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BRUNO BOSCO
PIANIFICAZIONE E MERCATO NELLECONOMIA CUBANA CONTEMPORANEA
analisi delle innovazioni in un sistema socialista |
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Condurre ricerche sul sistema economico cubano non è mai stato facile. Sino agli anni
ottanta alla ricchezza culturale del dibattito teorico tra (e con) gli economisti cubani
non corrispondeva una altrettanto ricca base di affidabile documentazione statistica su
reddito, consumi, investimenti, prezzi, ecc. e, pertanto, la discussione assumeva talvolta
punti di vista di principio, più che di fatto. Inoltre, gli stessi meccanismi tecnici e
istituzionali di formazione del piano e di determinazione dei prezzi per lindustria
ed al consumo non erano del tutto penetrabili allosservazione esterna. Di più: la
discussione economica si intrecciava con quegli ineluttabili elementi di valutazione
politica pura che spesso inquinavano lanalisi e accendevano le passioni su
entrambi i limiti dello spettro politico (1). Così i cubanologi americani avversi
al governo rivoluzionario tendevano ad enfatizzare ed esagerare le distorsioni
nelluso delle risorse derivanti da vincoli istituzionali o da difetti del meccanismo
della pianificazione centralizzata, presentando un quadro delle performance
delleconomia cubana peggiore di quello reale (2). Nel contempo, da parte di alcuni
economisti favorevoli al governo cubano vi è stato un atteggiamento simmetrico, portato
in taluni casi sino alla rimozione delle difficoltà e dei problemi.
Con gli anni ottanta laccesso ai dati fondamentali delleconomia (e della
società) cubana è aumentato considerevolmente ed il dibattito scientifico è diventato
più nitido, anche perché si è potuto fondare, dal punto di vista empirico, su una base
informativa più affidabile (3). Le pubblicazioni ufficiali di statistiche economiche sono
diventate, nel corso degli anni settanta, ordinate e regolari ed hanno seguito criteri di
raccolta ed elaborazione comparabili, per precisione settoriale, livello di
disaggregazione, ecc., a quelle di paesi industriali sviluppati. Nel contempo è aumentato
il numero dei periodici, dei testi monografici e il lavoro di ricerca economica tanto a
Cuba come negli Stati Uniti o in Europa. Ciò non significa che tutti gli osservatori, da
ambo i lati dello stretto della Florida, abbiano sempre assunto atteggiamenti spassionati
e oggettivi. Il lungo confronto con il governo degli Stati Uniti, il crudele embargo da
questo Paese unilateralmente applicato contro Cuba, il conseguente permanere nella
politica cubana di un comprensibile atteggiamento di chiusura difensiva esterna e a volte,
purtroppo, interna non hanno contribuito allo sviluppo completo, nella comunità
internazionale, di filoni di ricerca rigorosa e penetrante [ZIMBALIST, 1988]. In secondo
luogo, occorre subito osservare che, come verrà analizzato successivamente, lo studio del
funzionamento e della performance dei sistemi socialisti di tipo sovietico
è sempre stato complicato dalle profonde diversità negli schemi di contabilità
nazionale, di formazione di prezzi e tariffe, di classificazione dei settori produttivi e
non, ecc., esistenti tra detti sistemi e quelli capitalisti basati su "prezzi di
mercato" e valore aggiunto. Pertanto, linteresse verso Cuba e la sua economia
è rimasto limitato, anche negli anni ottanta, ad un sottoinsieme non numeroso di
studiosi. Tuttavia, anche grazie al temporaneo alleggerimento delle restrizioni ai viaggi
a Cuba di cittadini statunitensi concesso dallamministrazione Carter, nel decennio
ricordato assistiamo negli USA ed altrove ad una fioritura di studi aventi ad oggetto
leconomia cubana, aggiuntivi, e spesso alternativi, a quelli raccolti in periodiche
pubblicazioni Atti dei Convegni di economisti spesso di origine cubana, ma
residenti negli USA e facenti spesso capo a Fondazioni o Associazioni che possiamo
eufemisticamente definire ostili al governo cubano [Rodrigez Garcia 1988]. In tal modo, da
un lato, gli studi dei cubanologi cubano-statunitensi ricordati in precedenza sono
stati sottoposti a critica e, dallaltro, si è potuta sviluppare una corrente di
ricerca più autonoma, obiettiva ed affidabile. Le domande principali cui si è cercato di
dare risposta nel dibattito di quegli anni sono state: quanto era effettivamente
cresciuta, in termini assoluti e relativi, leconomia cubana negli anni sessanta e
settanta, e quanto poteva crescere ancora? Sino a che punto era stata raggiunta la
diversificazione produttiva perseguita, specie in agricoltura, dalle autorità
dellIsola? Che ripercussioni avevano avuto le misure contenute nei vari Piani di
Sviluppo sulla distribuzione del reddito e del benessere e quali erano i limiti, se ve ne
erano, del welfare cubano? Quanto pesava realmente laiuto sovietico? Quanto
pesante risultava il bloqueo statunitense?
Lultimo decennio è stato il più drammatico e decisivo della storia della
Repubblica di Cuba: la dissoluzione delle relazioni con lUnione Sovietica e con i
Paesi dellEuropa dellEst, sostegno fondamentale nella economia e nella vita
stessa dellIsola, unitamente al rafforzamento dellembargo stabilito dagli
Stati Uniti, ha provocato una brusca contrazione della produzione e del reddito. Per
sopravvivere il paese si è visto obbligato ad adattarsi ad un mutato contesto economico e
politico esterno, ricco di opportunità ma soprattutto di minacce e incertezze.
La fine degli anni ottanta rappresenta, quindi, linizio di un periodo di grave crisi
delleconomia cubana, riconducibile in gran parte al dissolvimento del COMECON e,
appena prima di tale evento, alla decisione unilaterale del presidente Gorbaciov di non
rinnovare nei termini consueti gli accordi di scambio petrolio-zucchero tra URSS e Cuba.
La crisi è stata, ed in parte è tuttora, profonda; ha toccato tutti i settori della
società cubana ed in un primo momento ha messo in discussione la stessa possibilità di
sopravvivenza del sistema socialista. La reazione del governo cubano allesplodere
della crisi è stato lavvio di un processo di riforme economiche e istituzionali
(anche a livello costituzionale), teso ad ottenere una profonda trasformazione della
struttura economica e produttiva, dei meccanismi della programmazione e della formazione
dei prezzi, degli scambi commerciali internazionali, degli incentivi allefficienza,
di taluni istituti giuridici (proprietà, possesso, ecc.) rilevanti in sede economica,
salvaguardando, nel contempo, i risultati sociali conseguiti in quasi trentanni di
socialismo. Benché tale processo di riforma sia avvenuto contemporaneamente ad una
recrudescenza dellostilità statunitense verso Cuba, concretizzatasi nelle leggi
TORRICELLI prima e HELMS BURTON poi, i risultati ottenuti sembrano essere molto positivi.
Curiosamente, però, né i cubanologi cubano-statunitensi né molti degli studiosi
che negli anni ottanta avevano rappresentato il controcanto alla cubanologia
antirivoluzionaria hanno manifestato, per questa fase della storia economica cubana, un
interesse analitico paragonabile a quello evidenziato nel corso del decennio precedente.
Certo, molte delle domande di fondo che poneva agli economisti il sistema socialista
cubano sono cambiate. Con riferimento alle prospettive di breve e medio termine non ci si
chiede più quali siano in termini assoluti e comparati i meriti ed i demeriti della
pianificazione socialista applicata a Cuba né si chiede se Cuba possa essere una sorta di
modello guida per i paesi dellAmerica Latina. Tuttavia, le domande che possiamo
porci oggi hanno un carattere solo apparentemente meno "epocale" di quelle
precedenti: come si può uscire dalla crisi dei paesi ad economia pianificata senza
incorrere nei tremendi costi sociali sperimentati nelle ex repubbliche sovietiche e
mantenendo i caratteri fondamentali del progetto sociale socialista? Il riaggiustamento di
un tale tipo di economia nella direzione di un sistema misto con pianificazione
finanziaria, parziale e decentrata, rappresenta un credibile anti modello, rispetto
a quello prevalente nel mondo capitalistico globalizzato? Che prospettive di inserimento
non subalterno ha un tale sistema nel mutato contesto economico internazionale?
Alle domande formulate in precedenza e ad ancora tende dare una qualche parziale risposta
questo studio, maturato nellambito di una collaborazione accademica tra università
italiane e cubane.
(dalla prefazione dellAutore prof. Bruno Bosco)
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