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Che cosa rappresenta il neo colonialismo per l'America
Latina?
Alcuni dati della Seconda Conferenza Regionale sulla Povertà in America Latina e nei
Caraibi, che ha avuto luogo a Quito nel novembre 1990, ci possono aiutare a capire:
il numero dei poveri ammonta a 270 milioni e altri 84 milioni vivono in condizioni di
indigenza;
il 5% della popolazione assorbe le quantità maggiori dei consumi, fino ad arrivare a non
meno del 50% degli stessi;
l'America Latina, che aveva un debito estero di 222.5 miliardi di dollari nel 1980, ha
pagato solo per interessi e commissioni 365.9 miliardi di dollari nel passato decennio e
nel 1990 il debito estero ha raggiunto 423 miliardi di dollari;
l'inflazione, che nel 1982 era del 56.1% come media continentale dell'America Latina, ha
raggiunto nel 1990 il quasi incredibile tasso del 1500%;
nel 1989 la percentuale di gente in età lavorativa che si trovava totalmente o
parzialmente disoccupata oscillava tra il 35 e il 44%;
la vita media è di 68 anni, sette anni in meno dei paesi sviluppati;
la mortalità infantile è del 55 per mille, sei volte superiore a quella dei paesi
sviluppati; la mortalità materna causa 110 morti per ogni centomila nascite;
nel 1985 il numero dei denutriti era di 55 milioni e arriverà a 62 milioni per la fine
del secolo se le cose continueranno in questo modo nel continente;
il 21% della popolazione non ha acqua potabile; il 41% manca di adeguati servizi igienici
e il numero di abitanti per ogni medico è 2.6 volte superiore a quello dei paesi
sviluppati;
ben 56 bambini su cento che iniziano la scuola elementare non la terminano e s'incorporano
precocemente nel mercato del lavoro, soprattutto nel lavoro nero;
in America Latina ci sono più di 20 milioni di bambini senza casa, che consumano la loro
infanzia per le strade delle grandi città latinoamericane.
Tutto questo accade, alla soglia dell'anno 2000, nel più ricco di risorse tra i cinque
continenti. |