Breve Storia

  • Mummificazioneattiva
  • Imbalsamazioneattiva
  • Ritrovamentiattiva
  • Curiositàattiva
  • Immaginiattiva

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    Gli archeologi, grazie agli studi fatti sui vari ritrovamenti, hanno potuto constatare che le varie pratiche funerarie venivano già effettuate circa 35000 anni fa. Certo erano molto rudimentali ma si può affermare che fin dai tempi remoti veniva data molta importanza al mistero della morte. In Irak in una caverna furono rinvenuti vari scheletri risalenti a circa 30000 anni e vengono considerati le prime forme di sepoltura. Risalgono a circa 10000 anni fa alcuni siti archeologici che, per il numero di cadaveri ritrovati in aree ristrette, fanno pensare alle prime necropoli. Fatta questa premessa parliamo dei corpi che per le condizioni ambientali particolari o per intervento artificiale si sono conservati perfettamente per millenni o secoli. Un corpo umano (in media) è composto, in un essere adulto, dal 70% di acqua; elemento che, con l'imbalsamazione o la mummificazione, si cerca il più possibile di eliminare. Anche il caldo può conservare un cadavere, ma a condizione che serva ad eliminare l'acqua. Un esempio è dato dalle mummie predinastiche egiziane che sepolte sotto le calde sabbie del deserto si sono conservate, abbastanza bene, senza alcun intervento artificiale. Anche l'affumicamento è un metodo efficace e l'azione del fumo caldo con i suoi componenti ha dato fin dai tempi antichi ottimi risultati. Il freddo è un efficace metodo di conservazione e molti sono i ritrovamenti di corpi che sono giunti fino a noi quasi intatti, grazie alle bassissime temperature, clima secco e altri fattori favorevoli. In particolari condizioni, dei corpi immersi in paludi o sepolti in terreni umidi, possono subire un processo naturale di conservazione denominato "Saponificazione" che preserva il corpo dagli attacchi dei microrganismi. In pratica nel corpo la idrolisi rapida dei trigligeridi, che si trovano nel tessuto adiposo sottocutaneo, producono grandi quantità di saponi ed acidi grassi che rivestono esternamente il cadavere e costituiscono una barriera per i batteri evitando la putrefazione (testimonianza dell'efficacia di questo processo sono vari ritrovamenti, tra i quali quello dei cadaveri di ufficiali polacchi trovati nelle fosse di Katyn e perfettamente conservati). Largo impiego hanno avuto negli ultimi decenni i metodi di conservazione basati sull'utilizzo di sostanze chimiche naturali o sintetiche, utilizzo di gas inerti, eliminazione dell'aria ecc. Tra queste sostanze possiamo citare il cloruro di sodio(sale comune), l'aceto, l'olio, il miele, l'alcol ecc. Tutte le sostanze prima menzionate, costituiscono un'ottima barriera contro i microrganismi responsabili del degrado dei corpi. Da non dimenticare poi la "Corinazione" che è il processo di concia delle pelli, il quale si basa sull'uso di sostanze tanniche(il tannino è contenuto in alcune galle o nella corteccia di piante diverse, specialmente la quercia). Un corpo che viene immerso nell'acqua ricca di sostanze tanniche assume la consistenza del cuoio con il risultato di non essere più soggetto alla putrefazione. In tempi più recenti alcuni personaggi hanno sperimentato i più svariati metodi per conservare un cadavere. Alcuni studiosi sono riusciti ad ottenere risultati stupefacenti. Purtroppo nella maggior parte dei casi, questi artisti dell'arte di conservazione dei corpi, non hanno mai voluto rivelare i procedimenti e le sostanze usate per la conservazione portandosi i loro segreti nella tomba. ( di alcuni di loro parleremo più dettagliatamente nella sezione "Curiosità"). Negli ultimi decenni si sono usati anche gli Antibiotici che bloccano il proliferare dei germi. Altra pratica recente è l'utilizzo delle Radiazioni Ionizzanti; in pratica si bombardano i corpi o altri oggetti da conservare con particelle alfa, beta o radiazioni gamma, X ecc.