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La Habana, 1° aprile 1965
"Anno dell'Agricoltura"
Cari Hildita, Aleidita, Camilo, Celia ed Ernesto,
se un giorno dovrete leggere questa lettera, sarà perché io non sono tra voi.
Quasi non vi ricorderete di me e i più piccolini non ricorderanno nulla.
Vostro padre è stato uno di quegli uomini che agiscono come pensano e, di sicuro, è
stato coerente con le sue convinzioni. Crescete come buoni rivoluzionari. Studiate molto
per poter dominare la tecnica che permette di dominare la natura. Ricordatevi che
l'importante è la rivoluzione e che ognuno di noi, solo, non vale nulla.
Soprattutto, siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualunque ingiustizia
commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo. E' la qualità più bella di un
rivoluzionario. Addio, figlioli, spero di vedervi ancora. Un bacione e un grande abbraccio
da
Papà |