Dott. Sergio Stagnaro - Semeiotica biofisica

 

 

 

Sergio Stagnaro: un medico e le sue teorie

 

  La constatazione che il cancro comprende molteplici patologie, assai diverse tra loro per malignità, prognosi e risposta alle terapie, ha indotto la “medicina ufficiale” a ritenere che anche la loro eziopatogenesi (origine) sia altrettanto varia. Ma se tutte le forme tumorali fossero, invece, sempre precedute, anche a distanza di decenni, da medesime alterazioni biologiche? Queste costituirebbero, di fatto, uno stadio obbligato e necessario nel processo di insorgenza del tumore. Per dimostrare la fondatezza della nostra ipotesi dovremmo, comunque, evidenziare la loro esistenza e comprenderne la natura. Ma supponiamo che con i mezzi a nostra disposizione non riuscissimo nell’intento. Dovremmo per questo rinunciare alla nostra teoria? Forse. Rimane, però, un’altra possibilità: ricorrere a nuove metodiche d’indagine. Questo è quanto ha fatto il dottor Stagnaro. Sua è infatti la paternità di una innovativa metodica diagnostica: la “Semeiotica Biofisica”. I dati che tale metodica può fornirci sarebbero facilmente valutabili e quantificabili e ciò basterebbe a conferirle validità scientifica. Grazie alle possibilità diagnostiche offerte dalla Semeiotica Biofisica, Stagnaro ritiene di aver individuato, tra l’altro, l’insieme di quelle modificazioni che costituiscono il cosiddetto “terreno oncologico”, senza la cui presenza nessun tumore potrebbe mai svilupparsi. Tale condizione pretumorale sarebbe del tutto reversibile e risponderebbe pertanto alle adeguate terapie. La “medicina ufficiale”, credendo forse di aver già acquisito sufficienti conoscenze in campo oncologico, non ha neanche cercato di confutare le idee di Stagnaro. Lo ha semplicemente ignorato (!)…  

 

 

 

 

La diagnosi clinica del terreno oncologico di Di Bella

 

 

 

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