato il cammino verso la sua estradizione in Spagna, dove è accusato di assassinio, tortura e genocidio. Questa decisione ha provocato immediatamente una forte emozione in Cile, dove la costernazione dei suoi seguaci si è mischiata all'allegria dei suoi avversari.
Agenzie di stampa informano che i familiari dei desaparecidos sotto il regime di Pinochet, che ha governato tra il 1973 e il 1990, non hanno potuto contenere l'emozione e hanno accolto il verdetto dei giudici, che conferma l'arresto dell'ex-dittatore a Londra per 40 giorni, tra lacrime di gioia.
"E' un momento trascendentale per l'intera umanità", ha detto la Vicepresidente dell'Associazione Familiari dei Desaparecidos, Viviana Díaz.
In Cile è atteso un intervento televisivo speciale del Presidente Eduardo Frei per un appello alla calma per questo movimentato paese, diviso oggi sulla figura del Senatore a Vita.
Il presidente del Governo spagnolo, José María Aznar, ha dichiarato che rispetterà il giudizio della Camera dei Lord, che l'Associazione Americana dei Giudici ha considerato, da parte sua, in linea al diritto internazionale e alla Convenzione contro la Tortura.
Il Congresso spagnolo ha invitato Aznar a collaborare con le decisioni giudiziarie e a condurre con la massima attenzione i protocolli per l'eventuale estradizione in Spagna del generale cileno a riposo.
Una nota del Governo cileno, citata da Associated Press, indica che circa 3.000 persone sono morte o scomparse durante la dittatura di Pinochet, dopo che questi aveva deposto con un golpe militare il presidente costituzionale Salvador Allende, eletto con il voto popolare. Vi sono, tuttavia, analisti che considerano questa cifra ancora maggiore.
Fino a ora ammontano a 16 le denunce presentate in Cile contro Pinochet per violazione dei diritti umani.
La decisione dei giudici britannici probabilmente darà inizio a un grande processo che potrà concludersi con una sentenza. Per ora, l'ex-dittatore dovrà restare in Gran Bretagna, mentre proseguono i protocolli per l'estradizione in Spagna.

Un'altra volta sulla guglia
Torna a inizio pagina
novembre 1998 - Sono trascorsi poco più di 25 anni dal colpo di stato contro il presidente Salvador Allende (11 settembre 1973), e l'ex dittatore e senatore a vita Augusto Pinochet continua a essere protagonista della politica cilena.
Questo spiega perché del suo arresto preventivo, in un ospedale londinese dove era convalescente dopo un'operazione chirurgica, ne abbia parlato tutto il mondo. In particolar modo nel suo paese, un'ondata di articoli a favore o contro la decisione della giustizia britannica, ha fatto sì che il presidente Eduardo Frei, preoccupato per le conseguenze interne che avrebbero potuto verificarsi, lanciasse un appello alla serenità, alla tranquillità e a non polarizzare questa situazione.
Il governo cileno rifiuta una possibile messa in stato di accusa all'estero, adducendo che Pinochet gode di immunità comprovata dal suo passaporto diplomatico. L'opposizione di destra e le forze armate protestano con rabbia, mentre dall'altra parte politica viene sottolineato il fatto che si tratta di un evento memorabile e coraggioso che rende giustizia alle migliaia di persone torturate, scomparse ed esiliate, perché i crimini contro le persone, i popoli e le nazioni non sono limitati dalle frontiere.
Cuba, da sempre solidale con il popolo cileno e decisa accusatrice della giunta di Pinochet, considera che esistono tre aspetti in questa vicenda: uno morale, in quanto l'arresto è qualcosa di giusto; un altro legale, secondo il quale questo atto è opinabile; uno politico, con il rischio di creare una grave situazione in Cile.
Il presidente Fidel Castro ha ricordato che il popolo cileno è tradizionalmente molto geloso delle sue leggi e della propria sovranità, e che la detenzione di Pinochet può rafforzare la destra, che continua a essere forte, e creare una situazione difficile tra le forze progressiste. Inoltre Pinochet può trasformarsi in un martire della destra ed essere motivo di divisione nelle file progressiste.
Riguardo alla prerogativa diplomatica, all'impunità per gli accusati di crimini di lesa umanità e al carattere universale della difesa dei diritti umani, in Cile vi è già aperto un ampio dibattito dato che, dallo scorso gennaio, organismi umanitari, familiari delle vittime e il Partito Comunista hanno presentato 11 richieste di procedimento contro Pinochet per crimini.
Durante il suo regime (da settembre 1973 a marzo 1990) si sono verificati decine di migliaia di arresti, torture, esecuzioni e scomparse di detenuti. Tra queste vittime figurano cittadini stranieri e cileni esiliati in Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay, paesi anch'essi governati, in quel periodo, dai militari che coordinarono con Pinochet azioni repressive congiunte sotto il cosiddetto Piano Condor.
Per la Gran Bretagna, dove esiste una netta separazione dei poteri, si tratta di un processo giuridico indipendente dalle decisioni politiche, iniziato da un magistrato spagnolo che indaga sui crimini contro i diritti umani in Cile e in Argentina, che ha presentato una richiesta di estradizione, per mezzo dell'Interpol alla polizia metropolitana inglese, con le accuse di genocidio e di terrorismo.
Il Primo Ministro inglese Tony Blair afferma che non è una decisione del governo britannico, né di quello spagnolo, ma di due sistemi legali vincolati da un trattato di estradizione. E sarà il Ministero dell'Interno, secondo la legge di questo paese, che deciderà sulla base di criteri giudiziari.