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Elezioni senza partiti

Chi intende analizzare la validità del sistema democratico cubano deve, innanzitutto, essere in condizioni di farlo al di fuori dei parametri della cosiddetta democrazia pluripartitica, riconosciuta oggi mondialmente come un modello quasi perfetto.

I legislatori cubani hanno valutato che il pluripartitismo nella vita di Cuba, in quanto basato su raggruppamenti creati per lo scontro elettorale, è stato incapace di separare gli interessi del paese da una politica di dipendenza dagli Stati Uniti. Infatti la storia ha dimostrato che, nei primi 57 anni di Repubblica, tutti i partiti al potere si sono rivelati servitori degli interessi dell'ambizioso e poderoso vicino del nord.

Una delle conseguenze della Rivoluzione, che ha fatto finire questo sistema pluripartitico, è stata la creazione del Partito Comunista di Cuba come unica organizzazione politica, creato per fronteggiare in modo unito le pressioni esterne e non per una finalità elettorale.

Sulla base di questo principio, contrariamente a quello che molte volte viene divulgato dai nemici di Cuba, il Partito Comunista di Cuba non nomina candidati né partecipa alle elezioni.

I cittadini propongono i candidati

Dal 1976 vige il principio che sono i cittadini, in assemblee di quartiere dette Assemblee di Candidatura, a proporre i loro candidati da eleggere nelle elezioni per le Assemblee Municipali (equivalenti ai nostri Consigli Comunali), mediante il semplice procedimento di richiesta verbale e di successivo voto a mano alzata. Quelli che ricevono più voti diventano candidati.

Le candidature così formulate sono presentate alla propria Circoscrizione Elettorale dove i probabili futuri Delegati all'Assemblea Municipale potranno essere eletti con voto diretto e segreto, depositato nelle urne.

Il semplice fatto che i candidati non sono imposti da partiti, bensì nominati dagli stessi cittadini, rappresenta un fattore molto più democratico rispetto ai paesi dove le elezioni sono caratterizzate dalla lotta tra raggruppamenti politici che impongono i loro candidati.

Fino al 1992 i Delegati alle Assemblee Provinciali (equivalenti ai nostri Consigli Regionali) e i Deputati all'Assemblea Nazionale (equivalente al nostro Parlamento) venivano nominati dai Delegati eletti nelle 169 Assemblee Municipali, che a loro volta erano stati eletti direttamente dal popolo.
Ora, con l'entrata in vigore della Nuova Legge Elettorale, i cittadini non solo eleggono i Delegati all'Assemblea Municipale ma eleggono, sempre con voto diretto e segreto, anche i Delegati all'Assemblea Provinciale e i Deputati all'Assemblea Nazionale del Poder Popular (Parlamento).

Dato che non esistono diversi partiti politici, per le proposte di candidati alle Assemblee Provinciali e all'Assemblea Nazionale vige il principio che le liste sono presentate dalle Assemblee Municipali, elette direttamente dal popolo.

Una novità introdotta dalla Nuova Legge Elettorale è che le proposte di nomina per i Delegati Provinciali e per i Deputati Nazionali, siano elaborate dalle organizzazioni di massa e studentesche, i cui rappresentanti costituiscono Commissioni di Candidature, presiedute da un membro dei sindacati.

Queste Commissioni sono formate da: l'Associazione Nazionale Piccoli Agricoltori, i Comitati di Difesa della Rivoluzione, la Federazione Donne Cubane, la Federazione Studentesca Universitaria e la Federazione degli Studenti Medi.

Queste organizzazioni, alle quali appartiene la stragrande maggioranza dei quasi 8 milioni di cittadini di età superiore ai sedici anni con diritto di voto, sono incaricate di approntare le liste di nominativi che dovranno essere approvate, o meno, dall'Assemblea Municipale.

Infatti, l'Assemblea Municipale può respingere uno, o più, o addirittura tutti i nominativi proposti. A questo punto la Commissione di Candidature dovrà sottoporre all'esame dell'Assemblea Municipale altre proposte di candidati.

Circa il 50 % delle candidature per le Assemblee Provinciali e per quella Nazionale dovrà essere fatta tra i Delegati già eletti alle Assemblee Municipali. Gli altri nominativi saranno proposti dalle Commissioni di Candidature scegliendo tra i cittadini che si distinguono nei vari ambiti della vita, sia culturale, sia politica, sia scientifica, sia sportiva o altri.

Reali garanzie di rappresentatività democratica

Ciascun candidato, per essere eletto, deve ottenere più del 50% dei voti. Questa formula elettorale garantisce che il Parlamento sarà formato da elementi che riscuotono l'appoggio della popolazione, dato che per essere eletti occorre più del 50% dei voti.

La base teorica del sistema elettorale cubano è che l'essenza democratica non è solo nel voto, ma anche nella partecipazione della popolazione alla formazione delle candidature, aspetto negato laddove esiste un sistema di partiti che impone la scelta dei candidati.

Per la campagna elettorale i candidati partecipano a incontri organizzati con gli elettori nei centri di lavoro, a pubbliche conferenze e ad altri atti pubblici. Questi incontri vengono effettuati con la partecipazione contemporanea di tutti gli aspiranti. Non sono ammessi striscioni, volantini, manifesti, pubblicità radiofonica o televisiva. Nei luoghi pubblici di maggior passaggio vengono allestite bacheche sulle quali sono affisse le foto dei candidati, i dati personali e una breve biografia. Per tutta la sua campagna elettorale qualsiasi candidato non spende un solo peso.

Contenuti della Legge Elettorale

La Legge Elettorale attualmente in vigore è stata approvata dal Parlamento il 29 ottobre 1992.

Questa legge regola lo svolgimento delle elezioni per le Assemblee Nazionali, Provinciali e Municipali del Poder Popular che si tengono a Cuba, nonché di eventuali referendum.

Il voto è libero, uguale, segreto e ciascun elettore ha diritto a un solo voto. Non esiste l'obbligo di recarsi alle urne. Chi non vota non subisce sanzioni di alcun tipo.

Al compimento del sedicesimo anno di età ogni cittadino cubano con capacità legale viene iscritto nel Registro degli Elettori del Municipio dove ha stabilito il suo domicilio. I suoi diritti sono: eleggere e risultare eletto, votare nei referendum, essere iscritto nel Registro degli Elettori, verificare che il proprio nome appaia in tale Registro, presenziare agli scrutini, partecipare alle Assemblee di Nomina dei Candidati, presentare reclami secondo le procedure per far valere i propri diritti elettorali.

Non possono esercitare il diritto di voto: gli incapaci mentali previa dichiarazione giudiziaria, coloro che sono sottoposti a privazione della libertà, coloro ai quali l'autorità giudiziaria ha sospeso il diritto di voto.

Hanno diritto di essere eletti tutti i cubani, uomini o donne, che godono dei diritti politici e che siano residenti nel Paese da almeno 5 anni precedenti le elezioni. Non possono essere eletti i cittadini incapacitati a esercitare il diritto di voto.

I Deputati all'Assemblea Nazionale e i Delegati all'Assemblea Provinciale vengono eletti ogni cinque anni. I Delegati all'Assemblea Municipale vengono eletti ogni due anni e mezzo.

Cuba è suddivisa in circoscrizioni elettorali. Il numero di Deputati o di Delegati da eleggere è in rapporto al numero degli abitanti del Municipio o della Provincia.

Ogni candidato può presentarsi unicamente nella circoscrizione della propria residenza.

Le operazioni di voto si svolgono in una sola giornata, ininterrottamente dalle ore 7 alle ore 18. Scaduto il termine, immediatamente si aprono le urne e, al cospetto di chiunque voglia presenziare, si procede al conteggio delle schede e dei voti ottenuti.

Chi viene eletto deputato non ha privilegi personali, né economici. Per il tempo in cui rimarrà in carica percepirà lo stesso salario che guadagnerebbe se fosse al proprio posto di lavoro.

Risultati elettorali

Il giorno 11 gennaio 1998 si sono recati alle urne 7.931.229 cubani per eleggere 601 Deputati al Parlamento e 1.192 Delegati alle 14 Assemblee Provinciali. Nonostante non sia obbligatorio, ha votato il 98.35 % degli aventi diritto al voto. I voti validi sono stati 7.534.008 pari al 95 %, mentre le schede bianche o annullate sono state il 5 %.
Il 94.39 % degli elettori che hanno espresso un voto valido, hanno optato per il voto unito - per tutti i candidati della lista - espressione che denota lo sviluppo della coscienza popolare a favore dei principi del sistema democratico cubano.

Le elezioni si sono svolte nella massima tranquillità sotto il controllo di osservatori esteri e di migliaia di giornalisti arrivati da ogni parte del mondo. Ogni giornalista ha potuto liberamente scegliere in quali Collegi Elettorali svolgere il proprio lavoro. Non sono state riscontrate irregolarità.

Il giorno 24 febbraio 1998, nella prima seduta del nuovo Parlamento, l’Assemblea Nazionale del Poder Popular ha riconfermato Ricardo Alarcon de Quesada come suo Presidente. Successivamente sono stati eletti i 31 componenti il Consiglio di Stato, dei quali 14 sono di nuova elezione.
Presidente del Consiglio di Stato è stato eletto Fidel Castro Ruz.
La Costituzione di Cuba stabilisce che il Presidente del Consiglio di Stato è anche Capo dello Stato e del Governo.