A dispetto della denominazione "Champagne", unica nel suo che, esiste un
grande numero di differenti champagnes, i cui variabili caratteri organolettici sono
suscettibili di soddisfare tutti gli usi ed i gusti dei consumatori.
Ecco allora che lo champagne può essere "blanc de blancs", ottenuto
cioè da uve di chardonnay; "blanc de noirs", da uve di pinot meunier,
pinot nero o da entrambi; ricavato dall'unione di blanc de blans e blanc de noirs in tutte
le proporzioni immaginabili; ottenuto da un solo cru o da più di essi; originato da un
grand cru, da un premier cru o da vigneti di comuni di minor prestigio; "millesimato"
o "non millesimato": i non millesimati possono essere composti - il coupage
- da vini giovani o fare appello a uno o più vini di riserva mentre, talvolta, vengono
prodotti dall'assemblaggio di annate millesimate; "non dosé" o "dosé",
con riferimento allo zucchero, in modo molto variabile; lasciato a lungo o brevemente sui
suoi lieviti; sboccato dopo un tempo più o meno lungo; "bianco" o "rosé" il quale può essere ottenuto dalla parziale
vinificazione in rosso del pinot o dall'aggiunta allo chardonnay di una parte di pinot
vinificato in rosso. Molta parte di questi elementi può, inoltre, essere combinata fra
loro dando vita ad una infinità di diversi champagnes. Al di là dei gusti personali, si
può però dire che il migliore è quello che più a lungo è rimasto sui lieviti (da 5 a
10 anni), consumato nei sei mesi successivi alla sua sboccatura.