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Maine: le sorprese dellenigma
di Francisco Forteza (Prensa Latina)
"Due dollari" fu il messaggio in codice che ricevette dai suoi capi il
nordamericano Charles Sigsbee, comandante della corazzata Maine, messaggio che equivaleva
allordine di preparare la sua partenza immediata verso il porto di La Habana nel
gennaio 1898.
Il Presidente statunitense William McKinley, dopo aver mantenuto il Maine dalla metà di
dicembre di quellanno a Cayo Hueso, pronto a partire per Cuba, sembrava non avere
ancora deciso di intervenire militarmente nellisola per fare terminare linsurrezione
ed eliminare il potere spagnolo.
Il 15 febbraio dello stesso anno, le esplosioni che affondarono il Maine, ancora
ormeggiato nel porto di La Habana, costituirono lazione catalizzatrice di una rapida
guerra tra Spagna e Stati Uniti.
Questa sarebbe costata milioni di dollari e avrebbe aperto una potente fase di
penetrazione di Washington nelle ex-colonie che ancora aveva Madrid.
Per Cuba il prezzo fu molto più alto.
Nel disastro capitato al Maine quella notte di febbraio, 254 marinai nordamericani
perirono immediatamente e altri 59 furono feriti. In seguito 8 dei feriti, morirono.
Lesplosione mandò in frantumi i vetri delle finestre delle abitazioni di La Habana
più prossime alla baia e anche i fragili vincoli che Washington e Madrid intrattenevano
allepoca, potenze separate da più di un interesse nellarea e dalla loro
crescente competitività mondiale.
Il capitano Sigsbee stava scrivendo una lettera a sua moglie al momento dello scoppio.
Secondo quanto narrò in seguito "stavo chiudendo la busta quando avvenne
lesplosione. Sentii un boato fortissimo e di carattere metallico, seguito da più
rumori cupi. Ci furono scosse e un movimento sinuoso della nave. Limpianto elettrico
delle luci si arrestò. Quindi predominarono oscurità e fumo".
Oscurità e fumo sono appunto due fattori che circondarono da allora non soltanto lo
scoppio che allontanò per sempre il Maine dagli oceani, ma pure la guerra alla quale
aprì la strada.
Per la stampa nordamericana dellepoca laffondamento del Maine fu
lavvenimento di cui aveva bisogno per lanciare una vasta campagna contro la Spagna,
il cui Governo fu accusato di aver perpetrato un attentato contro la nave militare.
Il potente impero della stampa del magnate William Randolph Hearst, con a capo il giornale
"New York Journal", e quello di Joseph Pulitzer erano in quel momento in
concorrenza per raggiungere il milione di lettori e si lanciarono nel compito di
denunciare i "sabotatori spagnoli".
Nella cornice di questa concorrenza si dice che il corrispondente di Hearst a La Habana
scrisse al suo capo: "Non cè guerra a Cuba. Chiedo di essere ritirato
dallisola".
Il magnate gli avrebbe risposto "Per favore rimani a Cuba. Tu pensa alle fotografie.
Io penserò alla guerra".
Benché laneddoto sia stato enfaticamente smentito dai presunti protagonisti, esso
rifletteva lambiente "giallista" in cui viveva la stampa statunitense nel
momento in cui scoppiò il conflitto il quale, secondo esperti e storici, avrebbe potuto
diventare la prima guerra mondiale.
Dopo la distruzione della corazzata il Congresso nordamericano fu costretto dal Presidente
McKinley allunità con lo slogan "Remember the Maine. To hell with Spain"
(Ricordate il Maine. Che la Spagna vada allinferno).
"Remember the Maine" fu il grido di battaglia dellesercito nordamericano
nei suoi combattimenti a Cuba e nelle vittorie che gli misero in mano, anche, Portorico e
le Filippine.
La corazzata di "seconda classe" fu una delle prime navi da guerra del genere
costruita al mondo.
Il preventivo per la fabbricazione fu approvato dal Congresso il 3 agosto 1886. Nove anni
dopo venne varata e risultò "unica" per essere la prima progettata con disegno
nordamericano e costruita in un cantiere della stessa nazionalità.
Nella notte della sua morte il Maine fu colpito da due esplosioni separate avvenute circa
alle 21.30 del 15 febbraio 1898. Dopo, le munizioni continuarono a scoppiare per diverse
ore.
Il Maine restò semiaffondato nel porto di La Habana fino al 1911 quando fu portato a
galla e venne aperta unindagine, la seconda, sulla sua distruzione. Anche questa
seconda indagine venne tirata per le lunghe, ma rimase inconclusa.
Dopo questanalisi la nave venne sommersa nella sua tomba definitiva davanti alle
coste di Cuba e se ne ritiene impossibile il recupero.
E nessuno poté provare prima le cause delle esplosioni.
Ci sono però delle teorie, alcune manipolate dagli storici per adattare le loro
spiegazioni alla guerra che i cubani definiscono
"Spagnola-cubana-nordamericana".
E confermato che furono due le esplosioni iniziali del Maine. La prima fu di origine
sconosciuta e ne provocò unaltra in uno dei magazzini delle munizioni del Maine,
dove si tenevano proiettili a-14m e polvere.
Il comandante Sigsbee disse in un rapporto al Governo di Washington che qualsiasi
conclusione che venisse riferita allopinione pubblica avrebbe dovuto attendere
indagini accurate.
Il Presidente McKinley nominò una commissione di ufficiali navali per condurre questa
indagine. Dopo aver esaminato le condizioni dellincidente e le dichiarazioni dei
sopravvissuti, questa concluse che la nave era stata distrutta da una mina esterna.
Tuttavia, nel 1911 i sommozzatori non riuscirono a trovare tracce del collocamento di un
tale manufatto.
Quando la commissione fornì il risultato, diverse settimane dopo il disastro, le
autorità spagnole assicurarono che questo era accaduto per un incidente allinterno
della corazzata.
Questa opinione non venne tenuta in considerazione a causa degli interessi politici
presenti negli Stati Uniti.
A metà della decade degli anni 70 venne riaperta una terza indagine senza alcuna
conclusione sullorigine della prima e misteriosa esplosione.
Gli esperti che sostengono la teoria dellincidente indicano che lorigine del
primo scoppio poteva trovarsi nei depositi di carbone della sala macchine della corazzata,
depositi che erano separati dalle munizioni soltanto da una sottile parete in ferro.
Questo era un difetto che presentavano praticamente tutti le navi del tipo del Maine nella
marina nordamericana dellepoca.
In accordo con i testimoni presenti, la prima esplosione suonò come uno sparo, anche se
molto più forte e aprì un varco che permise allacqua di entrare nella nave.
La seconda fu molto più intensa e prolungata e il resto delle deflagrazioni avvenne per
simpatia.
A prescindere dalle scarse prove tecniche esistenti, gli esperti che hanno studiato la
questione indicano che lequipaggio del Maine era attento alla possibilità che si
collocasse una mina, per le tensioni politiche che cerano a Cuba in quel momento.
Arrivando a La Habana, il comandante Sigsbee chiese che la sua nave occupasse nel molo il
posto della nave da guerra spagnola Alfonso XII. Questa non poté essere spostata e il
Maine ormeggiò in unaltra area sotto lattenta vigilanza del suo equipaggio.
Avvennero altri incidenti che mantennero costante questa situazione di allerta, tra gli
altri il passaggio vicino alla corazzata di piccoli battelli e cartelli ostili ai
nordamericani comparsi nella zona.
Ciò nonostante la nave rimase al suo posto per diverse settimana senza essere molestata.
I testimoni oculari e gli investigatori riferirono testimonianze portanti a conclusioni
contrarie alla teoria della mina.
Non si notarono colonne dacqua tipiche in questi casi, il rumore del primo scoppio
fu descritto come acuto, come lo sparo di un fucile e non risultò decimata
nellincidente una quantità apprezzabile di pesci.
Commissioni investigatrici sia della Spagna che degli Stati Uniti si sono allontanate
assieme dalla teoria della mina e si sono avvicinate a quella dellincidente.
Ciò scarterebbe la possibilità che la Spagna avesse sferrato unaggressione,
indipendentemente dal fatto che a Madrid, come fu provato in seguito esaurientemente, non
conveniva una guerra come quella che fu costretta a condurre.
Alcuni storici hanno suggerito che Washington avesse potuto "autoaggredirsi" per
la decisione di combattere gli spagnoli, però quel pretesto non era affatto necessario se
si ascoltava la spaventosa campagna della stampa nordamericana favorevole a castigare la
Spagna e la certa propensione di McKinley di compiacere lopinione pubblica così
ammaestrata.
Gli insorti cubani, da parte loro, conducevano la loro guerra di indipendenza nei campi,
erano in una fase francamente vittoriosa e non li interessò mai lentrata degli
Stati Uniti in un conflitto che potevano vincere da soli.
Nemmeno avevano i mezzi tecnici per un siffatto attacco.
Theodore Roosevelt, assistente del Segretario di Stato dellesercito nordamericano
allepoca del luttuoso affondamento del Maine e in seguito Presidente del Paese,
ammise pubblicamente che un incidente sarebbe stato possibile.
Anche John Long, allepoca capo di Roosevelt e segretario dellesercito, prese
in considerazione una simile teoria.
Tutti le navi con propulsione a vapore a quei tempi erano in pericolo di essere soggette a
esplosioni a causa della possibile combustione spontanea della polvere di carbone che, in
navi quali il Maine si depositava nei "bunkers".
Una volta dispersa nellaria, a certe condizioni di umidità e di temperatura, questa
polvere diventava volatile.
Navi simili al Maine come lOregon, la Brooklyn, la New York e la Cincinnati avevano
avuto incendi nei bunkers.
Le conclusioni sembrano allora mirare a unesplosione interna, tenendo conto della
ridotta conoscenza di come restarono piegate le grosse pareti dacciaio della nave e
forse del risultato della combinazione tra una combustione della polvere di carbone e una
cattiva progettazione delle strutture dei depositi.
Quale che sia la verità, gli avvenimenti fondamentali della storia non ritornano per
confermare o meno una teoria.
Il mondo fu diverso dopo lesplosione del Maine tanto per gli Stati Uniti quanto per
la Spagna e per Cuba e si aprirono distinti cammini verso il futuro per coloro che il 15
febbraio 1898 erano in lotta.
Cuba, Portorico e le Filippine passarono sotto la dominazione degli Stati Uniti che con la
guerra contro la Spagna si confermarono come una possente e influente potenza non solo in
America ma anche proiettata verso lEuropa.
La potenza marittima spagnola fu ridotta in polvere dopo le cruente battaglie navali.
Anche il controllo coloniale ispanico rimase devastato, irrecuperabile.
Per Cuba si aprì un destino incerto.
Al momento dello scoppio del Maine, il generale Calixto García e i suoi ufficiali
tenevano in scacco le forze spagnole che occupavano il territorio cubano.
Il controllo di Madrid su "la sempre fedele isola di Cuba" era logoro e
malconcio, senza speranza di continuare a mantenersi a galla.
Contrariamente a quanto si possa pensare, lintervento nordamericano nellisola
caraibica non significò per i cubani lindipendenza, ma si aprì un rapporto con la
potenza del nord pieno di ambiguità, di raggiri e di sfiducia.
La Repubblica Cubana nata il 20 maggio 1902 era legata a condizioni espresse
dallemendamento Platt che garantiva il diritto degli Stati Uniti di intervenire
nellIsola per spegnere quello che da Washington si riteneva un incendio politico e
sociale.
Benché lEmendamento Platt sia restato per la strada, con gli anni la tensione tra
il nazionalismo cubano e il potere statunitense continuò ad alimentarsi per scoppiare con
molta più forza del Maine nella Rivoluzione iniziata il primo gennaio 1959 sotto il
comando di Fidel Castro.
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