La
storia della foto più riprodotta nel mondo
Pochi conoscono la vera storia della foto più famosa del Che, quella che da
venticinque anni è stata la più riprodotta nel mondo intero e che continua a mantenere
intatta tutta la sua formidabile forza espressiva.
Ma perché il Che aveva quell'espressione?
Ce lo racconta l'autore di quell'immagine, schermendosi con molta modestia per bilanciare
l'orgoglio e la responsabilità di quello scatto.
"Non ho nessun merito - dice Alberto Korda - è stato un atto istintivo, automatico,
e la foto non è nemmeno molto incisa perché non ho avuto il tempo di mettere bene a
fuoco.
Erano i giorni dello scoppio di una bomba, messa come sabotaggio sulla nave La Coubre che
portava il primo carico di armi comprato dalla Rivoluzione, e che aveva provocato molti
morti e moltissimi feriti.
Eravamo nel marzo 1960, la situazione era sempre più incandescente e avrebbe presto
portato all'invasione mercenaria della Baia dei Porci.
Vi furono i funerali delle vittime e poi un comizio di Fidel. Il Che era stato in prima
fila durante il corteo, poi era scomparso. Io fra la folla scattai alcune foto a Fidel,
poi a Sartre e a Simone de Beauvoir che erano lì vicini, quando all'improvviso apparve il
Che.
Mi colpì quello sguardo, che esprimeva tutta la sua rabbia per l'attentato e il dolore
per le vittime. Rimase sul palco
pochi secondi, e scattai d'istinto quelle due uniche immagini, finendo poi il rullino con
Fidel, Sartre e l'allora Presidente di Cuba Dorticós.
Fu solo dopo sette anni che quella foto saltò fuori. La scelse fra altre l'editore
Feltrinelli e la portò in Italia. Dopo la sua uscita come copertina del Diario in
Bolivia, fu poi scelta in tutto il mondo come la più adatta per essere riprodotta in
mille e mille modi, come tutti sapete.
Sono sicuramente grato al caso che mi ha dato l'opportunità di scattare questa immagine
tanto apprezzata e che soprattutto ha avuto il merito di far amare e di far conoscere il
Che nel mondo".